Anche Nicola Trifuoggi, candidato sindaco de 'L'Aquila polis', si scaglia contro Americo Di Benedetto per la decisione della Gran Sasso Acqua di riconoscere 740mila euro in riserve alla Asse Centrale Scarl, l'ati che sta realizzando il primo stralcio dei sottoservizi. "Il riconoscimento delle riserve prima delle fine dell'opera - ha dichiarato all'Ansa - è un'operazione disinvolta che potrebbe essere oggetto di indagine sia della magistratura contabile sia di quella penale".
Per Trifuoggi, ex procuratore della Repubblica de L'Aquila, "è una vicenda molto grave e inopportuna la presenza contemporanea, ai fini di propaganda elettorale, della committenza e della stazione appaltante, quando l'appalto ha avuto un'intesa in corso d'opera sulle riserve che, abitualmente, si esaminano a fine lavori"; chiaro il riferimento alla partecipazione di Gianni Frattale, ex presidente Ance e coordinatore della Scarl, ad alcune iniziative elettorali di Americo Di Benedetto, presidente della Gran Sasso Acqua e candidato sindaco della coalizione civico progressista.
"Si tratta di una campagna elettorale che sembra incentrata su un secondo fallimento - l'affondo di Trifuoggi - quello che segue la brutta figura dell'apertura della Banca dell'Aquila, acquisita dalla Banca del Gran Sasso, che ha sede nel teramano", altra stoccata a Di Benedetto che, del Comitato promotore l'istituto bancario, è presidente.