Oltre 400 mila euro in due anni. E’ questa la cifra che i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle hanno restituito ai cittadini abruzzesi dimezzando i loro stipendi, rinunciando alle indennità, rendicontando le spese sostenute e restituendo i rimborsi non utilizzati.
"Abbiamo realizzato quello che è stato sempre detto sin dal primo giorno di campagna elettorale - hanno spiegato i consiglieri regionali Sara Marcozzi, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari, Gianluca Ranieri e Pietro Smargiassi - l’abbassamento dei costi della politica è un punto cardine della nostra azione istituzionale. Siamo la prova che si può attuare un risparmio sostanzioso di soldi pubblici senza deturpare la Costituzione Italiana, senza togliere ai cittadini il diritto di votare i senatori, dietro la falsa promessa di abbassare i costi della politica. Abbiamo attuato una politica di tagli dove davvero c’è uno spreco, senza limitare la democrazia e senza distruggere le tutele che il nostro Paese ha imparato a garantire dopo anni bui della nostra storia”.
Con i primi 133mila euro, il M5S ha dato vita al fondo per le piccole e medie imprese abruzzesi. "Ad oggi, il fondo ha già finanziato 29 aziende (15 nella provincia di Chieti, 10 nella provincia di Pescara, 5 nell’aquilano): attività lavorative nate o risanate grazie ai fondi elargiti dal nostro credito. Ci sono imprese di parrucchieri, abbigliamento, pasticceria, pizzerie, estetica, trasporto merci, merceria, impianti elettrici, alimentari, ristorazione, infissi, apparecchi medicali, pizzerie e altre. Una mano concreta tesa verso i cittadini, verso piccoli imprenditori che lavorano, nonostante i governi nazionali e regionali prestino attenzione solo alle grandi imprese e alle lobby più disparate. Cittadini che pagano tasse divenute insostenibili, che finalmente possono riavere la loro parte da una forza politica che ha ben inteso che in momenti difficili per il Paese chi governa, o vuole candidarsi a farlo, deve dare per primo l’esempio. Questo è il M5S".
Sara Marcozzi, capogruppo pentastellata in Regione, ha ricordato, all'indomani del rinvio in commissione della proposta di legge che avrebbe tagliato le indennità ai parlamentari, che "anche la nostra scelta regionale rimane isolata poiché gli altri consiglieri di centro destra e centro sinistra, nei mesi passati, non hanno avuto la forza di rinunciare ai loro stipendi e hanno affossato in commissione la legge a mia prima firma che avrebbe potuto trasformare il gesto di buon senso del M5S in legge per tutto il consiglio abruzzese, per questo governo e per quelli che verranno". ù
Con l’approvazione della proposta di legge sul taglio degli stipendi, sottolinea Marcozzi, la Regione avrebbe potuto risparmiare 23 milioni di euro in 5 anni. "Stesso destino ha avuto la proposta di legge sull’abolizione del doppio vitalizio per gli ex consiglieri regionali che avrebbe consentito un risparmio annuo di 500mila Euro. Se con i primi 133mila euro il M5S è riuscito a finanziare, fino ad ora, ben 29 aziende, pensate cosa si sarebbe potuto fare per il lavoro degli abruzzesi, o per altre necessità della regione, con oltre 25milioni di euro. Eppure il candidato presidente Luciano D'Alfonso aveva promesso di adeguare gli stipendi a quelli dei sindaci delle grandi città! Promessa, evidentemente, non mantenuta".
"Non abbandoneremo la battaglia di equità sociale per l’abbassamento degli sproporzionati emolumenti dei politici - hanno dunque promesso i consiglieri a 5 Stelle - così come non abbandoneremo la battaglia per il NO al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo. E siamo certi - ha concluso Marcozzi - che, a questo punto, dati alla mano, anche i cittadini abbiano ben capito la differenza tra chi le cose le annuncia per non farle mai e chi, al contrario, prima le fa e poi le comunica".
Tutti i rendiconti dei consiglieri regionali sono consultabili sul sito www.movimento5stelleabruzzo.it alla voce trasparenza.