Venerdì, 28 Ottobre 2016 11:40

Gal, ecco la graduatoria. Ma ora sul bando indaga la magistratura

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La Regione Abruzzo ha pubblicato la graduatoria del bando di selezione dei Gal, i gruppi di azione locale, ma è polemica sui progetti ammessi a finanziamento, una torta da 24 milioni di euro complessivi, provenienti dai fondi europei destinati al Piano di sviluppo rurale (Psr).

La procura di Teramo, scrive AbruzzoWeb, ha aperto un fascicolo sul bando e tre Gal - Gran Sasso Velino, Terre Aquilane e Gran Sasso Teramano - hanno fatto ricorso al Tar chiedendo l’annullamento della determina che ha prorogato la presentazione delle domande.

Tutto nasce, infatti, dalla proroga di tre giorni concessa dalla Regione su richiesta diretta di Luciano D'Alfonso il 9 settembre, a poche ore dalla scadenza dei termini per la presentazione delle domande. Una decisione che diede modo al costituendo Gal Terreverdi Teramane di presentare domanda. Domanda poi ammessa a finanziamento, a discapito di quella del Gal Appennino Teramano, che invece aveva risposto nei termini.

I Gal ammessi a finanziamento sono: Gal Maiella verde, punteggio 200 punti, Gal Abruzzo Italico Alto Sangro,195, Gal Terre Pescaresi 180, Gal Terreverdi Teramane 172,50, Gal Terre Aquilane, 157,50, Gal Gran Sasso Velino 152,50, Gal Gran Sasso Laga. Ammessa anche la Camera di Commercio di Cheti, con punteggio 167,50.

La procura di Teramo, scrive sempre AbruzzoWeb, ha già interrogato, come persona informata sui fatti, Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia e presidente della commissione Vigilanza che, insieme al collega di partito Paolo Gatti, aveva denunciato pubblicamente la proroga dell'ultimo minuto, convocando anche i dirigenti coinvolti.

E a proposito di dirigenti, uno di loro, Giuseppe Di Fabrizio, si era rifiutato di firmare la determina di proroga (chiesta con una lettera dal segretario particolare di D'Alfonso, Claudio Ruffini). Quest'ultima porta invece la firma del capo dipartimento Antonio Di Paolo.   

I presidenti dei Gal che hanno impugnato la graduatoria sono sul piede di guerra e sono intenzionati ad andare fino in fondo, pur consapevoli che il loro ricorso potrebbe rallentare se non bloccare il bando, con la conseguente perdita dei 24 milioni, visto che entro il 31 dicembre vanno firmate le convenzioni e impegnate le risorse, da spendere entro il 2020.

I tre sospettano che la proroga sia stata voluta per favorire il Gal Appennino Teramano, che riunisce imprese ed enti della Val Vibrata, il territorio dell’assessore regionale all'agricoltura Dino Pepe.

Ultima modifica il Venerdì, 28 Ottobre 2016 12:54

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