Martedì, 11 Aprile 2017 09:47

L'Aquila: fondi cultura, il M5S contesta la delibera del comune. Leone: "Procedure trasparenti"

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Tempi di pubblicazione lampo, finanziamenti destinati ad attività già svolte anziché a proposte e progetti nuovi, linee guida redatte da direttori artistici in odore di conflitto di interessi.

Sono tante, secondo il Movimento 5 Stelle, le anomalie presenti nel bando indetto dal comune dell’Aquila per assegnare i contributi alla cultura derivanti dagli ormai famosi fondi del 4%, la quota parte delle risorse per la ricostruzione riservata al rilancio e allo sviluppo delle attività economiche e produttive.

Il bando si rifa alle linee guida per l’attuazione degli interventi previsti dal Programma di sviluppo per l’area del cratere sismico, approvato dal Cipe nell’agosto 2016, contenute in una delibera di giunta, la numero 99 del 7 marzo 2017, quella contestata dai pentastellati.

In sintesi: a fronte di un plafond complessivo di 219,7 milioni di euro, il Cipe aveva stanziato per la cultura, per il quinquennio 2016/2020, 13,2 milioni. 3 di questi sono stati impegnati per l’annualità 2016.

I filoni di intervento individuati erano due: uno rivolto ai progetti delle istituzioni culturali riconosciute dal Mibact come candidabili al Fus (per esempio Tsa, Barattelli, Isa); l’altro pensato per co-finanziare iniziative ed eventi. Non tutti, solo quelli di rilevanza nazionale, “in grado di attivare l’economia dell’area del Cratere, promuovendo la cultura locale in senso lato”.

Il Cipe aveva poi stabilito che a fare da soggetti attuatori fossero i comuni e aveva dato loro il compito di definire le linee guida per la proposta e la valutazione dei progetti e i criteri di selezione cui tali progetti dovevano rispondere.

Nella delibera incriminata, osservano l’avvocato Fausto Corti, la senatrice Enza Blundo e Fabrizio Righetti del M5S, questi paletti non sono stati rispettati. Vediamo perché.

Rispetto ai due filoni di intervento individuati dal Cipe, la giunta ha esteso il perimetro delle attività finanziabili anche a quelle cinematografiche. Inoltre, con la scusa che la delibera Cipe, pur essendo stata approvata nell’agosto 2016, è entrata in vigore, di fatto, solo nel febbraio 2017, sono stati foraggiati eventi e progetti già conclusi l’anno scorso. A scrivere le linee guida, infine, è stato chiamato Antonio Massena, già presidente del teatro L’Uovo, collaboratore del Tsa e direttore artistico dei Cantieri dell’Immaginario.

Partiamo da quest’ultimo particolare. La scelta di puntare su Massena, affermano i pentastellati, è sbagliata, primo perché la nomina è di carattere fiduciario e non è maturata al termine di una selezione pubblica fatta per titoli e curriculum; in secondo luogo perché, avendo legami sia con lo Stabile che con i Cantieri dell’Immaginario, cioè con due dei potenziali destinatari e beneficiari dei finanziamenti Cipe, Massena è in “evidente conflitto di interessi”.

Ma questo, secondo il Movimento, non è nemmeno l’aspetto peggiore del bando, che invece risiede nel fatto che “vengono finanziate attività già svolte a consuntivo, che non soddisfano la finalità individuata dal legislatore di essere in grado di attivare l’economia o la rinascita sociale dell'area del cratere. Di fatto, per quanto riguarda una delle due misure, si individuano già i beneficiari del finanziamento, ossia gli enti che hanno ricevuto contributi del Fus, sicché il finanziamento viene ad assumere la forma di un surrettizio contributo a fondo perduto”. Insomma, secondo il M5S il bando - rimasto sull'albo pretorio appena 15 giorni, dal 15 marzo al 3 aprile - così com'è stato concepito favorisce i soliti noti a discapito delle associazioni più piccole, alle quali vengono lasciate solo le briciole e anzi nemmeno quelle.

Un ultimo appunto è rivolto dai Cinque Stelle anche alla decisione di includere le attività cinematografiche nel novero delle proposte. Un chiaro regalo  al Centro di cinematografia sperimentale, l’unica istituzione cinematografica della città, nata dalle ceneri di quell’Accademia dell’Immagine alla quale è storicamente legato Massimo Cialente (che ne è stato a lungo il presidente e che per mala gestione si è beccato anche una condanna dalla Corte dei Conti).

La replica di Betty Leone: "Tutte le procedure hanno seguito la massima trasparenza"

"Spiace dover constatare che al M5S sia sfuggito che da tempo l’Amministrazione comunale è impegnata in un’azione di trasparenza. L’Assessorato alla Cultura si è dotato, da anni, di una Commissione di esperti, che assegna i contributi alle associazioni culturali con criteri oggettivi, previsti da un Regolamento, approvato in Consiglio Comunale.  Un esempio di amministrazione virtuosa, che non è sfuggito ai più attenti".

Lo dichiara l’assessora alla Cultura, Elisabetta Leone, in risposta alle dichiarazioni del M5S sui fondi CIPE. "Lo stesso modus operandi viene adottato ogni qualvolta il mio Assessorato è chiamato ad esprimersi sull’assegnazione di altre risorse. In merito al 4% dei fondi CIPE da destinare alla cultura, va precisato che l’Amministrazione ha dovuto necessariamente predisporre un bando retroattivo, dal momento che la delibera CIPE, che stanzia le risorse per il 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale solo 14 febbraio 2017. È evidente che il bando poteva essere solo retroattivo, dunque poteva prevedere solo il finanziamento di attività già concluse nel 2016".

"Sebbene ci siamo trovati nella condizione di dover lavorare con i tempi stretti - aggiunge l'assessora - la trasparenza non è mai venuta meno. Il bando 2016 è stato pubblicato sull’Albo Pretorio e ne è stata data un’ampia comunicazione sia sul sito del Comune, sia attraverso un comunicato inviato a tutta la stampa. La brevità dei tempi di pubblicazione del bando 2016 è ascrivibile alla necessità di adempiere a tutte le procedure amministrative necessarie a concludere i lavori, assegnando le risorse destinate a progetti già conclusi, senza ulteriori ritardi".

Sulle presunte incompatibilità cui fa riferimento il M5S, Leone tiene a specificare che sono del tutto infondate: "Il dott. Massena non fa parte della Commissione giudicatrice che valuta i progetti del 2016, non è un collaboratore del TSA, e ha contribuito a dare un supporto tecnico per la stesura del bando, della relativa modulistica e delle linee guida, che sono state tra l’altro già concordate preventivamente tra Struttura di Missione, Regione, Comune dell’Aquila e Comuni del cratere".

Ultima modifica il Mercoledì, 12 Aprile 2017 14:23

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