Venerdì, 18 Marzo 2016 02:54

Ricostruzione: SOA e limite ai subappalti, deciderà l'Anac di Cantone

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Sarà un parere dell'Anac e non un nuovo intervento normativo la strada attraverso la quale si tenterà di trovare una via d'uscita alla strettoia in cui due norme contenute nel decreto Enti locali rischiano di ricacciare la ricostruzione dell'Aquila e degli altri comuni del Cratere.

Parliamo del comma 6 dell'articolo 11, quello sui limiti ai subappalti, e della misura sulle attestazioni SOA.

Due problemi dibattuti, la settimana scorsa, anche dalla quinta commissione consiliare, alla presenza del dirigente del Comune dell'Aquila responsabile del Dipartimento Ricostruzione, Vittorio Fabrizi, che, in quell'occasione, non aveva nascosto la gravità del problema.

A decidere per la soluzione dell'interpello dell'Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone è stato il tavolo tecnico-istituzionale - composto da sindaci, rappresentati dei sindacati, degli uffici speciali e delle varie associazioni di categoria – formatosi in Regione su input del vice presidente della Regione Giovanni Lolli.

“Dobbiamo dare risposte rapide alle ditte” hanno detto sia Lolli che la senatrice Stefania Pezzopane “e un nuovo intervento normativo richiederebbe tempi troppo lunghi”. Di qui la scelta di rivolgersi, attraverso due differenti quesiti formulati dagli uffici speciali della ricostruzione, all'Anac.

Ma, nel caso del comma sul limite ai subappalti, era stato proprio l'Anac  a “creare” il problema, inasprendo, in nome della lotta al crimine e alla corruzione, le misure e le proposte che erano venute fuori dai vari tavoli tecnici locali. Sicuramente un errore in buona fede, il classico effetto perverso generato da un norma pensata per altri scopi. Resta il fatto, però, che la soglia del 30% ai subappalti di natura prevalente e il divieto di quelli non rientranti in tale categoria (per esempio quelli specialistici) sta inguaiando centinaia di imprese, soprattutto medie e piccole, e rischia di lasciare senza lavoro migliaia di artigiani.

Ora, dunque, l'Autorità diretta da Raffele Cantone dovrà sciogliere un nodo che essa stessa ha contribuito a creare.

Per quanto riguarda le SOA, invece, Fabrizi, nell'audizione in quinta commissione, aveva proposto di abolirle, mediante una modifica della normativa, per i contratti di importo inferiore ai 150 mila euro. Il tavolo tecnico, però, ha deciso di fare appello all'Anac anche per questa problematica.

La speranza è che, su entrambi i quesiti, i tempi di risposta siano brevi, perché, ora che sono arrivati i soldi anche per il quindicesimo elenco, le imprese rischiano di non poter sottoscrivere i contratti a causa di tali ambiguità presenti nella normativa. Ma tra i sindaci c'è il timore che anche un parere favorevole potrebbe non bastare a mettere al sicuro amministratori pubblici e presidenti di consorzio da eventuali conseguenze legali. il rischio, insomma, è che si ripeta quanto è già accaduto con la proroga dei precari del Comune dell'Aquila (quando due pareri favorevoli della Ragioneria e del ministero del Lavoro non bastarono a convincere i dirigenti comunali).

Se il parere dell'Anac non dovesse essere dirimente, invece, a quel punto l'unica soluzione sarà quella di un decreto legge.

Nel tavolo istituzionale tenutosi ieri a palazzo Silone, si è discusso anche della possibilità di aprire delle linee di credito bancarie agevolate per le attività produttive e imprenditoriali del Cratere che vogliono accedere ai fondi del 4%.

Questi ultimi, infatti, sono dei cofinanziamenti e, in quanto tali, prevedono una quota parte di investimenti propri. Ma molte imprese non hanno soldi da anticipare e quindi avrebbero bisogno dell'aiuto delle banche, che però, malgrado le recenti misure della Bce, sono ancora restie a concedere crediti.

La Regione, sul modello di quanto ha già fatto la Toscana, ha in mente di farsi garante con gli istituti di credito, affinché questi ultimo possano studiare dei pacchetti ad hoc per le imprese e le attività produttive del Cratere, dando la priorità alle medie e alle piccole attività già esistenti (per le startup c'è il bando Smart&Start) e a quelle che vogliono tornare nei centri storici. 

 

Ultima modifica il Venerdì, 18 Marzo 2016 16:58

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