Se mi passate la citazione anni luce lontana dal tema solito delle nostre conversazioni, fermatevi e godetevi sensazioni e visioni di questa 4 giorni che mi è capitata così, per caso, a inizio mese. E non un mese qualsiasi. Parliamo di un mese magico anche per i più duri di cuore. Avete presente cosa può essere Londra a Dicembre addobbata, illuminata, profumata di fumanti bicchieri di Mulled Wine (Vin Brulè) e Waffle al cioccolato?? Sa essere anche di più. Londra è a mio parere una città meravigliosa. Devo confessare che non mi ha rubato l’anima come New York ma riesce sempre a toccare quelle corde che comunque mi fanno tornare ogni volta incantata e l’atmosfera natalizia respirata in quest’ultima occasione ha contribuito non poco a confermare i miei sentimenti per lei.
Bando alle ciance e alle romanticherie per gente debole. Atterro in suolo britannico lunedì 30 Novembre e solo tre giorni prima il mondo dello shopping si era fermato al giro di boa del Black Friday!!! Giornata che i magnanimi inglesi hanno ben pensato di trascinare almeno fino a fine mese o più, perché sembra che negli Stati Uniti, nazione che ha dato i natali alla giornata evento, il Black Friday sia così tanto delirante proprio perché si tratta di 24 ore e stop. Non vi sto neanche a dire delle ricerche prima della partenza circa l’esclusivo e introvabile brand o mercatino da andare a scovare ma passeggiare tra le strade avvolgenti, perdersi negli snodi della tube (la metropolitana), ammirare le vetrine e sedersi a sorseggiare un the (ma anche una birra) in uno degli splendidi pub per guardare fuori la città che vive hanno avuto la meglio sulle mie presunte scoperte.
Tutto questo non ha assolutamente abbassato il mio livello di guardia e ho passato intere ore tra abiti, scarpe e cosmetici. Innanzitutto loro, i grandi magazzini londinesi. Un’istituzione. I più conosciuti sono senza dubbio gli Harrods con i sette piani di lusso dorato dall’accento egizio, leggermente distanti dalla via dello shopping per eccellenza, Oxford Street, e dai portafogli dei più – poi la shopper verniciata multilogo c’è per tutti – e meritevoli di menzione d’onore al reparto gastronomico e alla pasticceria, vero paradiso dell’eccellenza glicemica!
Immagino che sia una costante del posto ma posso garantirvi che fin’ora non ho mai visto delle vetrine così belle. Nelle tante vetrine che abbracciano il palazzo – già riccamente decorato di per sé – per queste feste risplendevano dei manichini in movimento che riproducevano scene circensi, esibizioni stile The Supremes, ballerine e case di marzapane, ricche e curate decorazioni. Amazing!!!
Tra un Forever21 e un Primark qualunque (catene super low cost con dei cestini degli acquisti grandi come i carrellini della spesa a quadri della Zia Belarda!) spunta Selfridges con le sue bustine gialle e un reparto profumeria da togliere il fiato se non fosse che venivi impezzato dalle commesse neanche fossi nell’ultimo Kiko d’Italia, nonostante maneggiassi dei prodotti che possono arrivare a costare quanto la rata di un mutuo, una rata bassa però eh… sostanzialmente sono fuggita a ripararmi in un accogliente self-service H&M che non aveva proprio le sembianze degli store ai quali siamo abituati noi: il reparto scarpe di H&M ma soprattutto le vetrine di Zara potevano essere tranquillamente confusi per un negozio di Armani. Non esagero.
Ora capite perché non ho avuto tempo di fare delle esplorazioni? I miei sensi in un modo o nell’altro erano già immensamente appagati! Altro grande emporio del lusso e del design è Liberty, architettonicamente un regalo per i vostri occhi con una facciata in stile Tudor, è da 140 anni il fiore all’occhiello del West End. Il venerdì nero nei sopra citati luoghi di piacere era appannaggio di chi di nero aveva solo l’American Express… Più sensibili ai bisogni del popolo medio erano le cosiddette catene. C’è da dire che agli sconti di mezza stagione siamo abituati anche noi, ma quello che più faceva differenza era la percentuale di sconto, le promozioni correlate, la vastità di merce in sconto quindi in un attimo potevi aggiudicarti un 3x2 di pezzi scontati e di stagione grazie ai quali avevi raggiunto una soglia di spesa (generalmente molto bassa) tale da essere omaggiato con altri pezzi.
Ecco la vera differenza che ti faceva ingoiare il boccone di un cambio monetario un tantino sfavorevole…
Abbandonata la frenetica compostezza delle vetrine di Oxford, Carnaby e Bond Street (giusto per citarne alcune), mi immergo nella decentrata (ma non per questo meno affollata, anzi) ed eccentrica Camden Town. Mercatini, musica, negozi colorati e vivaci pub rivestono il quartiere di un manto alternativo, meno composto delle strade di cui sopra. Impossibile non rimanere colpiti dalle enormi riproduzioni 3D di sneakers, stivali, draghi e piercing che svettano sui muri degli edifici. Sempre di shopping e turismo stiamo parlando, però lontani dall’anima più tranquilla delle botteghe di Notting Hill, altro quartiere reso celebre tanto da un film quanto dalle sue viuzze di villette candide e ordinate.
Altro giro altra corsa e senza che potessi rendermene conto arriva il giovedì, giorno del ritorno a casa. Dopo tutto questo girovagare ecco il risultato: al momento di fare i biglietti mi sono premurata di comprare una valigia in più da imbarcare ma sono troppo deludente se vi confesso che a parte qualche pensiero per Natale, qualche cosmetico, calzini, un paio di stringate e una borsa super scontata da Clark’s non ho preso nient’altro? C’era davvero tanto da vedere e soprattutto da assaporare e io ho preferito essere al di fuori e guardare quante più cose potevo e per questa volta ho preferito saziare lo spirito che in men che non si dica si è tinto di un rosso brillante!
Delle Buone Feste a tutti voi e che possiate sempre entrare nel mood del canuto barbuto panzone dalle guanciotte arrossate così come è successo a me quest’anno!!