Si presenta come il candidato sindaco dell'Aquila città territorio, Pierpaolo Pietrucci, "una città aperta, senza confini - così la immagina - città delle opportunità e delle sperimentazioni, capoluogo della macroregione appenninica".
A dieci giorni dalle primarie della coalizione civico progressista, il consigliere regionale democrat ha convocato una conferenza stampa nella sede istituzionale di Palazzo Fibbioni per spiegare i motivi della sua candidatura: "Viviamo un momento difficile - ha sottolineato - e così le aree interne del Paese, caratterizzate da una stessa comunanza esistenziale: ebbene, credo di poter dare risposta alle esigenze della città e del suo territorio, delle frazioni, dei Comuni del cratere e, più in generale, dell'area vasta dell'Appennino centrale, duramente colpita dagli ultimi eventi sismici; L'Aquila dovrà assumere il compito di città capofila nel difficile processo di rilancio di questa parte d'Italia, importantissima, trovando soluzioni efficaci allo spopolamento e alla crisi occupazionale: vanno assicurati maggiori servizi, presidi sociali, va riconnesso il tessuto socio economico e, in questo senso, la città avrà un ruolo decisivo, e necessario se è vero che è difficile immaginare il rilancio dell'Aquila con un deserto intorno".
Pietrucci è convinto di essere l'uomo giusto per affrontare "il momento di svolta che stiamo vivendo", anche e soprattutto per aver maturato un percorso politico che - ha aggiunto - "viene da lontano; ho vissuto fin da ragazzo un rapporto viscerale con la città e il territorio, prima nel mondo del movimento studentesco e poi nell'associazionismo, da consigliere di circoscrizione di un territorio peculiare come quello di Pettino-Coppito-Cansatessa e San Vittorino, eletto per due volte a vent'anni, e da consigliere provinciale fino all'elezione in Consiglio regionale, passando per l'esperienza politica più importante, da capo di gabinetto del sindaco Massimo Cialente nei difficilissimi anni del post terremoto. Mi è stata sempre rinosciuta una grande disponibilità all'ascolto, la capacità di risolvere i problemi: conosco le difficoltà che vivono i cittadini, e conosco a perfezione la macchina comunale che, se coinvolta dalla classe politica, può aiutare tantissimo a risolvere i problemi. E poi, conosco i territori, le frazioni, i Comuni del cratere".
Dunque, una stoccata - seppure indiretta - allo sfidante Americo Di Benedetto: "Non ci si improvvisa sindaco dell'Aquila, è necessario conoscerla a fondo, avere energia per rilanciare il progetto della città che verrà e le competenze che si acquisiscono col lavoro quotidiano; dirigenti, e bravi, già ce ne sono: abbiamo bisogno di politica, di una visione".
Pietrucci ha messo sul tavolo alcuni "temi centrali" dettati "dalle necessità contingenti": la sicurezza delle scuole, innanzitutto, "che andrà affrontata con azioni immediate, sul corto, medio e lungo termine; il tema del lavoro, poi: "con il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, stiamo mettendo in campo progetti seri. Intanto, abbiamo garantito il cluster farmaceutico con parte dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo economico, abbiamo 'messo al riparo' i principali comparti cittadini, e penso al polo dei call center che stiamo tentando di tutelare da tempi non sospetti".
Quindi, la ricostruzione: "E' stato fatto un grande lavoro, in questi anni, per il diritto alla ricostruzione, e ringrazio il sindaco Cialente e l'assessore Pietro Di Stefano per il lavoro svolto: c'è un vulnus sulle frazioni, però, e dobbiamo accelerare in questo senso, coinvolgendo i cittadini che le abitano, le associazioni, i beni civici separati, i gruppi di Protezione civile. Così come va segnato il passo sulla ricostruzione pubblica, e assumo un impegno personale in questo senso". Anche perché, il consigliere regionale democrat ha lavorato col suo staff ad una ricognizione del patrimonio immobiliare: "disponiamo di oltre 250mila metri quadri di edifici pubblici che, una volta ricostruiti, potremmo mettere a disposizione di Regione Abruzzo e di altre Istituzioni pubbliche, invitandole a venire a L'Aquila per risparmiare sui fitti passivi".
