"Il piano di riorganizzazione del sistema sanitario abruzzese, firmato dal commissario ad acta, e presentato stamane alla stampa dall’assessore Silvio Paolucci, non è stato esaminato e discusso né in sede consiliare né con la maggioranza politica della nostra regione. Spiace, quindi, dover rilevare che su uno dei temi più importanti per l’azione di governo, quale quello della sanità, la nostra posizione sia diversa da quella del Commissario ad acta Luciano d'Alfonso".
A dirlo non sono i consiglieri regionali di opposizione, bensì l'assessore Andrea Gerosolimo e i colleghi di maggioranza Mario Olivieri, eletto nelle liste di Abruzzo Civico, e Maurizio Di Nicola, in Consiglio con il Centro Democratico. Il piano sanitario, insomma, rischia di spaccare la sempre più traballante maggioranza di centrosinistra che sostiene la giunta D'Alfonso.
"Non è assolutamente ipotizzabile che si concepisca una sanità di livello elevato per alcuni territori della Regione e, invece, si pretenda di propinare servizi sanitari di livello inferiore in altri ambiti del territorio regionale, così come non è accettabile che alcune aree possano essere condannate alla totale marginalizzazione", hanno sottolineato, in una nota, Gerosolimo, Olivieri e Di Nicola. "Ci sono territori della nostra regione che, con il piano di riqualificazione del Servizio sanitario regionale, adottato dal commissario ad acta, peraltro senza alcuna possibilità di confronto in sede politica, non vedono in alcun modo garantito il diritto alla salute, tutelato dalle norme fondamentali dell’ordinamento".
Dunque, l'affondo che lascia presagire burrasca in seno alla maggioranza. "Il contenuto del piano non corrisponde alle finalità della nostra azione politica e non collima con i principi che presiedono alla nostra visione dell’attività amministrativa, preordinata alla garanzia degli interessi generali della comunità regionale. Auspichiamo, pertanto, che si apra un confronto costruttivo con il Commissario ad acta, al fine di garantire a tutti i territori ed a tutti i cittadini abruzzesi pari diritti e pari opportunità".
Paolucci: "Affermazioni false, piano era noto già a ottobre"
"Non è assolutamente vero che il piano non è stato discusso. Ci fu una riunione con tutta la maggioranza il 5 ottobre, il documento venne spedito al ministero il 20 dello stesso mese. E' tutto documentato. Le affermazioni di Gerosolimo, Olivieri e di Nicola hanno a che fare con giochi politici di altro tipo, che a me non interessano".
E' laconica ma abbastanza eloquente la replica dell'assessore regionale alla Sanità e al Bilancio Silvio Paolucci alle dichiarazioni dei suoi compagni di maggioranza Gerosolimo (membro anche della giunta), Di Nicola e Olivieri sul piano di riorganizzazione sanitaria.
Ragigunto da NewsTown al telefono, Paolucci afferma: "Non entro in queste polemiche anche perché non è mio costume commentare le affermazioni dei colleghi. Posso solo dire che le loro sono critiche che non entrano nel merito del piano ma riguardano questioni di altro tipo. Non dimentichiamo che domenica si vota, tra gli altri Comuni, anche a Sulmona. I contenuti del piano di riorganizzazione vennero discussi in una riunione di maggioranza che si svolse il 5 ottobre 2015, esiste la convocazione con gli inviti. Il documento con il piano dettagliato venne poi spedito al ministero il 20 di ottobre. E' tutto documentato".
Pd-Idv-Sel: "Inizia un nuovo corso"
"La riqualificazione del Servizio Sanitario Abruzzese, era ed è un cardine del programma dell'intera coalizione di centro sinistra per il governo della Regione Abruzzo, con il solo ed unico scopo di garantire un'adeguata, tempestiva e soprattutto omogenea, risposta alle esigenze assistenziali dei nostri concittadini".
Lo scrivono, in una nota congiunta, Sandro Mariani, capogruppo regionale del Pd, Lucrezio Paolini, capogruppo regionale dell'Idv e Mario Mazzocca capogruppo regionale di Sel.
