La ricostruzione post-sisma del patrimonio pubblico dell'Aquila è per lo più ferma al palo. Ne scriviamo spesso, ed è una verità tristemente nota. Quel che è meno noto, invece, è che anche nel caso di palazzi di pregio, per i quali l'iter di ricostruzione è quantomeno già partito, ci sono ritardi e problemi.
E' il caso, ad esempio, di uno dei palazzi più belli del centro storico aquilano: Palazzo Centi, in zona Santa Giusta, monumento nazionale dal 1902, dal 2003 al 2009 sede della Regione Abruzzo, che ne è anche proprietaria.
Il gioiello barocco, progettato dall'architetto Loreto Cicchi di Pescocostanzo, costruito tra il 1752 e il 1776 su commissione della famiglia Centi di Montereale e restaurato poco prima del terremoto del 2009, dovrebbe tornare ad essere sede della giunta regionale d'Abruzzo, l'organo di governo della Regione.
Nell'ottobre del 2014, a pochi mesi dalla sua elezione, il presidente della Regione Luciano D'Alfonso annunciava la pubblicazione del bando di gara per i lavori di ristrutturazione, "entro l'anno" [leggi l'articolo]. Al bando, qualche mese dopo, rispondevano ben 30 imprese (o associazione temporanee di imprese), tra le quali la commissione amministrativa, nel novembre scorso, ne escludeva solo una, l'ati tra le aquilane Edilfrair, Taddei e Coaf.
Decine di imprese, quindi, aspettano da otto mesi l'apertura delle buste di gara. Un appalto da ben 13 milioni di euro (di cui 2,5 milioni già nelle casse regionali e i restanti provenienti da fondi Cipe) cui hanno risposto tutti i maggiori gruppi che in questi anni si stanno occupando di ricostruzione pubblica e privata all'Aquila e nel cratere: dal sodalizio Sac (romana) e Iannini (aquilana), all'Italiana Costruzioni, passando per Iciet Engineering, Cingoli e Di Vincenzo&Strever, imprese rispettivamente di Teramo e del chietino, che la fanno da padroni negli appalti della ricostruzione privata in centro.
E poi tanti altri nomi noti: Donati, che ha già restaurato la Chiesa di San Bernardino, Maltauro, da anni presente negli appalti aquilani, fino agli "autoctoni" Dipe, Del Beato e Frezza, e alle onnipresenti grandi cooperative emiliane, come la Ciro Menotti, la Ccc, la Cme e la Conscoop.
Nel frattempo, intanto, si è estinta anche la "commissione amministrativa", all'inizio composta da Eliana Marcantonio, dirigente regionale del servizio Gestione e patrimonio immobiliare, da Carlo Giovani, dirigente regionale del servizio Prevenzioni rischi protezione civile, e dall'ingegnere Eliseo Amorosi, funzionario del Comune di Tione degli Abruzzi (L'Aquila).
Questa commissione, che aveva esaminato le domande, è stata sostituita a marzo da una "commissione giudicatrice", composta dal dirigente regionale Giancarlo Misantoni (presidente) e dai funzionari regionali Roberto Guetti e Silverio Salvi, con commissaria supplente e segretaria Silvia Aloisio, anch'ella funzionaria regionale.
La commissione giudicatrice aveva scritto una nota indirizzata a D'Alfonso e alla stampa, in cui si indicava il 30 giugno scorso come termine per l'apertura delle buste. Marcantonio, però, ha smentito con una nota pubblicata sul sito di Regione Abruzzo: "Si comunica che sono a tutt'oggi in corso le valutazioni delle offerte tecniche da parte della commissione giudicatrice", si legge sul sito web istituzionale dell'ente.
E dunque, il cantiere, che secondo il cronoprogramma avrebbe dovuto aprire a maggio, probabilmente tra assegnazione della gara, eventuali ricorsi e progetto esecutivo, faticherà ad aprire i battenti entro quest'anno.
Le ditte ammesse alla gara
Consorzio nazionale cooperative Ciro Menotti di Ravenna; Edil.co. di Matera; Associazione temporanea di imprese (Ati) Edil Erica e Sicra di Roma; Consorzio cooperative costruzioni di Bologna; Ati Società appalti e costruzioni di Roma e Costruzioni Iannini dell'Aquila; Consorzio Conpat di di Napoli; Lattanzi srl di Roma; Italiana costruzioni di Roma; Ati Donati spa, Dema costruzioni, Tirrena lavori di Roma; Ati I.e.s. Fratelli Mammarella di Chieti e Paolo Beltrami spa di Cremona; Pessina costruzioni di Milano; Ati Impresa Costruzioni Enrico Pasqualucci di Roma e Unirest dell'Aquila; Ati Cantieri costruzioni cemento di Venezia e Impresa costruzioni Giuseppe Maltauro di Vicenza; D'Auditorio Appalti e costruzioni di Teramo; Impresa costruzioni De Cesare di Chieti ausiliata dalla Secap di Torino; Ati Renaissance di Roma e Tecnostrade di Perugia; Ati Mic di Roma, Cme di Modena, Alma c.i.s. di Pescara, Lande di Napoli; General costruzioni di Isernia; Dottor Group di Treviso; Ati Costruzioni Barozzi di Bari e Aldo Del Beato dell'Aquila; Cingoli Nicola & figli di Teramo; Consorzio stabile abruzzese Rennova dell'Aquila; Conscoop di Forlì; Gaspari Gabriele di Ascoli Piceno; Iciet Engineering di Teramo; Travaglini srl di Ascoli Piceno; Ati Di Vincenzo Dino, Strever, di Chieti, e Società costruzioni cooperativa Bologna; Raggruppamento temporaneo di imprese Armido Frezza srl e Walter Frezza dell'Aquila; Dipe Costruzioni dell'Aquila.