La sinistra si organizza, ci prova almeno, e si dà appuntamento a Roma il 19, 20 e 21 febbraio per ‘Cosmopolitica‘, una tre giorni al Palazzo dei Congressi di Roma per "partire" - recita lo slogan - "e cambiare l'Italia".
"Lo spazio politico è molto grande - ha spiegato Sergio Cofferati, europarlamentare del gruppo 'Socialisti e democratici', già segretario della Cgil, ex Pd - e c'è bisogno di una forza politica capace di coprire il vuoto enorme che si è creato, soprattutto da quando il Partito Democratico ha rinunciato ad essere di sinistra. Ci rivolgeremo ai delusi del Pd, del M5S, a chi non vota e non solo", ha aggiunto. "Vedo molta sofferenza anche nel mondo cattolico che oggi non trova un riferimento progressista".
La tre giorni romana vuole aggregare tanti pezzi di sinistra, a partire da associazioni e movimenti, e aprire un processo costituente con l’obiettivo, entro l’anno, di arrivare al congresso fondativo di un’unica forza politica. L'ennesimo tentativo di costuire qualcosa a sinistra, si direbbe: “Oggi però c’è uno spazio che in altre circostanze non c’era - ribadisce Cofferati - e poi non partiamo per mettere insieme quello che c’è, ma abbiamo un obiettivo più ambizioso: una nuova forza politica per dare visibilità ai bisogni di tante persone che oggi non sono rappresentate e che hanno dimostrato disaffezione”.
Sinistra, Ecologia e Libertà - che nell'ultima assemblea nazionale ha stabilito il suo prossimo scioglimento - ci sarà, il Partito della Rifondazione comunista no, almeno per il momento. Possibile forse, ma solo per ascoltare.
Non si tratta - nelle intenzioni almeno - di una semplice ‘evoluzione’ di Sinistra italiana ma del tentativo di andare oltre e raccogliere quanto c’è di inespresso, al momento, a sinistra del Pd. Il primo step sarà, quindi, l’appuntamento di febbraio. Parteciperà anche il circolo Sel dell'Aquila che ha promosso, in città, la formazione di un comitato promotore e, il 10 febbraio scorso, ha organizzato un incontro proprio sul tema della costituzione del nuovo soggetto politico.
Una iniziativa politica interessante, a poco più di un anno dalle elezioni amministrative cittadine.
Molto diranno gli appuntamenti elettorali della prossima primavera: quasi ovunque, la nuova formazione politica si presenterà in alternativa al Partito Democratico e sarà un primo momento per contarsi. Poi, arriverà il referendum sulle riforme costituzionali: i ‘costituenti’ del nuovo soggetto saranno in prima linea per il no e, proprio il referendum, potrebbe rappresentare l'occasione per allargare il campo, se è vero che tanti elettori del Pd sono profondamente critici con la riforma voluta dal governo Renzi.
Soltanto a quel punto si potrà dire se la nuova forza politica di sinistra ha davvero le gambe per correre.
E arriviamo, così, alle elezioni aquilane. La coalizione di centrosinistra che, in questi anni, ha sostenuto la Giunta Cialente è una delle ultime di stampo 'ulivista', in Italia. Reggerà all'urto degli stravolgimenti politici che attraversano il Paese? Difficile a dirsi. Come detto, molto diranno i prossimi appuntamenti elettorali, e i primi passi che la nuova forza alla sinistra del Pd saprà muovere. Molto diranno, però, anche i sottili equilibri che sottendono alla politica locale.
Non è un caso che Giustino Masciocco (capogruppo di Sel) e Enrico Perilli (capogruppo di Rifondazione comunista) abbiano inviato alla stampa un comunicato di appoggio alle posizioni espresse dal presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, sulla spinosa vicenda dei sottoservizi che, in seno al Partito Democratico, hanno creato più di un imbarazzo, proprio all'indomani dell'incontro organizzato all'Aquila, il 10 febbraio.
Un incontro a cui Sel ha invitato Rifondazione Comunista, le forze civiche afferenti ad Appello per L'Aquila (che però ha declinato l'invito), e altri esponenti della sinistra aquilana, tra gli altri, proprio Carlo Benedetti.
La strategia è piuttosto chiara: in attesa di capire cosa sarà a livello nazionale, la sinistra aquilana inizia a parlare, e confrontarsi. Se il Partito Democratico, alle amministrative del 2017, dovesse puntare su Giovanni Lolli, la coalizione di centrosinistra fino ad oggi al governo della città resterebbe compatta, con il nascente partito di sinistra che, come a Milano e Cagliari per intenderci, starebbe in coalizione, magari con un candidato alle primarie per ottenere qualche incarico di prestigio.
Al contrario, se il Partito Democratico dovesse virare sul nome di Americo Di Benedetto (e torniamo ai sottoservizi, non vi pare?), come vorrebbe D'Alfonso, almeno così si sussurra, allora il nascente partito starebbe fuori dalla coalizione, con un progetto politico e una candidatura indipendente che, aggiungiamo noi, potrebbe attirare l'ala più a sinistra del Pd cittadino, insofferente ad una deriva centrista sul modello del governo regionale.