Giovedì, 04 Maggio 2017 11:21

'L'Aquila sicurezza e lavoro', la proposta: "Flat tax al 15% per 10 anni"

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"La crisi occupazionale aquilana deve essere affrontata con priorità assoluta; la situazione è tale che il Comune deve predisporre azioni forti, anche scavalcando i propri normali ambiti di competenza, perché davvero siamo in un momento drammatico. Persino il sistema della ricostruzione vede tra le proprie maestranze, solo il 14% provenire dalla nostra comunità; questo è ingiusto e, francamente, è intollerabile che sulle nostre disgrazie stia guadagnando il mondo, ma non i cittadini aquilani".

A dirlo è il coordinatore della lista 'L'Aquila Sicurezza lavoro' Enrico Verini che, alle amministrative di giugno, sosterrà il candidato sindaco Americo Di Benedetto, in seno alla coalizione civico progressita; oltre a Verini, saranno candidati consiglieri - tra gli altri - Angelo Mancini, Nicola Gizzi, Pierluigi Pezzopane, Nicoletta Colaneri e Ilaria Fabiocchi.

Cosa propone la lista? Cosa può fare un Comune? "Giudichiamo molto positivamente iniziative tese a finanziare attività nel nostro territorio, in particolare nel centro storico, come per esempio 'Fare Centro', appena partito", sottolinea Verini. "Crediamo tuttavia che sia auspicabile per il futuro un maggiore sforzo a monte effettuando un serio studio sulle prospettive economiche possibili indirizzando poi gli investimenti verso quelle durevoli e non effimere; si dovrebbe, in sostanza, favorire i finanziamenti verso quelle attività oggi mancanti e che hanno una reale prospettiva di crescita limitando, al contrario, i finanziamenti verso quei settori già saturi in città nei quali, nella migliore delle ipotesi, le nuove attività andranno a sostituirne altre già esistenti, senza un saldo attivo occupazionale".

Che senso ha finanziare mille bar e nessun bed & breakfast? "Il nostro impegno per il futuro - promette Verini - sarà proprio nel dare maggiore forza alla pianificazione. Ecco, un Comune si misura nella sua capacità di pianificare il suo futuro".

Accanto a questo, serve una misura straordinaria: "sappiamo che le zone franche non sono praticabili per territori come il nostro, a causa di normative stringenti europee sulle quali non ci soffermiamo; per serietà, è inutile continuare a parlarne. Tuttavia, sappiamo anche che uno Stato è libero di sperimentare regimi fiscali all’interno del suo territorio, come già si fece l’indomani del sisma del 6 aprile proprio all’Aquila dove fu sperimentata la cedolare secca sugli affitti del 10 o del 15%; ebbene, ora quella sperimentazione aquilana, è legge in tutta la nostra Nazione. Analogamente - prosegue Enrico Verini - dobbiamo chiedere allo Stato Italiano, per tutte i territori sottoposti a sisma, l’applicazione di una Flat tax (aliquota unica sui redditi da cittadini e da imprese) al 15% per 10 anni. Dobbiamo essere promotori di una iniziativa che unisca a noi, anche quelle parti di Umbria, Marche, Toscana ed Emilia colpite da analoghe sciagure e chiedere che questa proposta, diventi legge del nostro Stato per oggi e per il futuro".

Solo un’aliquota facilitata che, peraltro, farebbe emergere molta economia oggi sommersa e che quindi avrebbe costi limitatissimi per la nostra Nazione, "attirerebbe investimenti, sedi di società, lavoro".

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