Sabato, 20 Maggio 2017 18:00

Biondi a Onna per la prima uscita pubblica: “Non c'è centro senza periferia"

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E’ partita da Onna, frazione dell’Aquila, simbolo del sisma del 2009, la campagna elettorale tra la gente del candidato sindaco della coalizione del centrodestra, Pierluigi Biondi. “Onna ha mantenuto la sua identità: chi ha scelto con sacrificio di rimanere, deve fare ora un ulteriore passo in avanti per far ripartire questa terra dai suoi punti di forza – ha esordito Biondi nel corso dell’incontro che si è svolto al centro polifunzionale di Onna – Bisogna crederci fino in fondo: ripartiamo dalla bellezza, dalla sicurezza, da ogni contrada, da ogni angolo del nostro territorio, da ogni tassello che possa contribuire a fare dell’Aquila una città accogliente. Perché non può esserci centro senza periferia o periferia senza centro”.

“Sto cerando di evitare le polemiche – ha poi aggiunto il candidato sindaco – ma oggi, più che mai, è necessaria un’operazione verità. Il centrosinistra, in questi 8 anni d'amministrazione attiva, ha evitato accuratamente di assumersi le proprie responsabilità, ascrivendole sempre ad altri, a normative ingiuste o, nel migliore dei casi, ad un destino crudele. Facendoci così sentire quasi corresponsabili dei gravi ritardi nella ricostruzione. Da persona che ha amministrato, che ama il territorio intorno all’Aquila tanto quanto ama la città, e che crede fermamente nella città-territorio; da persona che ha molto a cuore il destino dei non garantiti, di coloro che non fanno parte delle famiglie a cui la politica ha fatto da maggiordomo, dico che non esiste nessuna logica, nessuno motivo sociale, morale ed economico per cui le frazioni debbano vivere l’attuale condizione di abbandono e desolazione”.

“Lo sforzo della ricostruzione andava fatto subito, e tutto insieme. Il cronopgramma ha rappresentato un falso dirigismo nella gestione della ricostruzione: è servito per non dare regole e creare zone d’ombra in cui la politica ha esercitato discrezionalità, facendo sì che  qalcuno andasse avanti e qualcun altro rimanesse indietro – l’affondo di Biondi - È in questo modo che dal privilegio si fa derivare il consenso”.

Biondi ha poi parlato della sua esperienza da amministratore: “A Villa Sant’Angelo abbiamo pensato immediatamente alle prime case e poi ai luoghi dove le persone potessero ritrovarsi. Abbiamo stabilito delle regole, condivise con i cittadini, i presidenti dei consorzi e i tecnici. Per scongiurare i ritardi, abbiamo fissato tempi, sanzioni e misure: solo dopo abbiamo elaborato il cronoprogramma. Il risultato è stato che, per quanto riguarda le prime case,  grazie a questo percorso tutti hanno presentato i progetti nei tempi stabiliti. Ciò ha permesso un’accelerazione della ricostruzione. Questa pratica vituosa si sarebbe dovuta e potuta attuare anche nelle frazioni dell’Aquila”.

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