Martedì, 25 Ottobre 2016 17:12

Giornata nera per la maggioranza in Consiglio regionale

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Giornata nera per la maggioranza in Consiglio regionale. All'emiciclo, il centrosinistra ha mostrato - ancora - spaccature sempre più difficili da sanare.

A poco più di un anno dalla crisi politica che aveva portato ad un primo, doloroso rimpasto, con il passo indietro di Mario Mazzocca e la poltrona di assessore ad Andrea Gerosolimo, la maggioranza è tornata a scricchiolare per una lettera di fuoco che lo stesso Gerosolimo e, con lui, il collega di Giunta Donato Di Matteo e il presidente della Commissione sanità Mario Olivieri, hanno spedito nei giorni scorsi al governatore.

"Abbiamo ripetutamente richiesto la collegialità delle decisioni e la considerazione delle proposte e idee che abbiamo messo a disposizione della maggioranza che governa la Regione Abruzzo, senza mai assistere a un vero cambio di metodo", l'affondo. Un atto d'accusa che non ha risparmiato nemmeno il Presidente del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio.

Oggi, in Consiglio regionale, i nodi sono arrivati al pettine. La seduta si è chiusa al termine delle interpellanze previste all'ordine del giorno, per la mancanza del numero legale. Assente Gerosolimo, impegnato a Roma con il Presidente della Giunta, seppure sia stato visto tra i corridoi dell'Emiciclo, assente il 'ribelle' Olivieri che ha abbandonato polemicamente l'aula prima dell'inizio dei lavori. "Il presidente ha parlato con noi singolarmente. A noi interessa che ci convochi in tre per parlare delle cose che non vanno, stiamo aspettando una sua chiamata", ha spiegato ad Abruzzoweb. "Se non lo fa - la minaccia - faremo le nostre valutazioni".

"Il grande accentramento di potere nelle mani del governatore - ha quindi aggiunto - lascia noi consiglieri senza impegno politico, senza la possibilità di esprimere il nostro ruolo". A ribadire, ce ne fosse ancora bisogno, il disagio - che è di molti, e non solo dei tre ribelli - per la gestione troppo autoritaria delle questioni politiche regionali.

Disagio che si è manifestato anche nel corso dei lavori, al momento della richiesta - avanzata dal consigliere Pierpaolo Pietrucci - di inserire 'fuori sacco' all'ordine dei lavori la proposta di legge per l'istituzione della rete escursionistica alpinistica, speleologica e torrentistica d'Abruzzo, la così detta Resta, fortemente voluta dal consigliere democrat che l'ha condivisa in Commissione territorio nel corso di numerosi incontri, con le opposizioni e i professionisti d'alta quota. L'assessore Donato Di Matteo, che detiene la delega alla montagna, ha infatti attaccato duramente Pietrucci, affermando di non sapere nulla del progetto di legge e definendo l'iniziativa "estemporanea e non condivisa, avviata dalla presunzione di chi pensa di poter fare tutto". Immediata la replica del consigliere democrat che non ha affatto digerito la "censura" della potestà legislativa dell'assise, arrivando allo scontro con l'assessore: "Se ci sono problemi in maggioranza, se ne discuta in altra sede, qui si lavora per gli interessi degli abruzzesi".

A quel punto, è stato necessario l'intervento del capogruppo dem Sandro Mariani per calmare gli animi: la proposta di legge è stata rinviata a discussione in Commissione territorio e in quella agricoltura.

"La seduta di Consiglio salta per mancanza del numero legale e la legge sui RESTA torna in commissione a causa di una spaccatura della maggioranza: è questo il sunto di una giornata difficile per D'Alfonso e i suoi che hanno mostrato debolezza davanti a tutto il consiglio regionale", hanno evidenziato i consiglieri del Movimento 5 Stelle. "Abbiamo assistito ad uno scontro piccato, in aula, tra l'assessore Di Matteo, vera e propria spina nel fianco di questo Governo regionale, e il consigliere Pietrucci, firmatario della legge. L'argomento della contesa è chiaro: la mancata sintonia tra quelle che ormai sono le molte fazioni della maggioranza, divisioni che indeboliscono visibilmente sia l'azione politica che l'appeal della Giunta guidata da D'Alfonso".

"Oggi questo Governo regionale si è fatto ostruzionismo da solo - ha aggiunto Gianluca Ranieri. "L'Abruzzo ha una legge in meno perché, nella locomotiva che guida la Regione, la mano destra non sa cosa fa la sinistra. E' un rischio che si corre quando, pur d'ottenere i banchi del governo, ci si presenta alle elezioni accozzando una serie di liste, che di fatto non condividono nulla se non la brama di sedersi sulle poltrone del potere. Un gioco redditizio per qualcuno, ma che pone l'Abruzzo nelle mani di chi minaccia sempre di compiere quel passo di lato di troppo che porta verso la caduta".

Durissima anche l'opposizione di centrodestra. "Quella odierna si sarebbe potuta archiviare come l'ennesima seduta di Consiglio regionale tranquilla, senza grandi motivi d'interesse visto il nulla all'ordine del giorno: eppure, ad un osservatore attento non saranno sfuggiti alcuni inequivocabili segnali dello sfaldamento sempre più evidente all'interno della maggioranza di governo", hanno sottolineato i Consiglieri regionali di Forza Italia ad evidenziare come "tra le fila del centrosinistra i mal di pancia siano sempre più numerosi e soprattutto contagiosi".

