Domenica, 29 Dicembre 2013 12:36

Dopo alluvione ed emergenza sanitaria, Israele chiude un valico: Gaza è al buio

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Non bastava l'alluvione dei giorni scorsi e il raid israeliano alla vigilia di Natale a Gaza, terra di una popolazione già martoriata da un'invasione che dura da decenni e da un embargo che sembra infinito. Israele, in seguito all'uccisione di un appartenente al Ministero della Difesa da parte di un cecchino, ha chiuso martedì scorso il valico di Kerem Shalom.

Il risultato è devastante: il valico chiuso non permette l'arrivo a Gaza del carburante necessario all'alimentazione dell'unica centrale elettrica della zona. Dunque, la striscia è nuovamente al buio, dopo uno stop forzato di sette settimane, iniziato lo scorso novembre.

"Il ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon - riferisce l'agenzia di stampa Nena News - ha dichiarato che il valico resterà chiuso fino a nuovo ordine. Nel frattempo, per un milione e 700mila residenti della Striscia di Gaza la corrente sarà di nuovo razionata: dalle 12 ore quotidiane si passerà a circa la metà, come ha annunciato un portavoce della società elettrica".

Una tragedia che non ha mai fine per Gaza, nei giorni in cui pioggia e neve hanno martoriato il territorio e allagato le strade, alimentando l'emergenza sanitaria più grave degli ultimi anni. Parliamo, infatti, di una delle zona a più alta densità abitativa del mondo (circa 4300 abitanti per chilometro quadrato). Ma come spesso accade, il risultato catastrofico di un disastro naturale proviene dalle scelte scellerate degli esseri umani. Nel contesto dell'embargo, infatti, sono proprio le restrizioni israeliane sull'importazione di materiali da costruzione ad aver portato la situazione idrica e sanitaria al collasso. L'impossibilità di riparare e rinnovare le infrastrutture e gli impianti di trattamento delle acque, unita ai gravi danni alle reti idriche causate dall'Operazione Piombo Fuso del 2008 e dalle decine di raid susseguitisi successivamente, ha fatto sì che ogni giorno vengano riversati in mare milioni di litri di acqua di scarico non trattata.

Nel frattempo, l'ambasciata palestinese a Roma ha lanciato una campagna per raccogliere aiuti da destinare alle popolazioni colpite dalle alluvioni e da Israele. "Una coperta per Gaza" mira a raccogliere fondi per destinare riparo ai bambini della Striscia. Le donazioni (20euro a coperta) dovranno essere indirizzate a "Una coperta per Gaza" / Missione diplomatica palestinese / Iban: IT 36 E 02008 05211 000021004086.

Ultima modifica il Domenica, 29 Dicembre 2013 13:19

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