Rivedere il piano di riorganizzazione ospedaliera regionale previsto dal decreto n. 30 (il cosiddetto decreto Lorenzin) inserendo due Dea di secondo livello, affiancando a quello di Chieti-Pescara (l'unico previsto dal piano) anche quello L'Aquila-Teramo.
E' quanto chiede, in una lettera, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente al ministro della Sanità Beatrice Lorenzin.
Nel documento - indirizzato per conoscenza anche al presidente della Regione Abruzzo nonché commissario alla sanità regionale Luciano D'Alfonso, all'assessore Silvio Paolucci, al sindaco di Teramo Brucchi e al direttore dell'Asr (Agenzia sanitaria regionale) Alfonso Mascitelli - Cialente, pur affermando di condividere sia il riordino complessivo della sanità italiana voluto dal minsitro che le scelte attuate dalla giunta regionale, esprime preoccupazione per una questione: l’identificazione dei due Dea (Dipartimento d'emergenza e accettazione) di secondo livello (i Dea di secondo livello sono le strutture in grado di assicurare le funzioni di più alta qualificazione e specializzazione legate all'emergenza, tra cui la neurochirurgia, la cardiochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia toracica e la chirurgia vascolare, ndr).
"In una regione caratterizzata da campanilismi" scrive Cialente "poiché nessuno dei quattro nosocomi provinciali ha contemporaneamente la neurochirurgia e la cardiochirurgia, si corre il rischio che nessun ospedale possa avere il DEA di II livello. Infatti" prosegue Cialente "L’Aquila ha un’ottima neurochirurgia, a Teramo e Chieti vi sono un’ottima cardiochirurgia, l’altra neurochirurgia è a Pescara. Questa distribuzione delle specialità sta creando oggettivamente una situazione di stallo, la cui soluzione appare ai miei occhi complessa e difficile".
La proposta di Cialente - che poi è la stessa avanzata anche dal centrodestra e dal presidente del Consiglio comunale dell'Aquila Carlo Benedetti - è quella di “spalmare” il Dea di II livello su due nosocomi che distano tra loro non più di 30/35 minuti di autostrada e molto meno con l’eliambulanza: San Salvatore L’Aquila, Mazzini Teramo", anche considetando, prosegue Cialente, "che, da decenni ormai, sui due nosocomi sono “spalmati” anche i reparti e servizi ospedalieri convenzionati con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Aquila".
L'altro Dea di II livello, a parere di Cialente, dovrebbe nascere applicando la stessa logica agli ospedali di Chieti e Pescara, "ancor meno distanti tra loro: 15/20 minuti con l’ambulanza".
Di seguito il testo completo della lettera
Gentilissimo Ministro,
Gentilissimi Presidente, Assessore, Sindaco e Direttore, che leggono per conoscenza,
Scrivo per esprimere la mia grande preoccupazione per le possibili conseguenze alle quali la nostra comunità regionale potrebbe andare incontro, sia sul piano politico che su quello sociale, alla luce del riassetto della rete ospedaliera così come da decreto n. 70, che porta il Suo nome.
Posto che da medico, prima ancora che da uomo impegnato in politica da anni, condivido pienamente il complessivo riordino della sanità italiana che Ella sta portando avanti, mi permetto di avanzare alcune preoccupazioni.
A causa di una distorta visione, vecchia ed ormai superata, della organizzazione sanitaria, ancora oggi si assegna un ruolo troppo centrale all’ospedale, mentre tutti sappiamo che ormai la vera nuova sanità passa attraverso e soprattutto un’organizzazione seria della medicina sul territorio.
Questa vecchia impostazione sta producendo resistenze all’applicazioni di quanto previsto dal decreto (penso ad esempio ai punti nascita da chiudere), che provocano reazioni pesanti da parte di cittadini allarmati da preoccupazioni e timori, causati da scarsa informazione, poi da alcuni politici (?) che traducono e sfruttano a fini campanilistici qualsiasi piccola tensione.
Questo è il motivo per il quale come Sindaco sto appoggiando decisamente, anche esponendomi personalmente, le scelte che sta operando la Giunta Regionale.
Vi è però una questione che, se risolta in accordo con Codesto Ministero, potrebbe evitare polemiche pesanti e drammatiche, delle quali stiamo già vivendo alcuni aspetti, per quanto riguarda l’identificazione di due DEA di II livello.
In una regione caratterizzata da campanilismi, poiché nessuno dei quattro nosocomi provinciali ha contemporaneamente la neurochirurgia e la cardiochirurgia, si corre il rischio che nessun ospedale possa avere il DEA di II livello.
Infatti L’Aquila ha un’ottima neurochirurgia, a Teramo e Chieti vi sono un’ottima cardiochirurgia, l’altra neurochirurgia è a Pescara.
Questa distribuzione delle specialità sta creando oggettivamente una situazione di stallo, la cui soluzione appare ai miei occhi complessa e difficile.
La proposta che vorrei avanzare, verificandola con Codesto Ministero, sulla quale tra l’altro favorevolmente si è espresso il Consiglio Comunale dell’Aquila e lo stesso Sindaco di Teramo, sarebbe quella di “spalmare” il DEA di II livello su due nosocomi che distano tra loro non più di 30/35 minuti di autostrada e molto meno con l’eliambulanza: San Salvatore L’Aquila, Mazzini Teramo.
Tutto ciò anche considerando che, da decenni ormai, sui due nosocomi sono “spalmati” anche i reparti e servizi ospedalieri convenzionati con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Aquila.
Stessa impostazione dovrebbe valere anche per i due ospedali di Chieti e Pescara, ancor meno distanti tra loro : 15/20 minuti con l’ambulanza.
Se ciò fosse possibile diverrebbe facile organizzare al meglio la rete ospedaliera, identificando in ciascun nosocomio, sulla base delle diverse vocazioni, una o massimo due eccellenze regionali.
Le sarei pertanto particolarmente grato, anche al fine di gestire al meglio i futuri passaggi politici che caratterizzeranno i Consigli Comunali dei quattro Capoluoghi, se potessi avere un incontro con Lei e/o con i Dirigenti del Suo Ministero per affrontare questo tema dei DEA di II livello.
Certo che Ella vorrà considerare questa richiesta di un passaggio tecnico-politico, che ritengo utile ed indispensabile al di là di quelle che poi saranno le determinazioni che ne scaturiranno, l’occasione è gradita per porgerLe i miei più
Distinti saluti.