"Se le cose potevano peggiorare, in Regione Abruzzo, in qualche giorno sono persino peggiorate. Avevamo chiesto chiarezza: è stata fatta, gettando però ombre e Ombrine sul futuro della regione e dell'intero Paese. Esprimiamo il nostro disappunto e massimo dissenso dopo che il Presidente D’Alfonso e la maggioranza del governo regionale hanno compiuto un vero e proprio colpo di mano, schierandosi contro i referendum NoTriv e le altre Regioni con cui lo aveva chiesto, a fianco del governo Renzi davanti la Consulta. Di fatto, per altro, esautorando lo stesso Consiglio regionale, nel quale torniamo a chiedere che ci sia urgentemente un passaggio politico alla luce del sole». E’ quanto si riporta in una nota congiunta dei due Comitati abruzzesi di Possibile (L'Aquila e Chieti), in relazione al clamoroso dietro fronte della giunta regionale sulla richiesta di referendum sulle trivellazioni [leggi l'articolo].
"Ricordiamo ai massimi esponenti della maggioranza che 'la materia del contendere' non è affatto cessata; non si spiegherebbe altrimenti l'ammissione della Cassazione del quesito sulle 12 miglia. Con questo atto la Regione Abruzzo compie scelte che non tutelano bensì mettono in pericolo ambiente, territori, comunità locali, attività economiche, persone, la vita stessa; sono per giunta contrarie alle scelte della recente Cop21 di Parigi (oltre che a quanto addirittura ricordato da Papa Francesco, ben più a sinistra di Luciano [D'Alfonso, ndr] verrebbe da dire). Scelte adottate con procedure a dir poco irrituali, con atti che dimostrano arroganza e totale disinteresse delle istanze provenienti dalla società civile, con un uso delle proprie funzioni e poteri che sconfina in comportamenti antidemocratici".
"Noi, come Possibile e coerentemente con l'azione di raccolta firme negli scorsi mesi estivi per far celebrare i referendum in primavera - anche sulle trivellazioni in mare e sul loro carattere strategico - e quindi per far decidere i cittadini del loro territorio, del loro futuro, della loro vita, ribadiamo il valore supremo dei principi democratici, del diritto di partecipazione delle persone che vivono in un territorio alle scelte che alla sua tutela e cura ineriscono. Rimaniamo quindi convinti sostenitori della necessità di far celebrare i referendum al più presto, vicini alle Regioni, alle associazioni ed alle persone che li stanno richiedendo; vicini al Coordinamento Nazionale NoTriv a fianco del quale ci stiamo battendo perché anche in Italia siano adottate norme chiare ed azioni coerenti, frutto di una valutazione e programmazione complessiva, che progressivamente porti il nostro Paese a liberarsi dalla dipendenza energetica dalle fonti fossili a vantaggio delle fonti rinnovabili», conclude la nota.