Non sembra destinato ad attenuarsi lo scontro portatato avanti in Abruzzo da due fronti opposti e che vede la Regione distreggiarsi tra i due fuochi: il primo quello delle associazioni ecologiste che spingono per una veloce applicazione delle direttive europee di salvaguardia già sposate dell'Ente; il secondo quello dei gruppi di pressione che stanno provando ad interloquire con la politica per fargli fare dei passi indietro e ridurre i confini di alcuni Siti di interesse Comunitario (SIC) presenti.
In questo contesto le assocaizioni ecologiste Appennino Ecosistema, LIPU Abruzzo, Salviamo l'Orso e WWF Abruzzo Montano, affermano di aver appena inviato all'Ufficio Parchi e aree protette della Regione Abruzzo dettagliate osservazioni alle "Misure di conservazione per la tutela della Rete Natura 2000 dell'Abruzzo", volte - in estrema sintesi - ad affermare che "le aree protette a livello europeo devono ricevere dalla Regione forme di tutela certe e scientificamente fondate".
"La Rete Natura 2000, che comprende tutti i SIC (Siti di Interesse Comunitario) e le ZPS (Zone di Protezione Speciale) - scrivono in una nota congiunta - protegge in Abruzzo il 40% del territorio, con centinaia di habitat e di specie vegetali ed animali rigorosamente tutelate in forza della Direttiva Habitat dell'Unione Europea, che ha impresso una decisa svolta in chiave ecologica alle politiche di protezione della natura di tutta l'Europa".
"Per un'efficace tutela e gestione di questo imponente patrimonio di biodiversità - prosegue il comunicato - capace di renderci incommensurabili servizi ecosistemici (acqua e aria pulite, mantenimento degli equilibri idrogeologici e climatici, efficienza di tutti i cicli ecologici, etc.), è obbligatorio ed urgente approvare i Piani di gestione e le Misure di conservazione, che secondo la Direttiva Habitat avrebbero dovuto essere operativi già da dieci anni. La Giunta regionale si appresta quindi ora ad approvare urgentemente le "Misure generali di conservazione" della Rete Natura 2000, in attesa del varo dei Piani di gestione, che attendono nei cassetti già da alcuni anni".
"Le Misure di conservazione proposte appaiono sostanzialmente adeguate a raggiungere gli obiettivi delineati a livello europeo, ma - concludono gli ambientalisti - le Associazioni hanno proposto di migliorarle in più punti, tenendo conto: (1) della severa tutela di habitat e specie di interesse comunitario offerta dagli artt. 727-bis e 733-bis del codice penale, (2) della necessità di integrare SIC e ZPS in un'unica Rete (denominata Natura 2000) con lo stesso livello di tutela, (3) dei danni connessi ad eventuali ampliamenti delle aree destinate agli sport invernali basati su impianti di qualsiasi tipo, (4) della necessità di vietare il forte disturbo connesso al sorvolo di velivoli ed all'uso dei fuochi d'artificio in tutto il territorio protetto della Rete, (5) della necessità di vietare l'uso delle munizioni di piombo in tutto il territorio protetto e (6) della necessità di vietare in modo assoluto le dannosissime attività di pascolo vagante non vigilato, a favore di un pascolo turnato, guidato e razionato".