Con la fine del commissariamento della sanità dal primo ottobre i poteri programmatori ritorneranno al Consiglio regionale.
Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, nel corso di una conferenza stampa, a Pescara, per illustrare la novità della fine del commissariamento, decisa ieri del Consiglio dei Ministri, nella seduta pomeridiana.
Presenti il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, il direttore del Dipartimento Salute della Regione Abruzzo, Angelo Muraglia, il sub commissario per la Sanità Giuseppe Zuccatelli. Assente il presidente della Regione Luciano D'Alfonso per impegni istituzionali.
Paolucci ha ricordato i passaggi cruciali che hanno convinto il Governo a determinare per la Regione Abruzzo, prima in Italia e prima nella storia della legislazione vigente - come ha rilevato anche il sottosegretario De Filippo - la fine di un decennio di risanamenti, investimenti e confronti competitivi con la valutazione "asettica" e "rigorosa" dei Ministeri della Salute e delle Finanze.
Dopo dieci anni, l'Abruzzo può vantare il titolo di benchmark per tutte le altre regioni che devono ancora completare il loro percorso di risanamento.
"L'Abruzzo è "tecnicamente" meritevole di uscire dal commissariamento perché - ha spiegato Paolucci - ha risanato i conti economici ma, soprattutto, perché è riuscita a raggiungere il fatidico parametro di 160 che attesta la qualità dei livelli essenziali di assistenza".
"Questo - ha aggiunto l'assessore - si traduce in servizi di qualità e capacità di risposta alla domanda di salute dei cittadini, già oggi riscontrabili. Ora si guarda al futuro e si volta pagina, ponendo al centro la cura del paziente e delle loro famiglie. Accompagnare i fragili e i cronici nel loro lungo percorso di assistenza è la vera sfida e mi aspetto molto dagli operatori, che dovranno guardare a questi pazienti con amicizia".
"Non un percorso di uscita scontato" ha sostenuto Paolucci "frutto di un duro e lungo lavoro che ci ha fatto guadagnare una premialità di 140 milioni di euro proprio per gli adempimenti Lea".
Quindi ha ricordato l'azzeramento di tutti i debiti pregressi della sanità abruzzese costato 245 milioni di euro; il piano di prevenzione 2014-2018; l'istituzione del registro tumori, il percorso nascite che" come ha rimarcato "non è stato di tagli ma di maggiori investimenti in sicurezza" e, soprattutto, il nuovo Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale 2016-2018 che tratteggia il volto della sanità regionale, attraverso una forte semplificazione e opportuno snellimento del ricorso ai presidi ospedalieri, prevalentemente vocati alle acuzie.
"Con la fine del commissariamento - ha concluso l'assessore - si guarderà anche alle tasche dei cittadini per un abbassamento della pressione fiscale, soprattutto per le fasce piu' deboli".