“Le dichiarazioni degli organizzatori di “Blues sotto le stelle”, che scaricano sul Comune dell’Aquila le responsabilità di un possibile annullamento della diciassettesima edizione della manifestazione sono assolutamente false. Se ciò dovesse avvenire, e chiaramente questo non è il nostro auspicio, non si può certo imputare la responsabilità al Comune dell’Aquila o al nuovo Regolamento sui contributi per la cultura”.
L’assessora comunale alla Cultura, Betty Leone, risponde così a Claudio Mastracci, direttore artistico del festival Blues sotto le stelle, che ieri aveva annunciato la cancellazione dell'edizione 2016 della rassegna musicale (la diciassettesima) a causa delle modifiche apportate dall'amministrazione comunale al regolamento che disciplina l'accesso di associazioni e enti culturali ai fondi comunali destinati alla cultura.
Il nuovo regolamento, in pratica, stabilisce che, d'ora in avanti, il Comune concederà i contributi triennali solo alle istituzioni che hanno già accesso al Fus (il Fondo unico per lo spettacolo). Chi non ha questo requisito (e all'Aquila sono soltanto in sei ad averlo) dovrà accontentarsi o di un contributo annuale - che però, oltre a non permettere alcuna programmazione pluriennale, non può essere chiesti per più di due anni consecutivi – o di un contributo straordinario concesso una tantum.
Condizioni capestro, lamentano molte piccole associazioni, che non riconoscono il lavoro fatto da tante realtà esistenti da anni e che rendono impossibile qualsiasi forma di progettazione a lungo termine.
“Il Comune non ha mai tagliato le risorse per la cultura” replica l'assessora Leone “anzi in questi ultimi anni le ha sempre aumentate, nonostante le difficoltà di bilancio. Inoltre il nuovo Regolamento non taglia i fondi alle istituzioni e alle associazioni culturali. Cambiano solo le fonti di accesso ai finanziamenti”.
Modificando l'ordine degli addendi, però, il risultato è sempre lo stesso, replicano le associazioni: i criteri stabiliti dal nuovo regolamento, escludendo di fatto dai contributi pluriennali i piccoli che non hanno accesso al Fus, equivalgono a dei tagli. E rispondere, come fa Betty Leone, a chi esiste e lavora anche da venti o trent'anni anni - con riscontri che vanno anche al di là dei confini locali - di fare domanda per il contributo ordinario o per quello straordinario vuol dire non riconoscere né la professionalità né il merito.
“Per il contributo ordinario” spiega a NewsTown Claudio Mastracci “la domanda va presentata entro il 30 ottobre e si può accedere per due anni consecutivi dopodiché sei fuori. Che cosa significa? Che a queste condizioni un festival che ha un respiro pluriennale non può esistere. Parlare di contributo straordinario poi mi sembra assurdo: esistiamo dal 1992, abbiamo organizzato più di 150 concerti e 16 edizioni di un festival che ha portato all'Aquila decine di artisti internazionali e spettatori provenienti da tutta Italia, abbiamo ottenuto anche un riconoscimento da parte della Presidenza della Repubblica. Pensare che tutto questo lavoro non venga riconosciuto non è possibile. Chi fa queste attività deve avere certezze, chiedere un contributo ordinario vorrebbe dire avere una risposta a giugno, quando sarebbe troppo tardi. Tra l'altro la commissione che si dovrebbe occupare di esaminare i progetti non si è ancora formata”.
A pensarla così è anche Orazio Tuccella, direttore dell'Officina Musicale, ensemble esistente dal 1986 (quando nacque con il nome di “Ensemble Barattelli” per volontà di Nino Carloni) e con un curriculum lungo così, fatto di collaborazioni e concerti in tutto il mondo, recensioni e articoli su giornali stranieri, riconoscimenti internazionali, dischi distribuiti da etichette come la Naxos.
Con il nuovo regolamento comunale, anche l'Officina Musicale sarà costretta ad azzerare le attività: “Quello che abbiamo fatto in questi 30 anni sta sotto gli occhi di tutti" dice a NewsTown Tuccella "Non vedo perché devo presentare la domanda come le associazioni nate magari l'anno scorso. Siamo alle solite, a godere del contributo sono sempre le solite istituzioni. Come si fare una programmazione a queste condizioni non. Se non sai quanto ti daranno e quando, come puoi lavorare? Prima almeno con l'impegno di spesa del Comune potevamo andare in banca e chiedere dei prestiti ma adesso, senza nessuna garanzia, nessuna banca ci darà mai nulla. Quello che mi urta di più di questa classe politica è il non dare peso alle idee, non riconoscere il lavoro fatto”.
La nota completa dell'assessora Leone
Assolutamente false le dichiarazioni degli organizzatori di “Blues sotto le stelle”, che scaricano sul Comune dell’Aquila le responsabilità di un possibile annullamento della diciassettesima edizione della manifestazione. Se ciò dovesse avvenire, e chiaramente questo non è il nostro auspicio, non si può certo imputare la responsabilità al Comune dell’Aquila o al nuovo Regolamento sui contributi per la cultura.
