Venerdì, 14 Aprile 2017 18:16

Primarie Pd, volano gli stracci in provincia dell'Aquila: il caso Cialente spacca il partito

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Volano stracci tra mozioni, in provincia dell'Aquila.

In vista delle primarie per la scelta del segretario nazionale del Partito Democratico, si è accesa infatti la polemica tra i candidati delle mozioni Renzi e Orlando; motivo del contendere, l'esclusione dalla lista a sostegno del Guardasigilli di Massimo Cialente che, qualche giorno fa, dai nostri microfoni, aveva sollevato un polverone rimandando la questione ad un confronto tra Andrea Orlando e Gianni Cuperlo di SinistraDem, la corrente di riferimento del sindaco dell'Aquila. Cuperlo, infatti, aveva chiesto che Cialente fosse capolista in provincia per rappresentare il territorio in Assemblea nazionale; è andata diversamente, però: la scelta è caduta su Michele Fina, e con lui sono stati indicati Emanuela Di Giovambattista, Stefano Albano e Simona Fasciani.

Già Camillo D'Alessandro, consigliere regionale e coordinatore della maggioranza in Emiciclo, aveva ricordato come Orlando avesse scelto L'Aquila per l'avvio della campagna elettorale con un chiaro obiettivo simbolico, sottolineando che la mozione si sarebbe dovuta mostrare conseguente candidando il sindaco della città. "Chi rappresenterà L'Aquila in Assemblea nazionale?", si era chiesto malizioso D'Alessandro; la mozione Renzi, la risposta, che ha scelto Stefania Pezzopane capolista. "Mi dispiace, ed anche molto, per Massimo Cialente, ma ancora di più per gli aquilani", aveva aggiunto il consigliere democrat. Andando oltre: "Se è questa la logica per scegliere la composizione di un organismo nazionale, che ci si deve aspettare sul resto? Come si sceglie la classe dirigente? Come si individuano le priorità? Se uno fa una scelta del genere che partito ha in mente, sopratutto riguardo alla rappresentanza ed alla rappresentatività dei territori? Torniamo al centralismo democratico? Come si fa a non candidare un sindaco uscente di una città capoluogo che tra pochi giorni va al voto? Dunque c'è molto di più nella decisione di non candidare il sindaco di L'Aquila, c'è un'idea di partito", l'affondo.

A stretto giro, la replica di Michele Fina: "Leggo che un consigliere regionale di Arielli (CH), eletto in provincia di Chieti e sostenitore della mozione Renzi, si esercita a dire cosa avrebbe dovuto fare in provincia dell'Aquila la mozione Orlando. La circostanza è così singolare che non meriterebbe risposta. Egli ritiene che ci debba essere una precisa provenienza cittadina per rappresentare un'idea di partito nel nostro territorio", le parole di Fina. "Mi chiedo solo se la stessa riflessione è stata da lui proposta ad Avezzano quando è venuto ad illustrare la mozione Renzi con il nostro capogruppo alla Camera Ettore Rosato. E non lo chiedo a lui ma a coloro che lo hanno ascoltato e forse applaudito. So che pensate che sono le solite polemiche politiche che allontanano ancor di più i cittadini ed io sono profondamente d'accordo", ha aggiunto Fina. "D'altra parte, allo stesso consigliere non ho risposto quando il 13 marzo scorso ha affermato che la candidatura di Orlando 'ripropone in modo voluto, costruito e realizzato una richiamata alle armi degli ex Pci-Pds-Ds'. Non meriterebbe e non merita una risposta neanche stavolta; ma almeno è utile serbare in memoria per il futuro quale sia la capacità che ognuno dimostra di tenere uniti e di rispettare i diversi territori di una regione e le diverse sensibilità di un partito".

Un botta e risposta durissimo che ha fatto soltanto da preludio, però, all'attacco - senza mezzi termini - della senatrice Pezzopane che, in conferenza stampa, ha giudicato "gravissimo avere escluso come capolista della lista aquilana in appoggio alla mozione Orlando il sindaco uscente".

