Venerdì, 05 Maggio 2017 14:18

Cialente respinge le dimissioni di Pelini. Rifondazione: "Atto di una gravità assoluta"

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"Ho comunicato a Fabio Pelini che respingo le sue dimissioni".

Lo ha appena comunicato il sindaco Massimo Cialente che ha ringraziato l'assessore "per la sensibilità dimostrata nel riconsegnare le deleghe, con la motivazione di non condividere più le scelte che Rifondazione comunista ha assunto nei confronti della nuova campagna elettorale. Al di là delle valutazioni più che positive del grande e difficile lavoro che egli ha svolto in questi anni, con estrema lealtà, correttezza ed onestà, respingo le dimissioni soprattutto per una continuazione politica", ha spiegato Cialente.

"La presenza in giunta e nella maggioranza di Fabio Pelini e di Rifondazione comunista ha significato il ruolo fondamentale di una delle diverse sensibilità politiche dello schieramento 'ulivista' che ha guidato la città in questi dieci anni, con grande successo", ha aggiunto il primo cittadino. Che si è detto convinto che in Italia "le diverse forze e sensibilità culturali che si riconoscono fondamentalmente nei valori di fondo dell'uguaglianza, della solidarietà e della giustizia sociale siano le uniche che, tra loro alleate, possono guidare le collettività a tutti i livelli, in questa difficilissima fase storica. Anche se solo per qualche settimana non voglio privare la guida della città di questa sensibilità".

Cialente ha colto l'occasione per "ringraziare tutte le compagne e i compagni di Rifondazione comunista per il lavoro di questi anni ed è per questo motivo che, con la lealtà ed il rispetto che ha sempre contraddistinto il mio rapporto con loro, esprimo profonda tristezza per il fatto che abbiano deciso di abbandonare una coalizione che governerà ancora questa città e nella quale avrebbero trovato, ancora una volta, la possibilità di giocare un ruolo paritario, necessario e utile alle aquilane e agli aquilani".

A stretto giro la risposta di Rifondazione comunista che aveva giudicato la scelta di Pelini "irrevocabile", invitando Cialente ad accoglierla. "Sarebbe oltremodo osceno il conservare la poltrona abbandonando il partito che lo ha indicato per tale incarico, siamo certi che non accadrà", avevano sottolineato i vertici locali del partito. Che ora, rincarano la dose: "Si tratta di un atto di una gravità assoluta", l'affondo di Mauro Colaianni, della segreteria provinciale; "in Giunta, Pelini rappresentava il partito della Rifondazione comunista che, giusto ricordarlo, non è uscito dalla coalizione che, cinque anni fa, contribuì alla elezione del sindaco Cialente. In vista delle amministrative di giugno, considerato che la coalizione civico-progressita ha spostato a destra l'asse politico, con la vittoria alle primarie di Americo Di Benedetto e l'affermazione congressuale di Matteo Renzi, anche qui a L'Aquila, abbiamo ritenuto di fare altre scelte; al momento, però, Rifondazione fa ancora parte - responsabilmente - della maggioranza di centrosinistra in Consiglio comunale, e dunque - all'atto delle dimissioni di Fabio Pelini - il sindaco avrebbe dovuto confrontarsi col Partito che l'aveva espresso affinché fornisse un altro nome. Così non è andata, e Cialente ha agito d'autorità, senza alcuna sensibilità e correttezza politica nei confronti degli alleati".

Ultima modifica il Venerdì, 05 Maggio 2017 15:31

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