"Gentile Sindaco, ….. omissis…. le comunichiamo che il Governo intende procedere ad un’assegnazione di risorse in favore del Comune dell’Aquila, per il 2016, pari a 16 milioni di euro con un prossimo idoneo provvedimento... verrebbe da dire, tutto qui? Non ci si può credere che quello sopra riportato è il succo del documento, firmato dal sottosegretario De Vincenti e dalla sottosegretaria De Micheli, che dovrebbe impegnare il Governo per la copertura delle minori entrate o delle maggiori uscite che il nostro Comune ancora registra a causa degli eventi sismici di sette anni fa".
Si legge in una nota inviata stamane, alla stampa, da Giustino Masciocco (capogruppo di Sel/Sinistra Italiana in Consiglio comunale) ed Enrico Perilli (capogruppo di Rifondazione comunista). Una nota che farà molto discutere e che apre scenari inattesi, e impensabili al momento, in vista del voto consiliare sul bilancio di previsione.
"Non è servita l’umiliazione che abbiamo subito, per aver dovuto asseverare i relativi conteggi all’USRA (praticamente un ufficio del Comune) ed alla Regione Abruzzo", scrivono i consiglieri di maggioranza. "Non sono servite le sfilate del premier Renzi con il presidente della Regione D’Alfonso, l’ultima visita ha riguardato la firma del Masterplan Abruzzo, (sostanzialmente una colata di cemento per il 90% inutile, o meglio utile solo per chi la realizzerà), per convincere il Governo ad assegnarci la cifra di cui abbiamo bisogno, ovvero 23 milioni di euro. Questa, purtroppo, è l’ennesima riprova del fatto che il nostro territorio è stato oramai espugnato politicamente dal presidente della Regione Abruzzo, alla faccia di progetto L'Aquila' e dei proclami ulivisti del Partito Democratico aquilano".
Eccolo, il nodo politico. Come avevano già denunciato, i partiti che sostengono la maggioranza Cialente 'da sinistra' temono che, dietro la vicenda del trasferimento dei fondi dal Governo a compensanzione delle maggiori entrate e delle minori spese, dietro al 'tiro alla fune' delle ultime settimane, ci sia la lunga mano del presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, che è riuscito, così, a 'mettere le mani' sulla città per spazzare via la giunta ulivista che ha governato la città.
"Purtroppo, nonostante le reiterate richieste per ottenere un trasferimento straordinario che servisse a scongiurare l’ulteriore innalzamento delle imposte (in aggiunta all’aumento già avvenuto del 20% della Tari) e della sicura diminuzione nell’erogazione dei servizi che interessano i nostri concittadini, la comunicazione ricevuta dai due sottosegretari non riporta alcun impegno del Governo sulla certezza dei tempi di assegnazione del contributo promesso e sul relativo strumento legislativo".
E per Sinistra Italiana - esprime l'assessora Betty Leone che ieri, in realtà, era seduta accanto al sindaco Massimo Cialente, in conferenza stampa - e Rifondazione comunista, che ha in Giunta un altro assessore, Fabio Pelini, molto più defilato al momento dell'annuncio, "tale situazione è inaccettabile. Le informazioni che la Città riceve, riguardanti il rapporto dell’Amministrazione Comunale con il Governo e la Regione, sono contraddittorie e lacunose, invece dovrebbero essere chiare, trasparenti e condivise: risulta evidente che la discussione politica, su questi temi, non può essere certo cosa interna al Partito Democratico, come invece sta avvenendo".
Dunque, l'affondo: "Se il Pd si ritiene autosufficiente, lo sia fino in fondo. Come gruppi consiliari del Partito della Rifondazione Comunista e di Sinistra Italiana ci sentiamo di comunicare alla Città che deleghe in bianco al Governo, alla Regione e al Partito Democratico non le daremo".