"Con il decreto 55 del 10 giugno 2016, arriviamo all'esito di un percorso difficile che ci vede in dirittura d'arrivo per la piena riappropriazione della gestione della sanità nella nostra regione, che diventerà effettiva con la deliberazione da parte del Consiglio dei Ministri per l'uscita dal commissariamento. Era il 13 ottobre 2015 - ricordano - quando dedicammo un Consiglio regionale straordinario alla trattazione di questi argomenti ed era il 29 ottobre, sempre dello stesso anno, quando in Quinta Commissione si discusse del nuovo piano sanitario e degli aggiornamenti provenienti dal tavolo di monitoraggio, predisposto dai ministeri affiancanti il piano di rientro. Non è nella deontologia politica dunque, nemmeno delle minoranze, affermare che non vi sia stata condivisione di un percorso, che, lacrime e sangue, ci consente oggi di impostare un nuovo corso per la sanità abruzzese, attraverso una profonda riorganizzazione dell'intero settore. I principi ispiratori del documento, quali lo spostamento del baricentro dell'assistenza dagli ospedali al territorio, l'assistenza domiciliare, l'adeguamento della risposta al mutamento delle domanda di salute verso le fragilità e le cronicità, l'aggregazione dei servizi, il merito degli esiti delle cure e l'eccellenza per gli acuti, trovano piena rispondenza nel Patto per la Salute e nelle indicazioni programmatiche, espresse dall'azione politica di tutta la maggioranza".
"Vanno dunque in questo senso - osservano i tre capigruppo - le indicazioni e gli obiettivi esplicitati nel piano di riqualificazione, che tengono conto delle prescrizioni del DM 70 e che vedono una totale revisione delle reti ospedaliere, affinché in ogni punto del territorio, qualunque cittadino, sia nella possibilità di accedere tempestivamente ad una vero e proprio percorso sanitario, che va dalle cure di base fino all'accesso alle discipline di secondo livello, ugualmente e coerentemente diffuse nella regione. Non esistono una sanità di serie A ed una di serie B nel nuovo Piano Sanitario, quanto piuttosto le linee guida per attuare una profonda revisione del sistema e garantire servizi di maggiore qualita' ed appropriatezza".
"Il dialogo ed il confronto - concludono Mariani, Paolini e Mazzocca - non mancheranno nelle sedi opportune, perché riteniamo che sia di fondamentale importanza condividere con i territori ed i loro rappresentanti, l'articolazione delle discipline e dei servizi che faranno degli stessi, la più efficace risposta alla necessita' di salute cui intendiamo dare forza".
Forza Italia: "Grande parata per un funerale"
"Una grande parata, con i partecipanti vestiti a festa, come del resto si fa per un funerale che in questo caso è quello della Sanità abruzzese con la distruzione della Rete ospedaliera e della Rete di emergenza-urgenza".
E' quanto dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia commentando la presentazione del Piano sanitario regionale avvenuta oggi "in pompa magna" alla presenza dell'assessore regionale Silvio Paolucci.
"All'incontro con la stampa - fanno notare i consiglieri regionali di Forza Italia - mancavano però il presidente della V Commissione Sanità Olivieri e soprattutto il presidente D'Alfonso, ufficialmente assente per impegni istituzionali ma che probabilmente vuol far credere agli abruzzesi che questo piano non sia opera sua. Si è parlato di pareggio di bilancio che, è bene ricordarlo, era stato centrato grazie alla Giunta Chiodi. Non è ancora chiaro però quando si concretizzerà l'uscita dal commissariamento che non vuole dire uscire dal controllo dei conti da parte del ministero di Economia e Finanza".
"Anche per quanto riguarda i Lea la sufficienza era stata raggiunta e superata già nel 2014 e sempre sotto la Giunta Chiodi. Sulla riorganizzazione della rete ospedaliera - rimarcano i consiglieri di opposizione - è stato confermato quanto da noi sempre denunciato. Malgrado il pareggio di bilancio e i tanti sacrifici sostenuti dagli abruzzesi, nonostante la percentuale dei posti letto sia ben al di sotto dei limiti stabiliti dal Decreto Lorenzin, le tasse invariate sempre al massimo, il disegno varato dal governo regionale di centrosinistra prevede: 4 presidi di primo livello (Hub) a L'Aquila, Teramo, Chieti e Pescara con gli ultimi due che solo formalmente andranno a costituire un presidio di II livello, solo per farsi approvare il piano; presidi di I livello (non Hub) a Lanciano, Vasto e Avezzano, mentre vengono declassati a ospedali di base, che tradotto vuol dire molti meno servizi degli attuali, Sulmona, Atri, Giulianova e Sant'Omero. Saranno declassati di fatto a poli ambulatoriali di montagna, chiamati ospedali di aree svantaggiate, che saranno sprovvisti dei Pronto soccorso, Castel di Sangro, Popoli e Penne, così come Atessa e Ortona che a loro volta diventeranno dependance degli ospedali Chieti e/o Lanciano".
