A breve la Regione potrà contare su un nuovo canale di informazione: un periodico cartaceo che verrà distribuito in tutte le edicole abruzzesi al costo di 0,30 cent. La testata “Regione Flash Abruzzo”, decisa con determina di giunta, si aggiunge al già esistente portale online (con lo stesso nome) che garantisce quotidianamente l’informazione istituzionale e al poderoso ufficio stampa dell'ente.
A questo scopo il governo regionale ha stanziato fondi pubblici: 120.000 euro per dieci numeri quindicinali di 8 pagine, da 50mila-60mila copie. Uno sforzo produttivo che richiederà l'assunzione di un giornalista professinista iscritto all'albo da almeno 10 anni. Uno spreco di denaro pubblico ingiustificabile che contraddice la retorica del rigore che Chiodi ha dispensato a piene mani in questi 5 anni.
A criticare fortemente il cartaceo presentato dalla Regione è stato, stamane, in una conferenza stampa, il Consigliere di rifondazione comunista Maurizio Acerbo: “Nella nostra regione non sappiamo come finanziare le borse di studio, quest’anno solo il 43% degli studenti aventi diritto l'ha percepita. Inoltre, come denunciato da 'Carrozzine Determinate' durante uno degli ultimi consigli, dal 2008 non si rimborsa più la spesa sostenuta dalle famiglie con disabili. I soldi pubblici vengano stanziati a favore di queste categorie sociali, non per progetti che servono solo alla giunta Chiodi”.
A lasciare perplesso Acerbo sono le motivazioni al progetto inserite direttamente nel testo della determina. Si legge: “Il progetto editoriale è finalizzato a dare impulso all’informazione al cittadino sulle attività della Giunta Regionale d’Abruzzo, anche allo scopo di rendere consapevole il cittadino delle scelte politiche poste in essere dallo stesso governo regionale”. Il consigliere lancia, quindi, un’accusa precisa: “In vista delle elezioni regionali, questo periodico sembra essere stato ideato per scopi di campagna elettorale. Non si può che definire operazione elettorale un depliant che uscirà nei mesi che precedono le elezioni con 2000 edicole che esporranno la relativa locandina. Se Chiodi e il Pdl vogliono farsi propaganda lo facciano con i soldi già a disposizione del partito, non con quelli pubblici”.
Non è di quest’avviso il futuro direttore responsabile Carlo Gizzi che attualmente lavora nella 'Struttura Speciale Supporto Stampa della Regione'. Nella presentazione del progetto, scrive che “i giornali online si riferiscono ad un pubblico costituito prevalentemente da una determinata fascia di età compresa tra i 18 e i 35 anni, scarsamente interessati alle tematiche di natura politica e istituzionale. Resta scoperta dalla comunicazione istituzionale via internet, in altre parole, la fascia di cittadini che costituiscono lo zoccolo duro della pubblica opinione come pensionati, lavoratori, casalinghe, impiegati, commercianti, artigiani, residenti nelle città e nei piccoli centri, che non conoscono il nome del Presidente della Regione” A detta di Gizzi, dunque, il cartaceo è l’unico modo di estendere l’informazione a cittadini che altrimenti, verrebbero del tutto tagliati fuori dalle decisioni e dai dibattiti politici riguardanti l’istituzione regionale.
“Presenterò martedì in sede di consiglio regionale - incalza Acerbo - una risoluzione affinchè la determina venga immediatamente ritirata”. Le dubbie finalità del nuovo periodico della Regione, tra l'altro, non sono le prime critiche che si abbattono sulla gestione dell'informazione istituzionale da parte della giunta di centrodestra. A capo della 'Struttura speciale di supporto stampa', infatti, c’è Vanna Andreola: una scelta che ha scatenato le proteste dei rappresentnti dell’Ordine dei giornalisti. La dirigente, infatti non solo è stata rinviata a giudizio nell’ambito dell’inchiesta Caligola, ma non è neppure iscritta all’Ordine, nonostante gli uffici stampa delle Regioni debbano avere per legge dei direttori responsabili iscritti all’Albo.