Venerdì, 03 Febbraio 2017 13:30

Emergenza Abruzzo, le proposte M5S in Regione e in Parlamento

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Un consiglio regionale straordinario e una commissione d’inchiesta regionale della durata di sei mesi: sono le proposte del Movimento 5 Stelle per fare luce su ciò che non ha funzionato nei giorni scorsi, con l'emergenza maltempo e terremoto che ha prostrato l'Abruzzo.

L'obiettivo è sviscerare le cause dell'interruzione della fornitura di energia elettrica, le disfunzioni della macchina dei soccorsi e approfondire il tema della sicurezza sismica. Azioni mirate a fare chiarezza sulle responsabilità e sulle iniziative da intraprendere per risanare le ferite e, soprattutto, per scongiurare un nuovo stato di emergenza in Abruzzo.

In una conferenza stampa, a cui hanno partecipato i consiglieri regionali, i parlamentari ed i consiglieri comunali dei comuni più colpiti dall’emergenza, sono state presentate tutte le iniziative regionali parlamentari e comunali.

"L'Abruzzo è stato segnato in modo indelebile dal susseguirsi degli eventi che hanno reso un’abbondante nevicata una drammatica pagina di storia della nostra regione", hanno spiegato i portavoce 5 stelle. "Vi sono delle inchieste aperte da parte della magistratura, che aspetteremo e rispetteremo, ma nel frattempo, il Governo regionale ha il dovere di fornire precise risposte ai cittadini accertando le responsabilità e impegnandosi ad adottare tutte le strategie utili per permettere all’Abruzzo di risollevarsi. Il nostro impegno sarà quello di spingere il Governo a fare quello per cui è stato eletto".

"La neve - continuano - ha svelato l’inefficienza delle reti di distribuzione dell'energia elettrico, nonostante gli operai abbiano lavorato allo stremo in condizioni proibitive, ed ha mostrato l’inadeguatezza del sistema di prevenzione e dei 'piani neve', la probabile carenza strutturale dei mezzi di soccorso".

COSA CHIEDE IL M5S?

 

IN REGIONE

 

- COMMISSIONE DI INCHIESTA

La Commissione avrà il compito di svolgere indagini volte a fare luce sui livelli di prevenzione e di allerta elaborati e predisposti da Regione Abruzzo e intrattenuti con tutti gli enti coinvolti. Analizzerà la correttezza e regolarità delle procedure eseguite per la predisposizione e l’adozione delle misure necessarie previste dalla legge in caso di emergenza. Inoltre avrà il compito di verificare le comunicazioni informative intercorse fra i vari livelli istituzionali sui rischi valanghe, con particolare attenzione alle procedure e alle modalità di allertamento del sistema di protezione civile ai diversi livelli di competenza territoriale. Sarà compito di questa commissione, inoltre,   verificare le motivazioni e le responsabilità dell’insufficienza dei mezzi dispiegati per  risolvere l’emergenza neve nonché la tempestività dell’evasione delle richieste di soccorso, dell’invio di personale e di mezzi terrestri e non, di competenza regionale.  Anche le indagini sul livello di sicurezza sismica del patrimonio immobiliare ricadente sull’intero territorio regionale, con particolare attenzione agli edifici scolastici, alle strutture ospedaliere, all’edilizia popolare saranno nell’esercizio della Commissione. Ultimo ma non ultimo si indagherà sull’interruzione del servizio energetico su il M5S ha prodotto un significativo documento di impegno per la Regione Abruzzo.

Da chi è composta e quali sono le funzioni? 

La commissione è stata richiesta e proposta dal M5S, con l'adesione di alcuni consiglieri del centro destra. La commissione di inchiesta sarà presiedute da un consigliere tra quelli indicati dall'opposizione,  sarà nominata dal Presidente, con le stesse modalità previste per le Commissioni permanenti. Nello svolgimento dell'inchiesta, la Commissione potrà richiedere agli Uffici della Regione, nonché agli Enti ed Istituti da essa dipendenti e alle società partecipate dalla Regione, tutte le informazioni utili all'espletamento dell'inchiesta, senza che ad essa sia opponibile il segreto d'ufficio, e potrà altresì convocare persone che possano fornire informazioni utili al completamento dell'inchiesta.

- CONSIGLIO REGIONALE STRAORDINARIO,  ANALISI E RISARCIMENTO PER BLOCCO ENERGIA ELETTRICA

Il M5S ha richiesto il consiglio regionale straordinario con lo scopo di fare un focus sull’emergenza neve. In particolare è stato prodotto un documento per puntare il mirino sull’interruzione del servizio elettrico e sul ruolo che la Regione Abruzzo deve svolgere con gli organi preposti al servizio.

La normativa parla chiaro. Le norme adottate nel corso degli anni, la direttiva 2009/72/CE recepita dal Decreto legislativo 93/2011 e dal Decreto Legislativo 79/1999, ribadiscono che gli scopi principali sono efficientare e implementare il sistema di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica dell’Italia e soprattutto quello di rendere sicuri gli impianti. Uno scopo che in Abruzzo non è stato assolutamente raggiunto.

L'interruzione della fornitura elettrica ha messo in seria difficoltà la popolazione delle zone colpite dall'evento, costrette a rimanere nelle loro abitazioni per molti giorni, a temperature polari, con grave rischio per la propria salute. Una situazione allarmante anche perché le azioni di primo intervento, messe in campo dall'impresa di distribuzione, sono risultate insufficienti e inadeguate, come più volte denunciato sugli organi d'informazione, dai Sindaci dei territori colpiti dal maltempo. E’ successo ad esempio con  il posizionamento di gruppi elettrogeni, per assicurare momentaneamente il servizio di fornitura di energia elettrica, che si sono verificati obsoleti, malfunzionanti e in alcuni casi privi di adeguata fornitura di combustibile necessario per il loro funzionamento o in altri casi, interventi tardivi, giunti solo dopo diversi giorni dall'interruzione del servizio e non sempre efficaci.

Perché in Abruzzo è successo questo?

E’ venuto a galla il mancato investimento nella manutenzione delle reti in Abruzzo. Una manutenzione scarsa sia degli impianti che dei territori in cui sono ubicati. Sono venuti altresì alla luce i non sufficienti investimenti da parte di ENEL e/o TERNA S.p.A., poiché le opere realizzate non sono state sufficienti a scongiurare l'interruzione per oltre 200 utenze, una mole di cittadini al buio e di conseguenza al freddo di circa 600mila abruzzesi, Un numero senza precedenti.

Cosa spetta ai cittadini?

Le norme che regolano il settore dell'energia elettrica prevedono indennizzi automatici per gli  utenti che noi riteniamo assolutamente insufficienti a coprire il disagio e danno che hanno subito i cittadini. Gli Abruzzesi hanno diritto ad un risarcimento adeguato allo stato del disagio, e la Regione deve mettere in campo tutte le forze per ottenerlo.

Cosa chiede il M5S al governo regionale ?

Che la Regione Abruzzo si faccia promotrice dell'inserimento nel Piano decennale di sviluppo della rete di trasmissione nazionale, delle necessarie opere programmatorie, come nuove infrastrutture di trasmissione o lavori di potenziamento. Che ci sia una  verifica degli investimenti sull'incremento dell'efficienza energetica e delle opere di manutenzione del sistema di distribuzione dell'energia elettrica di competenza dell'impresa di distribuzione, verificando che la manutenzione sia stata puntualmente realizzata nei modi e nei tempi previsti nella concessione. Qualora gli obblighi contrattuali non fossero rispettati dal gestore la politica deve intervenire revocando la concessone.

Chiediamo un tavolo di concertazione con il Gestore del sistema di trasmissione e di distribuzione, attraverso il quale concordare la concessione in favore di tutti quegli utenti coinvolti nell'interruzione della fornitura di energia elettrica, garantendo un  adeguato risarcimento  per gli  enormi disagi e danni subiti, anche facendo ricorso al Fondo per eventi eccezionali, costituito presso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico.

- SERVIZIO GEOLOGICO E SISMICO REGIONALE

La Regione deve adoperarsi per attivare un servizio geologico e sismico regionale, strumenti fondamentali sul fronte della prevenzione per il dissesto idrogeologico e del terremoto.  La Regione necessita di un equipe che esegua costantemente un monitoraggio su questi temi e che concentri le competenze.  Il progetto di legge venne presentato 7 mesi dopo il terremoto de L’Aquila dall’allora opposizione del PD, fu bocciata in commissione dal Governo Chiodi. Oggi né il Pd né il centro destra hanno fatto nulla per colmare questo vuoto che, visti gli eventi dell’ultimo mese, rappresentano più che mai una grave mancanza.

 

IN PARLAMENTO

 

- Il M5S chiederà una COMMISSIONE D’INCHIESTA PARLAMENTARE, che faccia luce sulle responsabilità del blackout che ha colpito l’Abruzzo, sull'organizzazione della macchina dei soccorsi e sull’efficienza degli interventi con mezzi e personale, nonché sulla totale impreprazione nell’affrontare l’annunciata criticità metereologica.

- PROVVEDIMENTI PER I COMUNI FUORI CRATERE. Dopo l’interpellanza urgente ed i due interventi durante le audizioni il M5S, alla vigilia del Decreto approvato ieri, ha avuto un incontro con il Governo per far adottare una serie di provvedimenti riguardanti maggiormente i comuni colpiti dall’emergenza, anche quelli che non rientrano all’interno del cratere terremoto.

- SICUREZZA SCOLASTICA. Il  M5S già lo scorso settembre aveva prodotto un report sullo stato antisismico delle scuole abruzzesi. Secondo il sito del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, infatti,  in base ai dati forniti dai comuni, più del 70% delle scuole è risultato non a norma. Nei giorni scorsi, in Parlamento sulla questione è stata attenzionata la neo Ministra Fedeli. “Lo scorso settembre” commentano i parlamentari del M5S “sul report relativo alla drammatica situazione delle scuole abruzzesi il Governatore D’Alfonso non ha mostrato interesse. Oggi si parla  di indagini di vulnerabilità sugli edifici, anche in questo caso con interventi tardivi. 

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