Giusto ieri, avevamo raccontato del 'reclutamento' online degli aspiranti candidati sindaco e consigliere del Movimento 5 Stelle aquilano che, sulla piattaforma dei meet up riuniti 'L'Aquila5Stelle.Beppegrillo.it' e 'Comitatus Aquilano Periferie Unite', aveva invitato i cittadini in possesso dei requisiti previsti da Statuto a segnalare la propria disponibilità a presentare la candidatura; termine ultimo, la mezzanotte del 28 febbraio.
Ebbene, la 'chiamata' si è rilevata un mezzo flop: sono stati soltanto 32, infatti, gli aquilani che hanno manifestato la volontà di 'scendere in campo', appena sufficienti a costruire una lista, e le segnalazioni pervenute devono ancora essere prese in considerazione, esaminate e sottoposte ad un'assemblea con gli attivisti dei meet up che - così recita il regolamento - dovrebbero procedere alla votazione per la scelta. Condizionale d'obbligo, se è vero che servirebbero tutti e 32 i candidati - appunto - per dar vita ad una lista a 5 stelle.
La notizia è che in serata, i meet up hanno votato il candidato sindaco, tra coloro che avevano manifestato la disponibilità: con 19 voti ottenuti, l'ingegner Fabrizio Righetti ha avuto la meglio sull'avvocato Fausto Corti, che si è fermato ad 11 preferenze.
Si tratta di un voto pro-forma, spiegano gli intervenuti, di una indicazione della base - insomma - in attesa che venga concessa la certificazione 5 Stelle, dunque il simbolo della Casaleggio associati, per la presentazione della lista pentastellata alle amministrative di giugno. Sottoscritte le condizioni previste dal blog di Beppe Grillo, la certificazione viene concessa alle liste i cui candidati abbiano presentato, per il tramite di un capolista, tutta la documentazione prevista, ovvero il certificato penale e dei carichi pendenti negativo di ogni candidato, la copia di un documento d'identità valido di ogni candidato, l'accettazione delle condizioni poste da parte di ogni candidato.
Se il simbolo verrà concesso, e resta da capire la posizione dell'altro meet up attivo a L'Aquila, 'Amici di Beppe Grillo', che non ha partecipato agli incontri organizzati fino ad ora e, dunque, al voto espresso in serata, in aperta contrapposizione alla cittadina eletta in Senato, Enza Blundo, il candidato sindaco sarà, comunque, Fabrizio Righetti.
Tra i candidati a consigliere, invece, ci sono Antonio Perrotti, già dirigente regionale e ispiratore del meet up 'Comitatus Aquilanus Periferie Unite', Giuseppina Calì, altra vecchia conoscenza dei movimenti post sisma - come la senatrice Enza Blundo, d'altra parte - oltre al giovane Alessio Ciccone che, fino a qualche settimana fa, annunciava la 'costruzione' di una coalizione di sei liste civiche, 'Prima L'Aquila', con i simboli già diffusi su Facebook e una serie di eventi comunicati e, in realtà, mai realizzati.
Gli altri candidati sono Di Cesare Michele, Paolucci Pedro Tonino, Bianchi Roberto, Vicentini Angelica, Ciocca Fabrizio, Sarra Angelo, De Meo Maura, Di Carlo Ugo, Calvani Rita, Giuliani Gino, Iannucci Antonio, Bianchi Luigi, Lorenzo Ragone, Giuliani Francesco, Gentilini Emanuela, Guglielmi Simone, Fischione Fausto, Papola Emanuela, Del Grosso Simone, Frattura Vincenzo, Locorte Giovanna, Corsi Silvio, Campagna Aurora, Campagna Noemy e Salvati Franco.
Ciccone smentisce la candidatura
Sebbene il suo nome figuri (ancora) sulla piattaforma dei meet up riuniti, nella sezione "Segnalazioni per candidature pervenute", il giovane Alessio Ciccone - con una nota - smentisce di volersi presentare alle amministrative con i 5 Stelle. "Rispondo con una secca smentita a quanto riportato dai media circa una mia candidatura nelle liste del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni amministrative", scrive.
"Non sono in alcun modo interessato a proporre la mia candidatura con il Movimento 5 Stelle per le imminente elezioni comunali, per cui rispedisco al mittente le accuse di trasformismo - sebbene non è chiaro chi lo abbia accusato di trasformismo, ndr - ed anzi rivendico con fermezza la coerenza che ha contraddistinto e contraddistinguerà per il futuro le mie scelte politiche, sempre compiute alla luce del sole. Se propongo il mio impegno, non prendo parte ad iniziative che non siano condivise e non siano frutto di un confronto lineare e trasparente all'interno degli organismi di cui faccio parte, dunque non mi presto ad operazioni che servano ad imporre o, d'altro canto, ad indebolire determinati percorsi politici. Seguo con interesse le vicende politiche della mia Città perché sono fermamente convinto che meriti sopratutto nei prossimi 5 anni un sforzo straordinario da parte di chi convintamente vuole continuare a viverla ed in questa prospettiva la classe politica ha una imprescindibile responsabilità. So perfettamente in quale direzione muovere il mio impegno dei prossimi mesi e dei prossimi anni. Mi rendo conto che in politica le parole pesano il giusto, spesso niente e per cambiare idea basta un attimo, in fondo una giustificazione ai propri ripensamenti si trova sempre ma, ahimè per alcuni, a questo atteggiamento ho sempre preferito la coerenza".
Sta di fatto che il nome di Ciccone, come detto, è ancora lì.