Parole che, come detto, rischiano di aprire una 'crisi' profonda, in seno alla maggioranza. Se è vero che la nota stampa di Masciocco e Perilli 'lascia' ancora aperta la porta del dialogo, è vero anche che i partiti di sinistra hanno posto sul tavolo una questione non più rinviabile: il destino stesso della coalizione 'ulivista'. Se ci sarà ancora, una coalizione: "Se il Pd si ritiene autosufficiente, lo sia fino in fondo". Come a dire: se il percorso 'immaginato' è quello di un partito sempre più orientato verso il centro, capace di dialogare con le forze moderate di destra, sul modello che il premier-segretario sta disegnando per il Partito a livello nazionale e che D'Alfonso sta portando avanti in Regione Abruzzo, si dica chiaramente.
Così fosse, è chiaro che a L'Aquila si tenterebbe un percorso di costruzione di una sinistra 'civica', capace di contrapporsi al 'Partito della Nazione' renziano. Molto diranno le prossime ore: si dovesse arrivare alla 'rottura', infatti, se Masciocco e Perilli dovessero votare contro il bilancio di previsione, in Consiglio comunale, la maggioranza rischierebbe di frantumarsi, di non avere più i numeri per andare avanti. Anche si dovesse aprire un dialogo, però, è chiaro che - da lunedì - il centrosinistra cittadino vivrebbe una fase nuova, con lo sguardo alle amministrative del 2017.
E intanto, si intensificano le voci sulle possibili dimissioni del vicesindaco Nicola Trifuoggi che, approvato il bilancio, potrebbe decidere per un passo indietro, così da essere libero di iniziare la sua, di campagna elettorale.
La nota del Pd: "Ottenuto risultato importantissimo, strumentale ogni altra considerazione"
"Ancora una volta la coalizione di centrosinistra porta a casa un risultato importantissimo e non affatto scontato, ottenuto con la determinazione che da sempre la porta a difendere, prima di ogni altra cosa, gli interessi della città".
A scriverlo, in una nota, sono il segretario comunale del Pd L'Aquila Stefano Albano e il capogruppo del partito on consiglio comunale Stefano Palumbo.
"Riteniamo" affermano i due "che con l'impegno da parte del Governo nel trasferimento di 16 milioni di euro a copertura delle minori entrate e delle maggiori spese sostenute dal Comune a seguito del sisma, venga garantita la possibilità di impostare un bilancio rispondente alle esigenze, ai diritti e alla dignità della comunità aquilana. Nonostante le difficoltà incontrate ci accingiamo infatti ad approvare un bilancio in anticipo rispetto a quanto fatto negli anni precedenti e meno oneroso per i cittadini. Alle accuse strumentali dell'opposizione per l'aumento della TARI risponde l'oggettività dei numeri: grazie all'abolizione della TASI sulla prima casa (provvedimento introdotto dal Governo nella legge di stabilità), rispetto allo scorso anno i cittadini aquilani beneficeranno complessivamente di una riduzione della pressione fiscale di quasi 3 milioni di euro".
"Per ricostruire una città distrutta dal terremoto" prosegue la nota "ci vuole responsabilità di governo, che la maggioranza cittadina ha sempre assunto nei momenti di difficoltà (dalla delibera sulle aree bianche al voto sulle tariffe dello scorso consiglio comunale) e vicinanza del Governo che misuriamo non solo dalle frequenti visite in città del presidente del Consiglio ma soprattutto dalla concretezza dei 5 miliardi stanziati nella legge di stabilità per la ricostruzione privata (che ormai viaggia con la velocità di elenchi pubblicati ogni 2-3 mesi) e dalla misura del 4% dei fondi destinati alla ripresa economica; comportamenti e rapporti politici ed istituzionali (che il PD ha sempre messo a servizio dell'intera coalizione) grazie ai quali stiamo dimostrando di poter vincere una sfida in cui pochi credevano solo fino ad un paio di anni fa e che ci rende oggi orgogliosi agli occhi del Paese".
"Questa" concludono Albano e Palumbo "è l'occasione ulteriore per dimostrare e ribadire questa responsabilità, che vogliamo credere sia ancora forte e presente in tutte le forze che assieme al Partito Democratico sostengono e fanno parte dell'amministrazione comunale. Ogni altra considerazione a questo punto apparirebbe, oltre che incomprensibile, di secondo piano e strumentale rispetto agli interessi della città, che oggi coincidono totalmente con l'approvazione del bilancio".