Già nel luglio scorso un consigliere di amministrazione della Saga Spa, società di gestione dell'Aeroporto d'Abruzzo a Pescara, aveva sottolineato attraverso una lettera le anomalie del rapporto con il colosso Ryanair, ma era stato inascoltato.
E' quanto riporta primadanoi.it. Il quotidiano pescarese, che aveva anticipato alcuni giorni fa l'inaspettata fuga dall'Abruzzo della compagnia aerea low cost irlandese, riporta alcuni passi di una lettera di Emilio Isidoro, ex pilota Alitalia e uno dei pochi tecnici nel consiglio amministrazione della Saga, società regionale presieduta da Nicola Mattoscio.
La lettera inascoltata. Secondo Isidoro, il contratto tra Saga e Ryanair sarebbe "nullo di pieno diritto", andrebbe a ledere la concorrenza - pratica ipervietata dalle normative europee - e sarebbe base per un aiuto di una società pubblica a un'impresa privata, azione amministrativa anch'essa sanzionata dalle norme comunitarie.
"La manifestazione d'interesse pubblicata dalla Saga il 4-2-2014 per l'individuazione di compagnie aeree nazionali o estere, si limita esclusivamente alle priorità commerciali riguardanti nuovi collegamenti aerei come Tirana – Torino- Bucarest- Sicilia est/ovest- collegamenti con scalo Hub ecc... escludendo quelli già in essere effettuati da Ryanair (Londra, Francoforte, Bergamo, Parigi ecc..) che dovevano invece essere inseriti nel suddetto bando", si legge nella missiva indirizzata al cda di Saga e citata da primadanoi.it.
"In tal modo - continua - la compagnia irlandese non ha avuto bisogno di alcuna contrattazione, ottenendo di fatto un diverso trattamento dalle altre compagnie aeree, proprio ciò che la Comunità Europea e la legge italiana intendono evitare per non falsare il mercato. […] C'è da precisare che con l'art. 43 della legge 55 del 2013 è stata abrogata la legge n. 57 del 2001, e da quest'ultima precisazione si evince che la regione Abruzzo non può più legiferare sul finanziamento (piano marketing) della Saga. Ne deriva che la Saga, non potendo contare sui fondi regionali (piano marketing), per onorare il contratto (peraltro illegittimo) stipulato con Ryanair, è stata costretta ad attingere ai fondi del proprio capitale sociale con perdite di esercizio di euro 5.450.00 nel 2013 ed euro 7.740.000 nel 2014". Un gran pasticcio, insomma, che getta ombre sulla capacità di gestione della società pubblica capeggiata da Mattoscio.
La posizione di forza di Ryanair. Una situazione, quella relativa alla mancanza di concorrenza e alla presenza di incentivi pubblici, che ha lasciato fino ad oggi la Ryanair in una posizione di forza, che la pone oggi, sul tavolo della trattativa con governo centrale e Regione, con un potere contrattuale enorme. Basti pensare, per esempio, che la gran parte (circa mezzo milione su 600mila totali) dei viaggiatori che in un anno transitano per l'Aeroporto d'Abruzzo, salgono o scendono da un volo Ryanair.
La compagnia guidata da Michael O'Leary (foto a sinistra), in Abruzzo dal 2009, ha annunciato la fuga da Pescara (e da Alghero) a causa dell'aumento delle tasse aeroportuali deciso dal governo: smobilitazione della base, fine del lavoro dei dipendenti e mantenimento di sole due rotte a partire dal prossimo ottobre. In realtà, come ha più volte ammesso la compagnia, l'approdo di Ryanair nei piccoli aeroporti è spesso legato a doppio filo dai contributi pubblici che il colosso britannico riceve. Per questo, come viene sottolineato in un'intervista a un dirigente della società pubblicata stamane da Il Centro, la permanenza di Ryanair nella "regione verde d'Europa" è legato alla trattativa sui maggiori contributi statali. Anche se, l'impresa si dice pronta a rivedere le decisioni "se il governo dovesse eliminare l'aumento delle tasse aeroportuali".
La debolezza della politica. Ma con la Saga pesantemente indebitata, le sanzioni europee alla porta e un potere contrattuale della classe politica locale ridotto al lumicino, la situazione non è semplice, come ha evidenziato anche la direttrice generale della Regione Abruzzo Cristina Gerardis: "Per il nostro aeroporto - aveva dichiarato all'indomani dell'annuncio di addio - vanno trovate delle soluzioni sostenibili che tengano conto delle esigenze di bilancio. Ci sono tutti i margini per rivalutare le decisioni assunte, come dichiarato dal vettore low cost, ma una cosa deve essere chiara: la Regione Abruzzo ha un disavanzo di 538 milioni da colmare e la Saga perde annualmente circa 6 milioni. Dunque, è necessaria una svolta che tenga conto di tre esigenze imprescindibili: di bilancio, di costituzionalità e delle normative comunitarie". D'altronde l'aeroporto pescarese (leggasi Ryanair), secondo le stime riportate dallo stesso Mattoscio all'Ansa, porta quasi 1 miliardo di euro al prodotto interno lordo regionale.
Intanto stamane si è svolta una riunione in Regione: presenti, tra gli altri, anche Nicola Mattoscio, il governatore Luciano D'Alfonso e il consigliere delegato Camillo D'Alessandro (entrambi del Pd). Ne è uscita una debole richiesta di incontro ai vertici di Ryanair. Non si sa ancora, ad oggi, se ci sarà prima o dopo il consiglio regionale straordinario del prossimo 16 febbraio.
L'ironia sul web. Se la politica e la classe dirigente locale non sembrano sapere come affrontare la situazione, gli abruzzesi sul web la prendono con (amara) ironia. Sul social network Twitter sono tanti gli utenti che stanno utilizzando in queste ore l'hashtag #rajaner, giocando in pescarese con l'espressione "rabbia nera". (m. fo.)