Aria di tempesta in seno al centrodestra cittadino.
A qualche ora dalla conferenza stampa indetta da Giancarlo Silveri che, come anticipato da NewsTown, annuncerà in mattinata la nascita di una coalizione civico-partitica di moderati, pronta a 'scendere in campo' in vista delle amministrative col sostegno di Udc e (forse) Ncd, la segreteria provinciale di 'Noi con Salvini' ha deciso di rompere gli indugi attaccando frontalmente l'ex manager Asl e pure Forza Italia, svelando che sabato scorso, ad Avezzano, la proposta di candidatura di Silveri è stata 'battezzata' dal segretario nazionale dell'Unione di Centro, Lorenzo Cesa, amico di lunga data, alla presenza del vice coordinatore regionale di Forza Italia, e capogruppo in Consiglio comunale, Guido Quintino Liris.
"Un'operazione da Prima Repubblica - l'affondo dei salviniani - che ancora una volta punta a pianificare percorsi personali a scapito del bene comune".
Sarebbe arrivato, così, una sorta di 'via libera di massima' dei forzisti all'ipotesi Silveri, seppure la partita sia tutt'altro che chiusa; anzi, è proprio per questo che l'ex manager Asl ha deciso di convocare la stampa, per provare cioé a forzare la mano a Forza Italia ed evitare di restare 'bruciato' nel logorante gioco delle parti cui stiamo assistendo, a destra come a sinistra.
In effetti, se l'ipotesi Guido Bertolaso sembra già tramontata - è stata posta sul tavolo della discussione martedì, a Roma, dal coordinatore regionale Nazario Pagano, a margine del vertice della commissione nazionale di Forza Italia, senza troppa convinzione - appare sempre più concreta la pista che porta all'ex sindaco di Villa Sant'Angelo, Pierluigi Biondi. Non è un caso che i 'salviniani', nel durissimo affondo di ieri, abbiano accennato all'ipotesi Bertolaso come ad una "operazione mediatica" destinata a "distogliere l'attenzione da un'altra strada che si starebbe percorrendo: ovvero quella di ipotizzare la candidatura a sindaco dell'uomo di CasaPound".
I salviniani sanno bene che la discesa in campo di Biondi potrebbe essere 'frenata' ai tavoli nazionali proprio per le frequentazioni con le forze di estrema destra, seppure i rapporti siano piuttosto freddi ultimamente, e per questo sottolineano come sia l'uomo di CasaPound, ma conoscono altrettanto bene i legami profondi che uniscono l'ex sindaco di Villa Sant'Angelo proprio a Guido Quintino Liris, e così ad Alessandro Piccinini, oggi consigliere comunale e capogruppo del Nuovo Centro Destra, e a Etel Sigismondi, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia e marito di Ersilia Lancia, già assessora provinciale di Forza Italia all'epoca della presidenza di Antonio Del Corvo.
Vecchi 'gabbiani', corrente rampelliana dell'allora Alleanza Nazionale: il loro legame politico non si è mai spezzato; anzi, il gruppo pare ancora compatto e starebbe lavorando ad una 'scalata' in seno a Forza Italia per forzare sulla candidatura di Biondi. D'altra parte, l'ex sindaco di Villa Sant'Angelo ha spiegato, ospite di Mente Locale su Radio L'Aquila 1, di non credere affatto alla candidatura di Bertolaso "che non penso possa essere interessato a competere alle elezioni politiche della prossima primavera", ha sottolineato, ricordando "l'esperienza abortita a Roma. E non penso sarebbe una scelta logica - ha aggiunto - non tanto per la persona, pure controversa, su cui gli aquilani si sono spaccati nel giudizio sul suo operato; piuttosto, credo che andare a cercare un deus ex machina fuori città possa deprimere la classe dirigente aquilana che non sarà la migliore del mondo ma non è neanche quell'elettroencefalogramma piatto che si tenta di dipingere in giro".
Più chiaro di così.
Primarie o sondaggio telefonico, Biondi non è interessato ad un dibattito che si consuma "nella ristretta cerchia degli addetti ai lavori, che sono sempre meno e i partiti dovrebbero interrogarsi, su questo. Non essendo iscritto né a Forza Italia né a Noi con Salvini, non mi permetto di giudicare gli strumenti e i metodi che i partiti vorranno darsi per la scelta del candidato"; l'invito, però, "è a fare in fretta: da qualche anno, l'elettorato va più veloce dei partiti, e fa scelte che i partiti si ritrovano poi sulla testa", il messaggio neanche troppo sibillino. Tre esempi, tra gli altri: "negli ultimi 5 anni, un giovane di 35 anni iscritto a Forza Italia è diventato sindaco a Perugia dove, per decenni, avevano governato Pci, Pds, Ds e così via; a Torino, città operaia per eccellenza, un ex segreterario nazionale dei Ds ha perso le elezioni con una candidata stimata ma sostanzialmente sconosciuta; a Messina, nel profondo sud, ha vinto un signore che va in giro in infradito e maglietta arcobaleno". Insomma, "esistono anomalie che potrebbero diventare regola: dunque, i partiti stiano attenti a riproporre schemi che potrebbero essere già superati".
E Biondi sente di poter rappresentare davvero l'anomalia, in seno al centrodestra. "C'è un interesse primario: scardinare il sistema di potere che non ha nomi di partito o di persone, ma è incardinato in un certo modo da troppo tempo, in questa città, a volte persino in modo anche trasversale. Se si deciderà di farlo con una persona che, alla prova dei fatti, per curriculum e capacità, si dimostrerà migliore di me, farò un passo indietro; altrimenti, andrò avanti per la mia strada, fino a quando, almeno, continuerò ad avere le stesse sollecitazioni ad andare avanti. Ritengo sia giusto e legittimo per chi, come me, ha fatto militanza politica in varie forme per quasi trent'anni e, in 11 anni di amministrazione di un Comune terremotato e complesso, qualcosa ha pure dimostrato, e lo dicono dati oggettivi".
Insomma, l'ex sindaco di Villa Sant'Angelo non sta aspettanto le decisioni di Forza Italia: "le rispetterò, certo, e se vorranno sostenermi ne sarò lieto, ma non cambierò di una virgola il percorso intrapreso. Sto lavorando ad un programma, parlando con tante persone, e mi piacerebbe immaginare un modo diverso di pensare la città: molti ne parlano al futuro, alcuni al passato, mi piacerebbe pensarla invece al presente, e credo che sia mancato, in questi anni, un confronte vero tra le idee, che sia mancata la capacità di andare oltre le tesi precostituite. E' mancato un dibattito serio sulle priorità da perseguire: abbiamo assistito ad una ricostruzione schizofrenica - ci sono palazzi ristrutturati accanto ad altri puntellati - ad uno sviluppo caotico delle periferie, senza che fosse assunta alcuna decisione seria sulla mobilità, alla progettazione di opere pubbliche piazzate a caso, ad attività commerciali costrette ad aprire per chiudere subito dopo. Qual è il senso che si vuol dare alla città, quali risposte si intendono dare alle persone - e sono sempre di più - che restano escluse da una politica sempre più autoreferenziale, la politica degli aperitivi, incapace oramai di confrontarsi con la città?. Ecco, sto tentando di fare esattamente il contrario".