Come ho avuto modo di precisare più volte, il Comune non ha mai tagliato le risorse per la cultura, anzi in questi ultimi anni le ha sempre aumentate, nonostante le difficoltà di bilancio. Inoltre il nuovo Regolamento non taglia i fondi alle istituzioni e alle associazioni culturali. Cambiano solo le fonti di accesso ai finanziamenti.
Ribadisco che per quanto concerne i contributi ordinari pluriennali concessi a enti, associazioni e istituzioni che accedono ai finanziamenti ministeriali, il cosiddetto Fus, il nuovo Regolamento conferma esattamente quanto già era previsto in quello precedente.
La novità è che alla base della concessione del contributo pluriennale vi è la stipula di una convenzione triennale tra il Comune dell’Aquila e le istituzioni ammesse al Fus, che abbiano fatto richiesta di contributo all’Amministrazione. Chi volesse accedere ai contributi ordinari annuali, può fare domanda entro il 30 ottobre, sarà poi una commissione di esperti a stilare una graduatoria. Tuttavia gli organizzatori del Blues non hanno presentato ai nostri uffici alcun progetto, né fatto alcuna richiesta in merito. Inoltre, in alcuni incontri che ho tenuto proprio con loro, insieme ad altre associazioni, li ho espressamente sollecitati ad inviare agli uffici la richiesta di sovvenzione, una delle opzioni previste dal Regolamento, con cui il Comune dell’Aquila fa propria e dunque finanzia un’iniziativa culturale che rientra tra gli indirizzi programmatici dell’Ente.
Questo proprio per non perdere una manifestazione culturale, come il Blues, che ritengo sia assolutamente di valore per L’Aquila. Tuttavia, ad oggi, gli organizzatori della manifestazione non hanno risposto alla mia sollecitazione e non hanno presentato, anche in questo caso, alcuna richiesta, né alcun progetto, precludendosi di fatto sia la possibilità di un contributo ordinario, sebbene annuale, sia di una sovvenzione. Ma per quest’ultima c’è ancora tempo. Si assumano allora le responsabilità delle loro azioni. Sono loro forse a voler far morire questa manifestazione?
Stupisce che il Comune dell’Aquila, unico Ente locale che mantiene in vita i contributi per le iniziative culturali, al contrario di altri che li hanno già tagliati o si accingono a farlo, sia continuo bersaglio degli strali di chi rivendica oggettività e imparzialità, ma poi non sa apprezzare uno strumento che garantisce entrambe.
La risposta di Claudio Mastracci
Ho appena ricevuto la replica dell’assessore Elisabetta Leone a proposito del festival “blues sotto le stelle” che si avvia alla chiusura.
Quale responsabile dell’associazione ARS Suonoimmagine mi sento offeso per i termini usati nel comunicato stampa in cui riporta “false le dichiarazioni degli organizzatori” e mi scuso per Suo conto nei confronti dei soci collaboratori che si prodigano a realizzare questa manifestazione, sottraendo tempo alla propria vita privata da sedici anni, pertanto vorrei precisare quanto segue:
1) L’assessora dimostra di non conoscere le esigenze di una organizzazione che programma un festival di questo livello e ospita artisti internazionali che bisogna contattare e prenotare in tempi debiti, almeno entro la fine di febbraio .
2) Per fare tutto ciò è necessario avere delle certezze di contributo entro quel periodo, certezze che possono scaturire soltanto da un contributo pluriennale però non concesso a questa associazione, anzi revocato, perché non ammessa ai fondi FUS (mai richiesti perché non ritenuto indispensabile).
3) Il contributo annuale poi, di cui parla, può essere concesso due sole volte , quindi qualsiasi manifestazione con respiro pluriennale, come il festival che è alla sua XVII edizione, non potrà più di esistere.
Ci siamo rifiutati di partecipare a questo bando, in quanto, se non quest’anno, il prossimo avremmo comunque chiuso.
4) Il festival, che ha una passato di sedici anni con riconoscimenti e consensi anche a livello internazionale, a mio avviso, non può essere soggetto a ipotetiche concessioni occasionali, cui fa riferimento l’assessora con il “contributo straordinario”. Questo contributo è soggetto al giudizio di una commissione che non risulta ancora nominata, non si può conoscere l’eventuale importo da concedere che addirittura potrebbe essere comunicato dopo l’evento culturale.
5) Con quale sicurezza può lavorare un’organizzazione che ospita artisti di tale spessore senza conoscere almeno in parte i fondi su cui contare?
Quanto sopra esposto è stato ribadito all’assessora Elisabetta Leone nel corso dei nostri incontri, con comunicati riportati sulla stampa e web segnalando ripetutamente alcune criticità contenute nel regolamento.
Gentile assessora, Lei non è mai venuta al festival, non conosce questa realtà, noi a questo festival vogliamo bene, fa parte della nostra storia, della storia di una generazione… ci siamo cresciuti e abbiamo lavorato con amore, determinazione, rischio e tanta fatica. Non credo che con queste premesse ci sia la minima intenzione di farlo morire e mi dispiace che Lei abbia potuto soltanto lontanamente pensarlo… forse non ci conosce.