E giù, altre polemiche. Alla senatrice dem, ha risposto infatti Calvino Cotturone: "C'è un problema profondo di mancanza di rispetto e campanilismo che non fanno bene a nessuno", ha dichiarato. "Le polemiche sono le cose che fanno più male alla politica; tra queste, le peggiori sono proprio quelle interne ai partiti. Questo dovrebbe saperlo soprattutto chi si trova in Parlamento e deve, più di chiunque altro, aiutare a ricucire un rapporto con i cittadini. Eppure Stefania Pezzopane ha deciso di aggredire, senza rispetto, le scelte della mozione Orlando in provincia dell'Aquila. E lo fa da capolista della mozione Renzi, come se avesse voluto decidere lei anche i candidati a sostegno delle altre mozioni".

Cosa dice, Pezzopane? "Dice che la scelta di Massimo Cialente avrebbe rafforzarto la presenza della città dell'Aquila in Assemblea nazionale; quindi, se si è marsicano, della Valle Peligna o dell'Alto Sangro non si può rappresentare l'intera provincia in un consesso nazionale? Quindi, se la mozione Renzi avesse avuto capolista un esponente di uno degli altri territori diversi dall'Aquila sarebbe stato altrettanto 'gravissimo'? Cosa dicono in merito questi esponenti?".

Stefania Pezzopane è stata molte cose - ha ricordato Cotturone - "e tra queste Consigliere ed Assessore regionale, Presidente della Provincia e adesso Parlamentare. Dovrebbe avere a cuore più di tutti l'esigenza di unire i diversi luoghi e non dividerli con logiche campaniliste. E dovrebbe avere a cuore anche il tema del rinnovamento, visto che sostiene la mozione del cosiddetto 'rottamatore'. Lei ha già fatto parte dell'Assemblea nazionale negli ultimi dieci anni, avrebbe potuto valutare anche la possibilità di fare spazio ad altri", l'affondo.

"La mozione Orlando invece ha fatto questa scelta; oltre a Michele Fina, ci sono in lista Emanuela Di Giovambattista, assessora all'Aquila e originaria di Massa d'Albe, Stefano Albano, giovane e bravo segretario del Pd dell'Aquila, protagonista dell'enorme successo delle ultime primarie comunali, Simona Fasciani di Sulmona, da sempre impegnata nel Pd senza mai poter assumere un ruolo di protagonismo".

Quindi, la promessa: "Coerentemente con quello che scriviamo, prendiamo un impegno: se Michele Fina dovesse essere chiamato a far parte di organismi direttivi o esecutivi ristretti, si dimetterà dall'Assemblea lasciando spazio proprio all'aquilano Stefano Albano (con le dimissioni subentrano candidati dello stesso sesso), tra l'altro esponente dei giovani democratici nazionali. Sfidiamo Stefania Pezzopane a dire lo stesso a favore di Lorenza Panei di Avezzano. Nonostante in passato abbia fatto parte sia dell'Assemblea che della Direzione nazionale, oggi potrebbe valutare la bellezza di lasciare un po' di spazio anche a chi viene dopo".

Il comitato provinciale a sostegno del Guardasigilli ha parlato chiaramente di strumentalizzazione del Comune dell'Aquila e del suo sindaco: "Orlando ha scelto di partire con la sua campagna proprio dall'Aquila, e non a caso ha proposto a Cialente di essere eletto in Assemblea nazionale in quota 'personalità' in un collegio sicuro, per allargare gli spazi di rappresentanza del nostro territorio. Lo stesso Gianni Cuperlo, che è triestino, è giustamente candidato a Roma. Cialente ha rifiutato e questo ci spiace. Ma ci domandiamo: perché Renzi non ha fatto la stessa proposta a Stefania Pezzopane, considerando che c'è anche un'ampia quota riservata ai parlamentari? Avrebbe così, come lei dice, ampliato la rappresentanza del nostro territorio. La mozione Orlando, insomma, è animata da un altro spirito: rispetto ed unità tra i diversi territori, rispetto ed unità tra le diverse sensibilità del Pd, rinnovamento vero e non rottamazione finta. Lavoreremo perché tutto questo, il 30 Aprile, possa vincere. Per il bene di tutti".

Ultima modifica il Venerdì, 14 Aprile 2017 19:00

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