Mercoledì, 03 Agosto 2016 17:01

Ryanair, 'salva' la base di Pescara. D'Alfonso: "Risorse anche da Regione"

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La Ryanair non chiuderà la base di Pescara. Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso al termine dell'incontro con il ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, il delegato della compagnia low cost irlandese, Michael O'Leary, il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini ed il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru. Il colloquio arriva all'indomani dell'approvazione del dl Enti locali che ha eliminato per l'anno in corso l'aumento della tassa d'imbarco da 2,5 euro.

La compagnia aveva deciso la chiusura dello scalo di Pescara, aperto nel 2009, e la successiva riduzione dei voli a sole due destinazioni, a partire dal 27 ottobre 2016, garantendo alcune destinazioni (Londra, Francoforte, Bergamo, Barcellona, Dusseldorf, Parigi, Charleroi) soltanto sino alla fine della Summer 2016. I tagli Ryanair, annunciati nel febbraio scorso, avrebbero incluso inoltre, oltre alla chiusura delle base di Pescara, anche quella di Alghero, con una riduzione dei voli fra il 60 per cento e l'80 per cento, e l'interruzione dei voli a Crotone.

Uno spiraglio per lo scalo di Pescara si era intravisto nell'aprile scorso, quando O'Leary aveva parlato di "un incontro molto positivo con il ministro Graziano Delrio, che ha mostrato aperture verso il taglio della tassa e la possibilità di ridisegnare le linee guida aeroportuali, che impediscono agli aeroporti italiani regionali e delle isole di competere con gli aeroporti delle principali città". L'amminstratore Ryanair aveva inoltre spiegato che riuscendo a cancellare la tassa, i prossimi anni si sarebbero raggiunti i 50 milioni di passeggeri in Italia con 15/17mila posti di lavoro. La compagnia si era quindi impegnata a ritornare sui suoi passi in caso di cancellazione della tassa, cosa che è avvenuta con il decreto approvato il due agosto. L'incremento delle tasse d'imbarco è stato però sospeso, almeno per il momento, solo a titolo provvisorio, dall'1 settembre al 31 dicembre 2016, ma la Finanziaria dovrebbe sopprimerlo per gli anni successivi.

"Il lavoro fatto in cento giorni - ha scritto il presidente D'Alfonso in una nota - ha portato risultati, non solo per l’Abruzzo ma anche per le altre regioni. Ryanair ha riconosciuto il nostro lavoro. Una parte della copertura finanziaria arriverà dalla Regione, e domani in Giunta promuoveremo un bando per la collocazione turistica dell’Abruzzo. Puntiamo a superare le 700mila presenze annuali e, in futuro, anche il milione".

ryanaiar incontroL'amministratore delegato Ryanair, Michael O'Leary, ha ringraziato "il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, personalmente coinvolto nella vicenda e il ministro Delrio per l'ottimo lavoro fatto. "Delrio si è impegnato - ha riferito il top manager - a rivedere le linee-guida e spero che potremo fare delle buone sorprese e presentare un piano di crescita di Ryanair in Italia. Per Pescara c'è l'accordo, non ancora per Alghero. Vediamo cosa succederà la prossima settimana".

"Pescara potrà continuare - commenta il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini - ad avere con il mantenimento di collegamenti che sono molto frequentati da flussi turistici da e verso l'estero. Una situazione che è la risposta migliore per quanti non avrebbero voluto un lieto fine per questa vicenda, ma che va anche nel senso del diritto alla mobilità, visto che gli aeroporti cosidetti 'minori', quali il Liberi, movimentano il 30 per cento del complessivo traffico aereo del Vecchio Continente".

Per il presidente di Confartigianato Abruzzo, Luca Di Tecco, non si tratta di un punto di arrivo bensì di "un punto di partenza per il rilancio del territorio". "La compagnia - ricorda Di Tecco - fa viaggiare da e per l'Abruzzo 560mila persone all'anno e genera, per imprese ed attività del territorio, un fatturato di 800mila euro al giorno. Con la possibilità di un addio da parte della compagnia le sorti dello scalo erano incerte. Ora possiamo tirare un sospiro di sollievo, ma da domani bisogna mettersi al lavoro e rimboccarsi le maniche. E' necessario innalzare il livello della discussione e potenziare il sistema turistico regionale nel suo complesso".

"La Saga, società di gestione dell'aeroporto d'Abruzzo - prosegue - dovrebbe essere potenziata, non soltanto dal punto di vista economico, ma anche qualitativo, collaborando con le associazioni, tra cui Confartigianato. Ribadiamo infatti la disponibilità ad offrire gratuitamente il nostro centro studi ed i nostri manager per trovare una soluzione che consenta di rilanciare lo scalo, le cui potenzialità sono enormi. Auspichiamo, in tal senso, che anche Alitalia possa confermare la sua presenza sullo scalo abruzzese ed eventualmente potenziarla aprendo anche a nuove rotte strategiche".

"La vicenda Ryanair svela e rivela chi ha lavorato per l'Abruzzo e chi sono i nemici delle ragioni degli abruzzesi", afferma in una nota il consigliere regionale, delegato ai Trasporti, Camillo D'Alessandro. "Doveva andare in onda - aggiunge - una santa alleanza di tutto e di tutti perché venisse garantito alla nostra regione il diritto agli spostamenti veloci ovvero alla mobilità aerea, soprattutto in un territorio in cui non è ancora attiva l'alta velocità ferroviaria. Invece abbiamo assistito alla guerriglia, alle denunce, agli sfregatori di mani in attesa della disgrazia. Ritengo che il risultato conseguito dal Presidente D'Alfonso insieme a Saga e governo sia tale da poter ritenere che siamo di fronte alla soluzione del problema".

I consiglieri regionali di Forza Italia, Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri sollevano invece dubbi e preoccupazioni. "Preoccupa - scrivono in una nota - l'appello del presidente D'Alfonso rivolto ai parlamentari abruzzesi, affinché lavorino perché l'aumento delle tasse aeroportuali venga scongiurato anche per il 2017 e il 2018 (da inserire nella Legge di Stabilità ndr.). Quindi tutto risolto ma fino a quando? La tassazione è stata infatti abolita fino al 31 dicembre e poi cosa succederà?".

"I presupposti per centrare l'obiettivo ci sono tutti - aveva detto a riguardo il presidente D'Alfonso - a partire dalla stessa formulazione dell'emendamento approvato, che prevede un adeguamento dell'importo dell'addizionale solo a partire dal 2019". (sil. sa.)

Ultima modifica il Giovedì, 04 Agosto 2016 13:03

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