"All'intuizione di questa amministrazione di realizzare istituti di partecipazione che favoriscono il coinvolgimento e l'informazione della popolazione sulle decisioni pubbliche purtroppo non è ancora corrisposta un'analoga e necessaria funzionalità degli strumenti".
A dirlo è il segretario cittadino del Partito Democratico, Stefano Albano, che ha inteso prendere atto, così, dell'impasse che vivono gli istituti di partecipazione cittadini. Impasse che non abbiamo mancato di raccontare, in questi mesi. Ed in effetti, "l'Urban center è ancora attraversato da discussioni e preda di frazionamenti, i Consigli territoriali di partecipazione sono esposti a blocchi e polemiche. Per il futuro, anche prossimo - spiega Albano - la strada non è quella della rinuncia, al contrario, occorre il rilancio. Gli strumenti che esistono vanno sottratti alla palude, con il concorso di tutti".
Albano guarda, in particolare, ai Consigli territoriali di partecipazione. "Rilanciare tali strumenti spetta in parte agli attori coinvolti in prima persona, e faccio riferimento ai membri eletti. Un pezzo importante del problema deriva dall'aver interpretato questi Consigli come riproduzioni territoriali in piccolo formato dell'Assise comunale, divisi fra gruppi consiliari contrapposti fra di loro. Tuttavia, nell'idea originaria di chi li aveva immaginati e proposti, essi dovrebbero lavorare da Consulte del territorio, funzionare non secondo una logica divisiva, bensì inclusiva, con l'obiettivo che i 13 componenti il Ctp possano lavorare unitamente".
La responsabilità, in realtà, è anche - e soprattutto - del Partito Democratico, che ha finito per 'cannibalizzare' le elezioni dei Ctp, soffocando la partecipazione dal basso, imponendo nomi e organizzazione partitica, se è vero che il Pd, sul territorio, è l'unico partito rimasto, a pensarlo almeno secondo le 'vecchie' (per alcuni) logiche della attività politica.
E' necessario cambiare il modo di interpretare il ruolo dei Consigli, riconosce Albano. "Non un approccio passivo, dunque, come avviene in molti casi, limitandosi a fornire pareri su quanto deliberato dal Consiglio Comunale, ma un approccio dinamico, dove i Ctp diventano protagonisti e stimolo di elaborazione e di proposte. In questo senso, il presidente del Ctp più che un sindaco di quartiere assume l'importante ruolo di coordinatore dei lavori".
Una parte rilevante del lavoro però deve svolgerlo la politica. "Gli strumenti della partecipazione sono una grande opportunità per L'Aquila, che attraverso di essi può ripartire e rinascere nel segno del contributo dei cittadini. Non è un caso che rappresentanti del Comune di Pescara abbiano chiesto informazioni per replicare l'esperienza dei Consigli territoriali di partecipazione: l'idea e il sentiero tracciato sono quelli giusti, va corretta la rotta se è vero, come è vero, che non tutti i Ctp stanno lavorando male e che anzi alcuni si stanno rivelando importanti modelli di riferimento. Proprio per questo stiamo lavorando alla costruzione di una proposta di legge regionale che, sul modello di quanto fatto in Toscana, può intervenire per dettare regole e principi comuni individuando gli esempi virtuosi e facendo le dovute integrazioni".
Leocata (Possibile): "Ruolo Ctp chiarissimo, Albano si preoccupi del Pd"
"I Consigli territoriali di partecipazione (Cpt) avevano ed hanno un ruolo chiarissimo; ovvero un ruolo di consultazione ed un ruolo propositivo e così, come Consiglio L’Aquila centro, lo abbiamo sempre interpretato. In più, il nostro è stato - al momento - l’unico Consiglio che ha portato proposte al Prg. Pertanto rinvio al mittente le esternazioni non richieste del segretario comunale del Pd".
Si legge in una nota firmata da Piergiorgio Leocata, portavoce del circolo locale di 'Possibile', il movimento che fa riferimento a Pippo Civati, e vicepresidente del Ctp L'Aquila centro. Leocata non ha mancato una replica piuttosto dura al segretario cittadino del Partito Democratico, rivendicando il ruolo e l'azione dei Consigli di partecipazione, in particolare del Ctp L'Aquila centro, presieduto da Fabiana Costanzi, segretaria dell'assessore democrat Pietro Di Stefano. E forse anche per questo il Consiglio è stato l'unico ad aver portato proposte al Prg, discusso in un incontro proprio con l'assessore.
Da regolamento - ricorda Leocata nella nota - un Ctp: “esprime parere consultivo e non vincolante sulle proposte di deliberazione di interesse generale del Comune e specifiche riguardanti il proprio territorio; […] promuove l’informazione e la partecipazione dei cittadini del Consiglio Territoriale di Partecipazione, valorizzando le espressioni associative e del volontariato; esercita poteri di iniziativa sulle materie di competenza del Consiglio Comunale e della Giunta Comunale, mediante proposte di deliberazione da iscrivere all’ordine del giorno di tali organi, se ritenute ammissibili; può rivolgere istanze e proposte agli altri organi comunali che sono tenuti, in ogni caso, a rispondere; formula proposte sulla gestione dei servizi che, per caratteristiche tecniche e speciali ragioni di efficienza, non richiedono una gestione in ambiti territoriali più ampi”.