Pietrucci ha ribadito che gli uffici pubblici dovranno tornare in centro storico, pur avendo chiarito con l'assessore alla ricostruzione che la sede comunale che sorgerà all'ex autoparco ospiterà i servizi a sportello, con le altre strutture che torneranno, invece, nel cuore della città; così, "daremo ancora più forza al bando 'Fare Centro', di prossima pubblicazione: ovviamente, le misure andranno accompagnate con un piano dei parcheggi al centro pedonalizzato che sarà tra i primi obiettivi del mio mandato, dovessi essere eletto". E ha aggiunto: "L'Aquila ha una vocazione naturale per i turismi, e se riusciremo a riconnettere il territorio, dall'Alto Piano delle Rocche alla Valle Subequana, dalle Baronie a Campotosto, col progetto di valorizzazione del lago cui ho dato un grande impulso, potrà rappresentare un volano di sviluppo; è per questo che tengo molto al progetto di pista ciclabile che connetterà l'alta valle dell'aterno con la subequana passando dalla città che potrà essere al centro, tra l'altro, della direttrice ciclabile che collegherà l'Adriatico al Tirreno".
E a proposito di mobilità, "il futuro è su ferro", ha chiarito: "col progetto in cantiere di arrivare alla percorrenza di un'ora e dieci minuti tra L'Aquila e Pescara, sfruttando uno sciunto abbandonato in Valle Peligna, si dovrà accelerare sull'avvicinamento a Roma". Altro che aeroporto, altro che voli commerciali: "Lo dico da anni: lo scalo dovrà essere infrastruttura destinata alla Protezione civile".
L'Aquila città dall'alta qualità della vita, insomma, "con servizi alla persona e diffusi, mobilità sostenibile e a dimensione d'uomo, degli anziani e dei più giovani: ho l'età giusta per conoscere le difficoltà della generazione dei miei genitori, che spesso non riescono a godere della pensione per garantire i figli, e dei più giovani che, stamane, sono presenti in gran numero e che sono tra i principali sostenitori della mia scommessa, della sfida che potrebbe portarmi ad essere il più giovane sindaco nella storia della città, e tra i più giovani in Italia di un Comune capoluogo di Regione".
Poi, la sfida al Governo: "Dovessi diventare sindaco, porterei a Roma la richiesta che il progetto 'Casa Italia' parta da qui, dai territori dell'Appennino centrale, così come si sta ragionando di fare per la ricostruzione di Campotosto. Siamo chiamati ad una sfida straordinaria" ha ribadito, sottolineando, di nuovo, come la scelta di scendere in campo lasciando, eventualmente, lo scranno in Emiciclo, "sia stata condivisa con il Partito Democratico e con la comunità del centrosinistra. L'Aquila viene prima di ogni cosa, e il sindaco della città, per le particolari contingenze che ci siamo ritrovati a vivere, è tra le figure politiche più importanti del Paese". Pietrucci ha ricordato gli esiti del discusso sondaggio commissionato dal Pd regionale, "che ha dato una indicazione chiara, facendo emergere come io e Giovanni Lolli fossimo considerati le personalità migliori per l'amministrazione della città: il ruolo in Giunta del vice presidente, però, è troppo importante, anche perché le risorse, nei prossimi anni, passerranno dalla Giunta".
Infine, ha lanciato uno sguardo all'amministrazione che vorrebbe, fosse eletto sindaco: "Immagino una giunta comunale che rappresenti, in parte, la continuità con l'amministrazione Cialente, altrimenti ci ritroveremmo a ricominciare daccapo, e in parte, però, il necessario rinnovamento, con energie giovani che sono emerse in questi anni; immagino un vice sindaco con la delega al bilancio, un assessore allo sport - altro aspetto fondamentale per la vità della città - che detenga anche la delega alla gestione e alla valorizzazione dell'importante patrimonio di impianti che abbiamo, un assessorato alla protezione civile con la sfida di portare qui, a L'Aquila, il Dipartimento nazionale".