Sabato, 16 Luglio 2016 03:09

Turchia, tentato colpo di Stato. Erdogan fugge, poi torna a Istanbul. Situazione confusa

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La notte più lunga per la Turchia. Tra venerdì e sabato, intorno a mezzanotte (le 22 in Italia), una parte dell'esercito turco ha avviato un tentativo di colpo di Stato. Un comunicato è stato divulgato dalle forze militari ribelli, annunciando che l'azione era in corso per "riportare la libertà e la democrazia". Due caccia hanno sorvolato la capitale Ankara ed elicotteri hanno sparato sul quartier generale dell'esercito. Sparatorie tra polizia ed esercito si sono verificate in diverse città del Paese. Poco dopo l'una (ora locale) i militari ribelli hanno occupato gli studi della tv di Stato e della Cnn turca.

Carri armati sono scesi in strada: è stato bloccato l'accesso al ponte sul Bosforo (nella foto), ci sono stati anche colpi di arma da fuoco e violenti scontri con la polizia fedele al premier Recep Tayyp Erdogan. A notte inoltrata, poi, anche la popolazione è iniziata a scendere in strada, con scontri violenti con esercito e polizia.

Durante il tentativo di golpe, Erdogan è apparso tramite l'applicazione Facetime alla Cnn turca, esortando la popolazione a resistere. Era però nel frattempo in volo sui cieli turchi; in un primo momento si è parlato di una sua fuga in Qatar o in Germania (alcune fonti hanno riferito addirittura verso l'Italia) ma è atterrato a Istanbul intorno alle 4:30 della notte. E' in quel momento che il suo Ministro dell'Interno Efkan Allan ha dichiarato, attraverso le telecamere della Cnn turca - nel frattempo "rioccupata" dall'esercito lealista - che il colpo di Stato era fallito.

Il caos ha regnato nel Paese per tutta la notte. I militari in rivolta, infatti, hanno annunciato nella notte il controllo del Paese, subito smentiti dal Ministro della Difesa İsmet Yılmaz ("La maggior parte dei militari sono fedeli allo Stato"). Nato e maggiori forze occidentali sono rimasti in silenzio per ore, in attesa dell'evolversi degli eventi, prima di schierarsi con Erdogan, come hanno dichiarato pubblicamente all'alba Barak Obama e Angela Merkel.

Il bilancio degli scontri di piazza, provvisorio, parla di circa 90 morti e 1200 feriti. Sono stati arrestati più di 1500 militari golpisti e, nelle prime ore del mattino, c'erano ancora sparatorie e sacche di resistenza in diversi punti del grande Paese mediorientale.

Il tentato colpo di Stato, che sembra essere stato sventato dal discusso premier turco Erdogan, è destinato a diventare elemento di destabilizzazione di tutta l'area, già fortemente instabile.

Ultima modifica il Sabato, 16 Luglio 2016 10:06

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