"Da subito – prosegue il portavoce del Comitato aquilano di 'Possibile' - questo è stato il nostro lavoro, con ruolo sia passivo di consultazione, si vedano per esempio le sedute sul Prg, che attivo, si vedano tutte le proposte fatte in questi sei mesi, da me e da altri consiglieri. Forse il segretario non se n’è accorto, rincorrendo la partecipazione interna".
E’ dal dopo terremoto che in questa città ci sono stati e ci sono percorsi di partecipazione, sottolinea Leocata: "non ricordo di averlo visto mai o quasi come presenza o parte attiva di tutto ciò; pertanto, su questo tema non accettiamo lezioni da alcuno che non sia titolato per farlo".
Quanto all’immobilismo o alla passività dei ruoli o la presunta riproposizione dell’Assise comunale, "forse chi parla oggi di queste cose come se nulla fosse - l'affondo - dovrebbe fare un’analisi di quello che è stato fatto nello scorso settembre, prima, e ad elezioni dei Consigli dopo: si accorgerà che le sue sono autocritiche, viste le dinamiche avvenute, che tutti gli interessati conoscono e ricordano bene. Albano, pertanto, si preoccupi del Pd, che mi sembra di temi importati su cui esternare e fare riflessioni politiche, locali e nazionali, ce ne siano parecchii".
La controreplica di Albano: "Anteporre interesse pubblico a questioni personali"
"Guai a fare di tutta l'erba un fascio: riteniamo che l'esperienza dei Ctp sia positiva tanto che può costituire un modello esportabile nel resto della regione in cui L'Aquila si pone come avanguardia delle politiche di partecipazione. Per questo stiamo lavorando a una proposta di legge regionale selezionando le esperienze migliori da rilanciare e capendo come prevenire i problemi a cui abbiamo assistito in questi mesi, senza fare finta che non ci siano stati", ad affermarlo, in una nota di controreplica, il segretario del Pd aquilano Stefano Albano.
"I Ctp - continua l'esponente dem - sono stati una felice intuizione proposta e voluta dal Pd e da questa amministrazione, su cui intendiamo continuare a investire (in questo senso un provvedimento regionale rappresenterebbe una straordinaria opportunità) a differenza del centrodestra che ha sempre e solo espresso sterili e improduttive critiche".
"Quanto al dettaglio delle considerazioni del portavoce del partito "Possibile" Piergiorgio Leocata, sebbene comprenda il rancore che possa esserci nei confronti dei militanti e del segretario cittadino del Partito democratico di cui ha fatto parte, consiglio di evitare che le antipatie personali siano la lente attraverso cui leggere e commentare le vicende cittadine. Cerchiamo per il bene della città di anteporre le questioni di interesse pubblico a quelle personali", conclude Albano.
E ancora Leocata: "Risposta imbarazzante, ai contenuti si oppone una vuota genericità"
"Clamorosa, ma abituale, la marcia indietro del segretario cittadino del Pd sui Consigli di partecipazione e sul loro funzionamento: prima definiti passivi e da ripensare, poi esperienze da esportare".
Secca la controreplica del vicepresidente del Cpt 1, Piergiorgio Leocata. "Spiace constatare – aggiunge - che a precise risposte di merito, si oppongano affermazioni generiche e definizioni sul personale - quelle sì - rancorose, corredate da vuote frasi ad effetto che, però, hanno l’unico effetto di chiarire le posizioni mutevoli e strumentali: in questo caso sulla partecipazione ed i Consigli. Basta raffrontare le dichiarazioni di ieri e di oggi: ieri erano da ripensare, oggi positive esperienze da 'esportare'. Capisco questo salto indietro, visto che molti consiglieri sono espressione del suo partito e della sua segreteria, ma bisognerebbe pensarci prima, per evitare figuracce; quanto meno conoscere quello su cui si fanno dichiarazioni pubbliche, o confrontarsi prima proprio con quei consiglieri e presidenti di Consiglio espressione della sua parte politica".
Se c’è realmente un’attenzione regionale ai Ctp, ben venga, sottolinea il portavoce di 'Possibile': "E' altro segnale oggettivo di quanto possano essere importanti o funzionare benissimo, in alcuni casi. E la generalizzazione, o meglio un unico fascio di erba, l’ha fatto proprio il segretario del Pd. Sottolineo una volta ancora, invece, sostegno e stima verso tutti i consiglieri e presidenti di Ctp, visto il tempo e l’impegno che ognuno di noi spende, volontariamente, per il nostro territorio. Questo, per chi fa politica seriamente, è un valore che si dovrebbe conoscere bene".
"Quanto al piano personale - conclude Leocata - spiace riscontrare ancora una volta affermazioni false e gratuite: io non nutro alcun rancore, di cui anzi certe definizioni subite mostrano l’origine opposta . Il segretario del Pd confonde come sempre divergenze politiche con antipatie personali; forse ha dimenticato che siamo abituati a discutere nel merito delle questioni. E se lo abbiamo fatto in passato, non si capisce il perché dovremmo smettere adesso. Stia sereno e cerchi di portare avanti il suo ruolo, come ciascuno fa, proprio in nome di quello stesso interesse pubblico di cui parla".