"Per quanto riguarda le strutture di Tagliacozzo, Casoli, Pescina, Gissi e Guardiagrele - osservano ancora i consiglieri - resta in vigore la programmazione varata dalla Giunta Chiodi con buona pace di tutti quei rappresentanti del centrosinistra che l'avevano critica e osteggiata. In sostanza si procede a un declassamento e particolare attenzione suscita un passaggio del piano (pag.23) in cui si indica come 'un obiettivo della Regione far evolvere il sistema della committenza regionale verso un modello di collaborazione pubblico privato' e su questo vigileremo".
"Per quanto riguarda l'edilizia ospedaliera - riprendono gli esponenti di Forza Italia - si fa ampiamente riferimento alle risorse reperite dalla Giunta Chiodi, destinate alla costruzione di 5 nuovi presidi (Lanciano, Vasto, Giulianova, Sulmona e Avezzano) e alla riqualificazione di Penne, ma non sappiamo come verranno utilizzati, non si indicano i luoghi e per questo restano sì i fondi ma soprattutto i sospetti. La Asl unica resta un'autentica sciocchezza visto che ovunque, nelle altre regioni, si torna indietro. In sostanza si vuole concedere un contentino ovvero controbilanciare la scelta di costituire un Dea di II livello a Chieti e Pescara con l'assegnazione della sede amministrativa Asl all'Aquila che poi, lo diciamo sin da ora, non passerà mai. Vogliamo ricordare all'assessore Paolucci che è già approvata in I Commissione Bilancio la Centrale unica di committenza che risolverà tutti i problemi su costi standard di beni e servizi: quindi nessuna riduzione considerevole di costi con la Asl unica".
"Purtroppo - conclude la nota di Forza Italia - abbiamo avuto sempre ragione e oggi abbiamo scoperto il 'segreto di Pulcinella'. Questo Piano sanitario è stato calato dall'alto, pensato ed elaborato da pochi senza nessun coinvolgimento dei portatori di interesse (comunità, operatori del settore, amministratori locali e regionali); saremo noi a riscriverlo e ci auguriamo di farlo con il contributo di quei consiglieri regionali dell'attuale maggioranza che siamo certi, grazie a un moto d'orgoglio, vorranno sostenere le nostre tesi. Noi riteniamo che l'Abruzzo non sia costretto a operare tagli così pesanti che non fanno altro che penalizzare irrimediabilmente soprattutto le aree interne, aumentare la mobilità passiva verso le Marche e ridurre il diritto alla Salute".
D'Ignazio-Di Dalmazio: "Peggiora status quo"
"Il 'Piano di riqualificazione del sistema sanitario abruzzese 2016-2018' prevede una serie di misure che a nostro avviso non faranno altro che determinare un netto peggioramento dello status quo sia sotto i profili dell'efficienza e dell'efficacia dell'erogazione dei servizi sanitari - di vitale importanza per la tutela della salute e del benessere dei cittadini - che sotto quello della riorganizzazione della rete ospedaliera".
Così in una nota i consiglieri regionali teramani di opposizione Giorgio D'Ignazio (Ncd) e Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro).
"Il quadro presentato - proseguono i consiglieri - è tutt'altro che equo con forti penalizzazioni per alcuni territori come la provincia di Teramo dove è previsto soltanto un presidio di primo livello e Sant'Omero, Giulianova ed Atri sono stati declassati a ospedali di base mentre l'unico presidio di secondo livello in Abruzzo avrà sede a Chieti-Pescara. Ci si è sottratti ad un necessario confronto politico ed istituzionale vista l'assoluta rilevanza della materia in questione - la sanità - il cui strumento programmatico, nella fase della sua elaborazione, presupponeva valutazioni ed approfondimenti più attenti e puntuali ed un approccio di gran lunga più responsabile, lungimirante e di buon senso. La memoria ci trae in inganno o l'idea di dispensare 'coccole' ai pazienti era stata uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del presidente D'Alfonso? Con questo piano sanitario - cmmentano infine D'Ignazio e Di Dalmazio - ha dimostrato chiaramente di avere una interpretazione distorta di cosa significhi tutelare il diritto alla salute degli abruzzesi. Qui più che dispensare coccole ci pare proprio si stiano dando stangate".