Ecco l'intervista ad Alessandro Tettamanni, già candidato consigliere comunale, riguardante la sua partecipazione alle primarie del Partito Democratico che si svolgeranno domenica 26 febbraio
Dopo l'esperienza con L'Aquila Coraggiosa, hai deciso di entrare nel PD in questa fase congressuale, quale è stata la scintilla che ti ha permesso di sciogliere le riserve e impegnarti, dopo anni di associazionismo, in un partito?
Non sono entrato nel Pd, non ho preso la tessera, ma ho accettato di partecipare alla fase Costiuente inaugurata a livello locale dopo la cocente sconfitta del Centro sinistra alle Amministrative, perché l’ho trovato un importante segnale di apertura e un nuovo spazio politico interessante per costruire qualcosa insieme, sperimentando un campo più largo.
Stessa cosa a livello nazionale dove sto sostenendo da indipendente la mozione Schlein che voterò convintamente domenica per cercare di dare un nuovo futuro alla sinistra. Non riesco ancora a comprendere, se c’è, la differenza tra fare politica ed essere attivo nel mondo dell’associazionismo, tanto più che il ruolo che ho accettato nella Costituente “L’Aquila domani” è quello di coordinatore del tavolo “città solidale”.
Mi sono sempre occupato di questo ed è quello che ho portato con la mia candidatura alle scorse amministrative nell’Aquila coraggiosa dove sono risultato il primo dei non eletti. La scelta di aderire alla costituente e sostenere Schlein da indipendente non la trovo in contrapposizione con la mia candidatura nell'Aquila coraggiosa che è stata una lista elettorale nella coalizione di centro sinistra composta da Articolo uno (che ha partecipato alla Costiuente del Pd nazionale e domenica voterà Schlein), Sinistra Italiana (alleata del Pd alle comunali come alle politiche), più civici ed indipendenti come me.
Tanto più che la lista “Coraggiosa” ha origini proprio con Schlein in Emilia Romagna ("Emilia Romagna coraggiosa” ) che l'ha fatta eleggere e diventare Vice Presidente della Regione a gennaio 2020 in una tornata elettorale che ricordiamo perché decretò la vittoria del Centro sinistra sulla Lega di Salvini,in stato di grazia in quel periodo, grazie anche alle Sardine e a un ampio movimento popolare. Sono sempre stato bravo a fare da ponte e a creare connessioni,per questo mi piacerebbe lavorare nell’aiutare ad integrare le diverse proposte che arrivano dalla base nell’area del centro sinistra.
Abbiamo bisogno di unione per creare forza e smettere di essere subalterni alla destra che negli ultimi anni sta imperversando incontrastata in città, in regione e nel Paese. Non si può più pensare solo ad interessi particolari o avere posizione velleitarie, eternamente massimaliste o gruppettare che non fanno altro che lasciarti ai margini della vita politica cittadina. Se si esce fuori dalla politica autoreferenziale, nel mondo normale, tra i più giovani anche, certe divisioni giustamente non si riescono nemmeno a comprendere, sembra facciano parte di un’altra epoca.
Con questa nuova avventura nella Costituente “L’Aquila domani”voglio impegnarmi al massimo nel far emergere sul piano della politica i problemi che le associazioni sul territorio incontrano ogni giorno nel svolgere le loro attività e i loro servizi e che spesso da sole cercano di risolvere. Anche nella nostra città la dimensione sociale è avanti rispetto a quella politica-amministrativa e questo gap va colmato con adeguate politiche di walfare, risorse e capacità progettuale, altrimenti su questo territorio come altrove, assisteremo sempre di più al persistere e all’incremento delle diseguaglianze sociali, con le loro drammatiche conseguenze. Alla destra, questo, invece non sembra importare.
Che cosa ti convince della proposta della candidata segretaria Elly Schlein per le primarie e cosa non ti convince della proposta Bonaccini?
La candidatura di Schlein è di rottura mentre quella di Bonaccini rappresenta la continuità col Partito Democratico degli ultimi anni. E’ il momento di una donna femminista di appena 37anni alla guida, che con radicalità trasformi il Partito Democratico in un partito che metta la giustizia sociale ed ambientale al primo posto, che si occupi degli ultimi, che difenda la sanità e l’istruzione pubblica, il diritto all’abitare, il contrasto alla precarietà e la redistribuzione della ricchezza contro ogni discriminazione. Elly è credibile quando lo dice, per la sua storia, per la sua freschezza, Bonaccini no.
Per me non è stata questione di scegliere la mozione, magari calcolando la convenienza politica di stare da una parte o dall’altra come hanno fatto alcuni, se non ci fosse stata una proposta come quella di Schlein io semplicemente non avrei avuto interesse per queste primarie. Il nuovo Pd possibile che Schlein propone invece è qualcosa di davvero interessante che potrebbe far riavvicinare molti alla politica, in particolare quei lavoratori e quegli elettori che si sono giustamente allontanati. La deriva liberista che il Pd ha preso negli ultimi anni lo ha portato alla sconfitta epocale del 25 settembre da cui non si torna indietro.
Adesso o si cambia tutto o si scompare, e non è lasciandosi scomparire che all’improvviso poi sorgerà dal nulla finalmente qualcosa di nuovo. Bisogna lottare ora, ogni qualvolta ce n’è la possibilità, e determinare i passaggi necessari, esserci e costruire insieme. Per questo sono a fianco di Elly che con coraggio si è andata a mettere nella posizione di candidata alla segretaria dando, oggi, una speranza a tutte e tutti noi.
Con la sua vittoria mi immagino una sinistra tornare unita, nelle sue specificità certo, ma finalmente con la forza e il coraggio per cambiare insieme davvero questa triste e ingiusta ,insopportabile, Italia di Giorgia Meloni.