Dura presa di posizione del segratario regionale dell'Italia dei Valori, ex assessore non eletto al bilancio del Comune dell'Aquila, fatto fuori dal sindaco Massimo Cialente proprio per esternazioni non consone con la maggioranza.
E De Santis, da buon conoscitore delle dinamiche comunali, di parole 'avvelenate' ne ha ancora: questa volta per denunciare la transazione di 3,5 milioni approvata dal Consiglio Comunale che secondo il segretario IDV "serve a coprire solo i debiti e non a migliorare il servizio".
"In questi anni - scrive De Santis nella nota parlando della sua passata attività - l'attività amministrativa sul piano finanziario si è caratterizata per rigore ed equilibrio ed ha impedito la spesa non motivata o la spesa che sapeva di opportunismo politico, utilizzando al meglio le qualificate competenze dell'Ufficio finanziario.
"Questa impostazione lineare - continua l'ex assessore - ha consentito di registrare nel Rendiconto finanziario dell'anno 2014 un Avanzo di amministrazione di circa 33 milioni di euro, da utilizzare per coprire i Debiti fuori Bilancio, legittimi e documentati, e per investimenti in opere mirate e stratregiche. E' un'impostazione corretta che, mi auguro, sia seguita anche in quest'ultimo scorcio di consiliatura lasciando ai futuri Amministratori comunali un Comune con le Finanze solide e senza debiti!".
"Ma la decisione del Consiglio Comunale del 28 u.s. - viene al soso De Santis . di approvare la transazione- voluta dal Sindaco- di 3 milioni e mezzo con l'ASM, utilizzando l'Avanzo di Amministrazione, è un segnale contraddittorio ed un modo discutibile di utilizzare l'Avanzo.
"Infatti continua l'ex assessore al bilancio - si è proceduto con un atto discutibile per almeno per 2 ragioni:
1) pendeva da tempo il giudizio a seguito dell'opposizione proposta dal Comune all'azione di recupero crediti dell'ASM ;
2) l'ASM è una società totalmente partecipata che cita in giudizio il Comune, unico proprietario, per crediti pregressi relativi ad attività gestionali e l'Amministrazione comunale paga, senza chiederne conto, solo per evitare il fallimento dell'Azienda.
"Certamente, è doveroso farsi carico del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e del mantenimento dei posti di lavoro, ma la causa dei debiti e delle carenze del servizio sono imputabili alle scelte gestionali sbagliate del passato, in relazione al management nominato dal Sindaco ed al conferimento troppo oneroso dei rifiuti".
"Avere a disposizione delle risorse finanziarie - conclude De Santis - non significa doverle spendere comunque ed a prescindere, anche perché dopo l'ASM qualche altra Azienda o qualche Privato potrebbe invocare il ricorso alla parola magica "transazione"