E' una Pasqua "calda" per i subappaltatori nei cantieri della ricostruzione post-sisma dell'Aquila e del cratere abruzzese. In una lettera aperta, il presidente della Federazione nazionale autonoma imprenditori e liberi professionisti (Fenailp) della provincia dell'Aquila, Carlo Saggese, ha chiesto alla senatrice del Pd Stefania Pezzopane un "interpello" per una modifica dell'articolo 11 del Decreto enti locali.
Parliamo del comma 6, quello sui limiti ai subappalti, e della misura sulle attestazioni SOA. Un problema sviscerato da questo giornale lo scorso 18 marzo [leggi l'approfondimento] e per il quale si attendono risposte dall'Autorità anticorruzione (Anac).
"La circolare interna del direttore Raniero Fabrizi ha dato luogo a molteplici criticità interpretative che porteranno, oltre all'accumularsi di pesanti ritardi nei lavori di ricostruzione, ripercussioni negative nella qualità delle opere, e, cosa ancor più grave, non contribuiranno allo sviluppo imprenditoriale del nostro territorio - sottolinea nella lettera Saggese - mi riferisco, in particolare, a due questioni: quella relativa all'obbligo di attestazione della SOA e quella relativa all'impossibilità di subappaltare le opere cosiddette specialistiche".
Il presidente della Fenailp "sollecita ancora una volta" l'attenzione di Stefania Pezzopane per la risoluzione del problema.
La lettera completa di Fenailp a Stefania Pezzopane
On.le Senatrice Stefania Pezzopane,
Le scrivo, innanzi tutto, per ringraziarLa del suo pronto interessamento alle problematiche da me sollevate scaturenti dall’interpretazione delle disposizioni emanate con la circolare n° 1491 del 11.1.16 in materia di subappalto.
Come è ormai noto, grazie al tavolo da Lei istituito, la circolare interna del Direttore Fabrizi ha dato luogo a molteplici criticità interpretative che porteranno, oltre all'accumularsi di pesanti ritardi nei lavori di ricostruzione, ripercussioni negative nella qualità delle opere, e, cosa ancor più grave, non contribuiranno allo sviluppo imprenditoriale del nostro territorio.
Mi riferisco, in particolare, a due questioni: quella relativa all'obbligo di attestazione della SOA e quella relativa all'impossibilità di subappaltare le opere cosiddette "specialistiche".
E' evidente l'importanza dell'interpello che Lei ha prontamente inoltrato all'ANAC, ma è altresì evidente lo stato di difficoltà in cui versano tutte le ditte che hanno lavorato e che attendono i pagamenti.
Per questo, Senatrice, mi permetto di sollecitare ancora una volta la Sua attenzione, non solo come Presidente della Fenailp, ma soprattutto come "aquilano", che vorrebbe continuare a vivere e lavorare in questa città con i propri figli.
I nostri artigiani, pur costretti a sconti e ribassi per poter lavorare, hanno operato con l'impegno e le capacità che da sempre li contraddistinguono, per restituire al meglio le abitazioni ai loro concittadini, offrendo loro stessi la qualità che gli appaltatori avrebbero dovuto garantire con i prezzi pieni.
Molti di loro hanno già dovuto attendere la riconferma del dott. Esposito ed ora tutti sono fermi ad attendere i pagamenti da parte dei vari uffici tecnici comunali, che tuttavia, sembrerebbero intenzionati a non provvedere fino a quando sussista l'attuale interpretazione regolamentare.
Ulteriori disagi, quindi, per moltissime famiglie; ulteriore attesa per moltissimi piccoli imprenditori, per i loro dipendenti e fornitori. Senza considerare che i mancati pagamenti generano l'impossibilità di avere un DURC regolare che innescherebbe il meccanismo infernale dell'inesigibilità dei propri crediti.
Le doglianze degli artigiani impegnati nella ricostruzione hanno da tempo gli stessi contenuti, ed è un peccato che debbano assumere sempre più forza, anziché attenuarsi.
Una lettura integrale dell’articolo 11, da sola, risolverebbe le questioni sollevate almeno in parte.
E' evidente come l'attestazione SOA viene indicata solo per gli appaltatori, non essendo enunciata minimamente nel comma 6 dove si parla di subappalti, e, per assurdo, non se ne parla neanche nella circolare dell'ing. Fabrizi.
Stesso dicasi per i subappalti. Nella stragrande maggioranza dei lavori non sono differenziate le categorie. Dunque, rimanendo nei limiti del 30%, mi domando il perché debba esistere un diniego di subappalto di lavorazioni cosiddette "specialistiche" se le stesse non sono indicate come tali.
L'interpello farà certamente chiarezza e, sicuramente si protenderà per un'estensione dei limiti di subappalto, andando incontro alla normativa nazionale.
Mi scusi dello sfogo, Onorevole Senatrice, ma è impensabile trascorrere le festività Pasquali con una tale inquietudine per una situazione che potrebbe essere risolta in maniera rapida e nel pieno rispetto di quanto stabilito dalle normative vigenti.
Cordialmente La saluto e La ringrazio per quanto sicuramente potrà fare.
Dott. Ing. Carlo Saggese
Presidente Fenailp L’Aquila