Martedì, 29 Dicembre 2015 13:25

Giunta D'Alfonso alla prova del bilancio. Forza Italia: "Manovra di sole tasse"

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"L'anno orribile appena trascorso si chiude con una finanziaria ancora peggiore, se possibile".

Stamane, i consiglieri regionali di Forza Italia hanno tenuto una conferenza stampa per denunciare una legge di bilancio che, a parere dei forzisti, "è una manovra economica di sole tasse, oscurantista".

"Abbiamo vissuto tanti fatti negativi", ha inteso sottolineare il capogruppo Lorenzo Sospiri. "Come fossero una fotografia, abbiamo voluto indicarne 4, tra gli altri: la chiusura degli ospedali delle aree interne, la revoca dei 28milioni di euro promessi ai Comuni per la mitigazione del rischio idrogeologico, la perdita dei 33milioni di euro destinati all'agricoltura che la maggioranza di centrosinistra non è stata in grado di utilizzare e il tasso di disoccupazione che ha raggiunto livelli record". Sospiri ha poi condiviso gli argomenti esposti ieri, in conferenza stampa, dai colleghi consiglieri del Movimento 5 Stelle: "Su tutti i tendenziali dell'economia, Regione Abruzzo arretra ed è la peggiore del centro sud".

In una situazione così disastrosa - ha incalzato Sospiri - "iniziamo la battaglia in Aula sul documento di programmazione economica: abbiamo presentato migliaia di emendamenti, e non per mero ostruzionismo. Al contrario, siamo convinti che vada modificata completamente la filosofia del documento, che disegna una manovra difensiva con l'aumento di vecchie tasse e persino l'inserimento di nuove imposizioni. Si tratta di una manovra che farà arretrare ancora la nostra Regione ma che, ne siamo convinti, si può ancora trasformare in un documento che disegni, al contrario, uno sviluppo per il nostro territorio".

In che modo, ha provato a spiegarlo il Presidente emerito della Giunta regionale, Gianni Chiodi: "L'ultima nota ufficiale del Ministero dell'Economia, relativa al dicembre 2013, attribuisce all'Abruzzo un gettito fiscale di 130 milioni di euro, comprensivo dei 33 milioni a copertura del disavanzo sanitario", ha indicato Chiodi. "In realtà, è notizia di questa mattina che la leva fiscale è superiore, pari a 134milioni e 500mila euro. A questa somma, vanno sottratte le rate di cartolarizzazione residue dal 2016 al 2020, per un ammontare di 56 milioni. Vorrei ricordare che l'amministrazione che ho guidato per 66 mesi è stata costretta a pagare 98 milioni fino al 2014 e, nel 2015, grazie al nostro lavoro, le rate si erano già ridotte a 77 milioni. Ora: la differenza positiva tra entrate fiscali e cartolarizzazioni è dunque pari a 74 milioni". Le risorse, però, non si possono utilizzare perché bisogna far fronte alla nuova normativa che prevede la copertura del deficit - "non dell'indebitamento - chiarisce Chiodi - che è cosa diversa e si è ridotto da 4 a 3 miliardi" - in 10 anni, visto l'intervento del governo Renzi in Legge di stabilità, non in 7 anni come da bilancio presentato dalla maggioranza di centrosinistra.

Il deficit, insomma, si attesta a 48.3 milioni. Far di calcolo, è semplice: residuerebbero ancora 25.7milioni, in realtà 26 a considerare la leva fiscale superiore, fino al 2020. Risorse che si potrebbero allocare a riduzione della pressione fiscale o per sostenere gli investimenti". Invece, si prosegue con la solita politica del 'tassa e spendi', della politica politicante, denunciano i consiglieri forzisti. "Resto basito per l'inconsistenza amministrativa e programmatica del governo regionale di centrosinistra", continua l'ex presidente. "Manca una visione globale di governo: noi eravamo per la riduzione delle tasse e le abbiamo ridotte, loro al contrario sono tornati ad aumentarle; noi avevamo incominciato un percorso di riduzione del debito (da 4 a 3 miliardi), loro hanno pensato bene di contrarre un mutuo da 100 milioni; noi abbiamo ridotto i fondi alla sanità privata destinandoli alla sanità pubblica, loro stanno andando nella direzione opposta. E' questa la differenza tra il governo di centrodestra e quello di centrosinistra che continua ad assumere scelte sbagliate. Bisogna riconoscerli, almeno, di essere degli specialisti della narrazione, dell'immaginifico: i nodi, però, stanno venendo al pettine".

Parole condivise dal consigliere Paolo Gatti: "Dovreste ritrovare le dichiarazioni rilasciate dai componenti la Giunta D'Alfonso alla fine del 2014", l'invito ai giornalisti presenti. "Trovereste la promessa di una nuova legge elettorale che doveva essere approvata entro il febbraio scorso, la promessa di un collegato alla legge finanziaria che non è mai arrivato, per non parlare dei 100mila posti di lavoro che sarebbero stati creati nel quinquennio di governo: ad oggi, dopo un anno e mezzo di amministrazione di centrosinistra, ne abbiamo persi 35mila. Dicevamo allora, in fase di approvazione del bilancio, che non c'era nulla per il lavoro e per lo sviluppo: non possiamo far altro che ribadirlo oggi, un anno dopo, all'approvazione di un altro bilancio crepuscolare, stanco". La convinzione di Paolo Gatti è che il presidente Luciano D'Alfonso arricchirà la sua narrazione, almeno per qualche mese ancora, con il Masterplan per il mezzogiorno, "fumo negli occhi degli abruzzesi: speriamo arrivi qualcosa, a fare la differenza, però, dovrebbero essere le idee. Non possiamo accontentarci di sperare che il Paese riparta e la nostra Regione, così, si agganci per qualche motivo al treno dello sviluppo".

Tra l'altro, il presidente della Commissione vigilanza, Mauro Febbo, ha aggiunto che "il Masterplan è un atto di programmazione nullo, innanzitutto perché non è passato dal voto del Consiglio regionale e, inoltre, perché manca della valutazione di impatto strategico. Non solo. Si tratta di fondi che fanno riferimento ad una delibera Cipe del 2004 e che assicurava all'Abruzzo 130 milioni di euro".

Dunque, i consiglieri regionali di Forza Italia hanno inteso ribadire che il governo D'Alfonso ha impedito la conoscenza nel dettaglio dei settori in cui si intende investire: "Ci sono entrate e spese ma non è chiaro cosa ci sarà nel mezzo. Non abbiamo avuto modo di analizzare i capitoli di bilancio ma soltanto le spese aggregate. Ci prepariamo ad una partita a poker a carte coperte", ha concluso Emilio Iampieri. "A perdere, però, saranno i cittadini abruzzesi".

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