Venerdì, 15 Aprile 2016 20:14

Ricostruzione, il Pd si autocelebra: "C'è un prima e un dopo il governo Renzi"

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di Nello Avellani e Roberto Ciuffini - "La prossima settimana presenteremo l'emendamento per i bilanci dei Comuni, abbiamo stimato che ci vorranno circa 25 milioni. Il nostro proposito è di inserirlo in un decreto legge di materia omogenea, il sottosegretario De Vincenti e il capogruppo Zanda si sono assunti l'impegno".

La soluzione del problema dei mancati trasferimenti statali necessari a salvaguardare gli equilibri delle casse del Comune dell'Aquila e degli altri Comuni del Cratere - una questione di cui NewsTown si era occupata in settimana - passerà dunque per un provvedimento di emergenza.

Ad annunciarlo è stata la senatrice del Pd Stefania Pezzopane a margine dell'incontro da lei stessa convocato a palazzo Fibbioni, sede del Comune dell'Aquila, per ripercorrere i suoi primi tre anni di attività parlamentare.

Una "festa" alla quale hanno partecipato tutti i big locali del partito - da Luciano D'Alfonso al segretario regionale Rapino - e con il capogruppo dei democrat a palazzo Madama Luigi Zanda nelle vesti di ospite d'onore. Una foto di gruppo dai forti toni autocelebrativi, in una giornata, quella di ieri, scandita anche dalle visite del sottosegretario Zanetti e dell'ex ministro Giovana Melandri.

La norma salva-bilanci è, in questo momento, la più urgente da approntare ma la senatrice ha posato l'accento anche sulla necessità di velocizzare i tempi per adottare altri provvedimenti da lungo attesi, come ad esempio l'istituzione delle white list e degli albi reputazionali.

Se molto resta ancora da fare, ha affermato la Pezzopane, molto però è stato fatto: "In questi tre anni, abbiamo sciolto alcuni nodi che avevano paralizzato la ricostruzione. Quando ci siamo insediati, i progetti erano fermi, i soldi bloccati, eravamo impantanati. Questa classe dirigente ha protestato contro il suo stesso partito, portando carriole piene di progetti sotto Palazzo Chigi, all'epoca del governo Letta. Il sindaco Massimo Cialente è arrivato al punto di restituire la fascia al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Scelte estreme, che in molti non capirono, ma che erano necessarie per risolvere l'impasse.  E' così che siamo arrivati al decreto emergenze, con il governo Renzi, e all'ottenimento dei 6 miliardi per il cratere. Sono felice che Zanda sia qui, per testimoniarvi quanto sia stata faticosa la battaglia: 6 miliardi non sono stati dati a nessuno, si è trattato di una presa di posizione fortissima di Governo e Parlamento, che dovrebbe inorgoglirci e che dovremmo ricordare sempre, quanto facciamo delle dichiarazioni".

Tra gli altri meriti rivendicati dalla senatrice, c'è la decisione di utilizzare il 4% dei fondi della ricostruzione per le attività produttive; la proroga triennale dei contratti dei precari; il rifinanziamento del Gran Sasso Science Institute: "Certo, sono stati risultati frutto di un lavoro di squadra ma la prendo anche come una vittoria personale".

Al clima di (auto)celebrazione non si è sottratto, ovviamente, Zanda: "Il Governo non deve promettere niente, ha fatto talmente tanto in questi ultimi due anni che questo è il miglior biglietto da visita per quello che farà. Come senatori saremo sia sentinelle che motore per quello che succederà, a cominciare dalla norma sui bilanci, sulla quale ci metteremo al lavoro a partire da lunedì".

"Ho trovato una città che si sta riprendendo in un modo che a me appare prodigioso" ha affermato il capogruppo "e che in questo momento ha una grande fortuna: è il capoluogo di una R dal carattere forte e con una buonissima classe dirigente, alla quale si deve molto e che da due anni ha trovato nel governo nazionale la sponda giusta".

"Abbiamo" ha proseguito Zanda "6 miliardi che si sono aggiunti ai finanziamenti arrivati precedentemente. La grande differenza rispetto al passato è che adesso c'è una visione, un'attenzione non solo alla ricostruzione del tessuto urbano storico, che per una città come L'Aquila, che è in sé un'opera d'arte, è importantissimo, ma alla rinascita civile. Si iniziano a rivedere i bar, i negozi, la gente per le strade, ci sono interessi di indsutrie e aziende ad investire qui. Insomma, si è imboccata la strada giusta gettando anche un occhio al futuro: il tunnel dei sottoservizi è un unicum in Italia".

Sulla discontinuità impressa dal governo Renzi alla ricostruzione ha insistito anche il segretario comunale Stefano Albano: "Quando è toccato a noi, è così che abbiamo gestito la ricostruzione, ascoltando le esigenze del territorio. C'è un prima e c'è un dopo, segnato dalla decisione del governo Renzi di assicurare al cratere 6 miliardi di euro: la fase dell'emergenza e delle battaglie si è trasformata in una nuova fase, quella del progetto, della visione. Un esempio su tutti: il meccanismo del 4% che assicurerà al cratere 300 milioni di euro per lo sviluppo economico. Con questi soldi, possiamo davvero cambiare il volto del territorio: è un lavoro importante, e collettivo. E noi siamo in primo piano, in questa battaglia, perché siamo una comunità politica, siamo una squadra".

Ultima modifica il Domenica, 17 Aprile 2016 01:09

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