Ricostruendo lo scontro tra Pietrucci e Di Matteo, i forzisti hanno messo in luce anche "le assenze dell'assessore Gerosolimo e del collega Olivieri che, nonostante siano stati avvistati passeggiare tranquillamente e 'bivaccare' nei corridoi dell'Emiciclo, non hanno mai messo piede in aula. Insomma, la maggioranza sembra ridotta al lumicino con tredici Consiglieri, sempre che qualcuno non voti con la minoranza", hanno aggiunto. E non è finita, "poiché si è discussa in aula un'interpellanza del Consigliere Di Nicola, anch'egli nella 'black list' di D'Alfonso, che è stato 'accontentato' grazie ad una delibera di giunta last minute, così definita dal sottosegretario Mario Mazzocca, per cui si è allineato. Quello andato in scena oggi sembra l'ennesimo atto di una vera e propria sceneggiata napoletana di cui si attende il finale che a questo punto sembra tutt'altro che scontato. Magari qualcuno potrebbe regalarci un ennesimo colpo di teatro".

Pierpaolo Pietrucci: "Io un giovanotto? Si, sono estraneo ai metodi rituali della vecchia politica"

"L'assessore Di Matteo mi ha dato del giovanotto: ha ragione, sono estraneo infatti ai metodi rituali della vecchia politica", spiega Pierpaolo Pietrucci ai nostri microfoni.

A margine del Consiglio regionale, il consigliere democrat è ancora arrabbiato per quanto accaduto in aula: "Di Matteo ha detto cose gravissime: non può censurare la potestà legislativa dei consiglieri, pensando che ogni proposta debba passare dalla Giunta. E' assurdo". Ovviamente, il problema non è il progetto di legge sui Reasta, non soltanto questo, almeno: "Se ci sono problemi in maggioranza, se ne discuta in altra sede, in Consiglio si lavora per gli interessi degli abruzzesi", ha ribadito Pietrucci.

Che ha aggiunto: "E' incredibile che, a stoppare il progetto di legge, sia l'assessore con delega alla montagna. Si tratta, infatti, di un provvedimento scritto dal mondo della montagna per la montagna: in Commissione, abbiamo tenuto decine di riunioni con il Corpo nazion ale Soccorso Alpino, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, il Collegio guide alpine, la Prefettura, la Polizia di Stato e il Cai. I professionisti della montagna, in altre parole. E siamo arrivati a sintesi anche grazie all'atteggiamento responsabile delle opposizioni, di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle che, in Commissione, hanno contribuito alla stesura del provvedimento. Se si è provato ad approvarlo, è perché siamo alle porte della stagione invernale: si prevede il Soccorso Alpino a pagamento, in caso d'imperizia. Ebbene, con il progetto di legge si vorrebbe approvare la rete sentieristica, dandone comunicazione e promozione, così che gli appassionati sappiano dove stanno camminando e non corrano rischi inutili".

Per ora, non se ne è fatto nulla: "Spero che la situazione possa risolversi con un confronto sereno", auspica Pietrucci.

Staremo a vedere. In realtà, tra Di Matteo e Pietrucci i rapporti sono tesi da tempo: l'assessore, infatti, contesta al consiglieri di tenere ferme, in Commissione, due proposte di legge, sulla riforma dell'Ater e sulla ridefinizione dei confini del Parco Sirente Velino. "Vorrei ricordare che le proposte sono al vaglio della Commissione che ha deciso di dibatterle con i sindaci e con i portatori di interesse che hanno manifestato malessere per le proposte", la replica di Pietrucci.

Maestri di sci e guide alpine: "Reasta, speriamo sia un inciampo di rapida soluzione"

"Apprendiamo con sconcerto la notizia del non inserimento all’ordine del giorno del Consiglio Regionale del 25 ottobre, con la conseguente mancata approvazione del P.d.L. 233/2016 denominato “Istituzione Rete Escursionistica Alpinistica Speleologica Torrentistica Abruzzo “REASTA” per lo sviluppo sostenibile socio-economico delle zone montane e nuove norme per il Soccorso in ambiente montano”, a firma dei Consiglieri Pietrucci e Monticelli. Quello che ci lascia basiti è che il tutto derivi da un presunto sgarbo istituzionale dei consiglieri Pietrucci e Monticelli nei confronti dell’assessore con delega alla montagna Di Matteo. Probabilmente ci aspettavamo, dall’esperto e navigato assessore Di Matteo, una maggiore comprensione ed un plauso al lavoro svolto dai consiglieri, per un progetto di legge importante per i contenuti, condiviso dalle istituzioni di riferimento, dalle forze politiche e dai professionisti della montagna".

Si legge in una nota firmata da Luigi Faccia (vice presidente Collegio Abruzzo 'Maestri di sci') e da Agostino Cittadini (presidente Collegio Guide Alpine). "Dopo un lungo percorso di condivisione, fatto di numerose riunioni ed appropriati approfondimenti forniti da tutte le parti in causa, ha trovato luce un provvedimento importantissimo per le attività svolte in montagna, con il quale si crea il catasto della sentieristica regionale che mette in rete tutto l’esistente, catalogandolo ed uniformandolo su tutto il territorio e creando i presupposti per una nuova normativa per il soccorso in ambiente montano. Adesso invece ci si ritrova con un pugno di mosche in mano per una stupida questione di lesa maestà che sa tanto di vecchia politica, lasciando l’intero settore delle professioni montane, senza un importante provvedimento che andava, nell’immediatezza, verso una regolamentazione ed una più sicura fruizione del patrimonio sentieristico abruzzese. Speriamo che questo inciampo sia di rapida risoluzione così da poter licenziare subito il progetto di legge e fornire l’Abruzzo di una legge al passo coi tempi".

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Ottobre 2016 16:43

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