"Trifuoggi? Sono sicuro che non diventerà sindaco dell'Aquila e questa è una buona notizia".
Dopo settimane di relativa calma, la campagna elettorale torna a infiammarsi proprio a pochi giorni dal voto. Ad accendere la miccia questa volta è Bobo Craxi, venuto all'Aquila per sostenere la lista Democratici e socialisti, schierata con Americo Di Benedetto.
Il figlio dell'ex presidente del Consiglio ed ex segretario del PSI Bettino non le manda a dire e lancia al candidato sindaco di L'Aquila Polis - che per tre anni è stato vice sindaco e assessore nella giunta uscente - parole infuocate: "Non è che esista una generica volontà di amministrare una città secondo la quale un parrito vale l'altro. Questo è il ragionamento che fanno i cosidetti nuovi partiti, che non hanno radici politiche e culturali. La più parte di loro, essendo stata fuori dall'agone politico, si fa largo soprattutto usando gli altri. Qui all'Aquila è candidato un giudice che ha mandato in prigione diverse persone, facendone di tutti i colori. Dopo aver fatto questo bel capolavoro si presenta con una sua lista. Questo dimostra che dietro le azioni giudiziarie si nascondono sovente grandi velleità di carattere politico e che attraverso il potere giudiziario spesso si intende conquistare quello politico. Ma per fortuna il pubblico ministero Trifuoggi non diventerà sindaco e questa è già una buona notizia".
"L'occasione che si presenta" ha detto Craxi "è quella di confermare l'area politica che ha governato una stagione difficile per la città e che vuole continuare a farlo dando voce a nuove espressioni civiche. E' così che si innova la politica, che dovrebbe essere sempre una sintesi tra valori e interessi diffusi".
"Se fossi un cittadino che in passato ha votato socialista, non avrei dubbi e voterei il nostro simbolo, che è quello del garofalo" ha aggiunto l'ex sottosegretario, il cui legame con L'Aquila risale a molti anni fa: "Venni all'Aquila la prima volta da ragazzo, per la Perdonanza. Erano gli anni Novanta. Quell'anno si celebrava una festa animata da associazioni ambientaliste, a quell'edizione parteciparono grandi esponenti della cultura musicale brasiliana: Gilberto Gil, