"C'è una strana aria in giro; aria di pericoloso ed oscuro trasversalismo tra una parte del centrosinistra e una parte del centrodestra cittadino. Un'aria che sembrerebbe puntare alla ricerca di un 'equilibrio' su alcuni punti caldi: ricostruzione, sanità e piano regolatore. Una sorta di possibile accordo per aver garantito uno spazio di interesse anche se vincerà il Pd".
L'affondo è di Luigi D'Eramo, candidato sindaco del movimento 'Noi con Salvini'; un'uscita che potrebbe sembrare estemporanea e che racconta, invece, del nervosismo che si respira in seno al centrodestra cittadino, anche e soprattutto alla luce di quanto sta accadendo nelle ultime ore.
Forza Italia, infatti, avrebbe tirato fuori dal 'cilindro' la proposta di candidatura del capogruppo in Consiglio comunale, e vice presidente regionale, Guido Quintino Liris, con la regia di Vito Domenici, uomo forte degli 'azzurri' in Regione. Fino ad ora, Liris si è tenuto ben 'coperto', lasciando intendere di non essere affatto interessato ad una candidatura a sindaco, ma se due indizi - così si dice, almeno - fanno una prova, allora la discesa in campo è più che un'ipotesi.
Il primo, di indizio; qualche giorno fa, si sarebbe tenuto un incontro informale organizzato da Luigi Di Luzio: attorno al tavolo Pierluigi Biondi, i salviniani Luigi D'Eramo ed Emanuele Imprudente, il forzista Paolo Federico, Giancarlo Silveri ed Enzo Lombardi.
Ebbene Silveri che, sostenuto da Lombardi, ha ribadito la necessità di una coalizione larga, civica, oltre i partiti, ha dovuto incassare la 'freddezza' dei forzisti che, sì, hanno ribadito di condividere l'obiettivo di una coalizione 'civico-politica' alternativa all'attuale amministrazione comunale a guida Pd, frenando però sul sostegno all'ex manager Asl come candidato sindaco.
Giusto qualche ora, e Annamaria Bonanni - segretaria regionale di Rivoluzione Cristiana, movimento che fa riferimento a Gianfranco Rotondi, già ministro del Governo Berlusconi - diffonde un comunicato stampa molto duro, con un 'no' secco alle liste civiche, un "grande imbroglio" le definisce; sebbene Bonanni sia stata candidata in una lista civica, cinque anni fa, sottolinea oggi che "è ormai pacifico come nessuna lista civica, in un sistema bipolare o tripolare caratterizzato nelle amministrative dal doppio turno elettorale, abbia la minima possibilità di raccogliere più voti di uno dei due principali schieramenti politici. Ma se anche riuscisse ad eleggere un sindaco, qualora questi dovesse interfacciarsi con il governo regionale, nazionale o comunitario a chi farebbe riferimento? Chi lo starebbe ad ascoltare? Nessuno. E infatti - aggiunge - vediamo che molto spesso queste liste appoggiano il candidato sindaco di un partito politico. E spesso ci sono nomi che hanno militato in precedenza nei partiti tradizionali. E allora che senso hanno? E che scopo hanno?".
Un intervento deciso, e con un peso specifico importante; Bonanni, infatti, è considerata molto 'vicina' a Guido Quintino Liris e proprio il movimento di Rotondi, d'altra parte, aveva lanciato la boutade della possibile candidatura di Guido Bertolaso che, qualche giorno fa, i salviniani avevano definito un'operazione mediatica "destinata a distogliere l'attenzione da un'altra strada che si starebbe percorrendo: ovvero quella di ipotizzare la candidatura a sindaco dell'uomo di CasaPound", e cioé di Pierluigi Biondi. E se invece si stesse lavorando alla discesa in campo di Liris?
Il secondo indizio, a 'costruire' la prova; in settimana, si è tenuta una cena al ristorante 'Pedro': attorno al tavolo, stavolta, i consiglieri comunali di Forza Italia Roberto Tinari e Vito Colonna, il candidato sindaco alle passate elezioni Pierluigi Properzi, oltre a Paolo Federico, Luca Ricciuti e, appunto, Guido Liris cui è stata chiesta 'ufficialmente' la disponibilità alla candidatura. A quanto si apprende, il capogruppo forzista avrebbe preso tempo, anche e soprattutto per sondare la volontà di partiti e movimenti a trovare unità intorno al suo progetto politico.
E di nuovo, qualche ora ed ecco un'altra nota stampa, firmata stavolta dal capogruppo del Nuovo Centro Destra in Consiglio comunale, Alessandro Piccinini: prendendo le distanze dal "partito-cadavere" cui ha offerto credibilità, "una scelta personale" che oggi definisce "inopportuna e sbagliata", Piccinini ha lanciato un appello a Biondi e Silveri - e al gruppo di 'Noi con Salvini' - affinché antepongano alle ambizioni personali, "pur degne di rispetto e considerazione, l’unità di tutto il centrodestra che unito può solo vincere, e che diviso – invece – 'faticherebbe' non poco nel convincere i già stremati cittadini aquilani".
Un comunicato stampa che, letto oggi, acquista tutt'altro senso; d'altra parte, è nota l'amicizia che lega Piccinini a Liris. Ne avevamo scritto qualche giorno fa: con Pierluigi Biondi, Etel Sigismondi - coordinatore regionale di Fratelli d'Italia e marito di Ersilia Lancia, già assessora provinciale di Forza Italia all'epoca della presidenza di Antonio Del Corvo - facevano parte, infatti, della corrente rampelliana dell'allora Alleanza Nazionale, i così detti 'gabbiani', e il legame politico non si è mai spezzato; anzi, il gruppo pare ancora compatto e starebbe lavorando ad una 'scalata' in seno a Forza Italia.
In questo senso, si era pensato ad un sostegno forte alla discesa in campo di Biondi, già sindaco di Villa Sant'Angelo per 11 anni; poco cambierebbe, però, se il candidato fosse Liris, con gli altri 'gabbiani' che punterebbero all'elezione in Consiglio comunale per concentrarsi, poi, sulle altre 'partite' elettorali: le politiche e, soprattutto, le Regionali.
Resta da capire se Biondi sarebbe davvero disponibile ad un passo indietro, e a 'costruire' una lista di Fratelli d'Italia a sostegno della coalizione di centrodestra, con candidato sindaco l'amico Liris; e resta da capire, soprattutto, se Silveri accetterà di spendersi per un progetto politico che non lo veda in prima linea. Certo è che la discesa in campo di Guido Liris potrebbe garantire le varie anime della coalizione 'civico-politica', col centrodestra che si presenterebbe alle urne con una candidatura forte, e unitaria soprattutto.
Resterebbero fuori i 'salviniani', e torniamo all'affondo di Luigi D'Eramo che ha parlato di "oscuro trasversalismo tra una parte del centrosinistra e una parte del centrodestra cittadino, alla ricerca di un 'equilibrio'"; dovesse presentarsi Guido Liris - il senso del 'messaggio' - e il centrosinistra dovesse, d'altra parte, convergere su Pierpaolo Pietrucci, allora la sussurrata 'discontinuità' dei quarantenni potrebbe dirsi davvero compiuta, al di là del risultato elettorale.