Mercoledì, 29 Giugno 2016 12:47

Il sottosegretario Migliore: "Pronti a ridefinire alcuni aspetti del 41 bis"

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"Sul tema del Garante dei detenuti ho sollecitato più volte l'intervento della Regione. Credo che non sia un tema politico ma istituzionale. Peraltro penso che la persona indicata per ricoprire l'incarico, cioè Rita Bernardini, sia una delle migliori figure del panorama italiano. Mi auguro, quindi, che il consiglio regionale sia maturo e faccia questa scelta, dando una risposta adeguata".

A dirlo è stato la sottosegretaria alla Giustizia (e parlamentare abruzzese di Ncd) Federica Chiavaroli al termine della visita effettuata in mattinata al carcere dell'Aquila compiuta insieme al suo collega, il sottosegretario Gennaro Migliore.

Quelle della Chiavaroli suonano anche come delle sollecitazioni indirizzate alla propria parte politica, il centro destra e in particolare Ncd, che finora hanno remato contro all'elezione della Bernaridni: "Ncd è pronta a votare per lei" ha tagliato corto la sottosegretaria.

"Quella dell'Aquila" ha detto ai giornalisti la Chiavaroli uscendo dall'istituto penitenziario "è la struttura più impegnativa che abbiamo in Abruzzo, perché ci sono 147 persone in regime di 41 bis, di cui sette donne, su un totale di 173 detenuti. Pertanto è una struttura che ha problemi molto diversi rispetto al resto del sistema. Abbiamo parlato con la direttrice che ci ha illustrato le carenze di organico e su questo faremo una riflessione a Roma. C'è una carenza di persoinale strutturale che chiaramente in una struttura come questa comporta che per lo svolgimento di alcuni servizi che devono essere garantiti arrivi personale in missione da altre strutture. Faremo una riflessione per capire come poter risolvere questo problema ed evitare che ci siano queste spese, che potrebbero essere evitate dotanto la struttura di personale aggiuntivo".

E a proposito di altre carenze di personale, quelle riguardanti il tribunale dell'Aquila, la sottosegretaria ha precisato che "questi sono temi conosciuti al ministro, sulla situazione del distretto dell'Aquila abbiamo fatto una riunione qualche settimana fa. Siamo pronti a dare una risposta con la mobilità del personale delle province, la cui procedura è praticamente conclusa, e anche con la soluzione di un problema che in Abruzzo è stato particolarmente sentito, quello dei tirocinanti".

Gennaro Migliore: "Governo pronto a ridiscutere alcuni aspetti del 41 bis"

"Relativamente ai diritti dei detenuti si tratta di intervenire per capire qual è la finalità del 41 bis. Fermo restando che ci deve essere una piena applicazione del principio per cui il 41 bis è stato pensato, ossia l'interruzione dei rapporti e dei legami tra le organizzazioni criminali e i loro capi, bisogna fare una riflessione, così come è emerso anche dagli Stati generali dell'esecuzione penale, su come ci possa essere una maggiore flessibilità rispetto all'applicazione di determinati aspetti di questo regime detentivo".

Il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore (Pd) ha annunciato che il Governo è pronto a mettere in agenda una parziale revisione, o, meglio, una ridefinizione, di alcuni aspetti molto specifici del 41 bis.

"Il 41 bis" ha detto Migliore ai giornalisti "è uno strumento studiato per interrompere i contatti tra persone che avevano particolare rilevanza all'interno delle organizzazioni criminali e le organizzazioni stesse. Riteniamo, però, che l'interruzione dei rapporti con l'organizzazione non debba essere anche un'interruzione dei diritti fondamentali della persona. Per questo, al di là della qualità del lavoro del personale di polizia penitenziaria, ci deve essere una riconsiderazione di quelli che sono anche i regolamenti, che talvolta sono afflittivi e non volti ad applicare il dettato costituzionale. Si tratta di valutare quali possono essere gli interventi sulla vita quotidiana di queste persone, ad esempio la garanzia che possano affrontare anche patologie e disagi psicologici e non solo psichiatrici".

"Dop aver visitato questa come altre strutture destinate prevalentemente al 41 bis" ha aggiunto Migliore "penso che ci sia bisogno di avere un'attenzione diversa nei confronti di questa condizione detentiva. Così com'è stato sollecitato anche all'interno di lunghissime riflessioni maturate negli Stati generali dell'esecuzione penale, deve esserci una maggiore flessibilità rispetto all'applicazione di determinati regimi".

Migliore ha precisato che il Governo non sta pensando a una revisione ma a una migiliore, più puntuale definizione di alcuni elementi "nel pieno rispetto delle disposizioni della magistratura, sulle cui decisioni non intendendiamo in nessun modo interferiere".

Al centro dell'attenzione del Governo, ha ricordato infine Migliore, non cè solo la situazione delle carceri di massima sicurezza ma anche quella di altri istituti penitenziari: "C'è una stretta collaborazione anche per le altre carceri. La situazione abruzzese per certi versi è più avanzata rispetto ad altre realtà, anche grazie al lavoro fatto negli ulitmi anni. Siamo interessati a rafforzare molto i trattamenti dei detenuti che riguardano le attività lavorative e la formazione. Pensiamo che alcune innovazioni tecnologiche - come ad esempio l'uso di Skype al posto della scheda telefonica - debbano entrare dentro gli istituti, lì dove è possibile, e che debba esserci una maggiore collaborazione con le università e le scuole per chi desidera formarsi. L'ultimo protocollo firmato a maggio tra Miur e ministero della Giustizia va in questa direzione. Le attività di trattamento, per chi le può fare, devono essere volte a che questo spazio e questo tempo siano dedicati a rendere più sicura la società abbassando la recidiva dei detenuti una volta usciti".

Ultima modifica il Mercoledì, 29 Giugno 2016 14:10

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