"Quando si parla di persone diversamente abili e lavoro, si pensa subito al lavoro dipendente. Questo modo di vedere le cose è frutto di un pregiudizio secondo il quale la persona diversamente abile non sarebbe in grado di aprire e gestire una propria attività autonoma".
Lo ha dichiarato Leandro Bracco Consigliere di Sinistra Italiana che ha aggiunto: "Il lavoro per le persone disabili non è necessariamente ed esclusivamente lavoro dipendente e non si esaurisce nell'ambito del collocamento obbligatorio. Infatti, non tutti sono a conoscenza della legge 104/1992 lì dove impegna le Regioni a porre in essere quelle iniziative tese a favorire lo svolgimento, da parte delle persone diversamente abili, di attività lavorative autonome". La legge in questione recita testualmente: "Le Regioni possono provvedere con proprie leggi a disciplinare le agevolazioni alle singole persone handicappate per recarsi al posto di lavoro e per l'avvio e lo svolgimento di attività lavorative autonome".
"Anche la legislazione internazionale e la Costituzione – spiega Bracco - impongono di porre in essere tutti i necessari interventi legislativi tesi a favorire l'autonomia e l'inclusione sociale delle persone con disabilità".
Al riguardo l'esponente di Sinistra Italiana ricorda che tra le fonti normative che si occupano del problema c'è anche la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall'Italia con la legge n. 18 del 3 marzo 2009.
In particolare questa proposta di legge regionale per Bracco "in ossequio alle norme di rango costituzionale e non solo, si prefigge lo scopo di promuovere la piena integrazione sociale delle persone con disabilità residenti sul territorio regionale; favorire tutte quelle iniziative finalizzate a rendere effettive l'autonomia individuale e la piena indipendenza, anche economica, delle persone con disabilità; sostenere tutte le associazioni di volontariato che, a livello regionale, sorreggono l'autonomia individuale e la piena indipendenza delle persone con disabilità; erogare appositi finanziamenti per permettere alle persone diversamente abili di avviare e svolgere un'attività lavorativa autonoma". L'idea di offrire la piena integrazione dei disabili nel mondo produttivo tramite una propria attività "Non rappresenta un'autentica rivoluzione – sottolinea Bracco - nella definizione e nella percezione del fenomeno, ma essa fa riferimento ad un approccio integrato, accostando le difficoltà di carattere personale a quelle di matrice sociale". Infine, per Leandro Bracco, in fase di prima applicazione della legge "la spesa complessiva ammonterebbe a 150.000 euro".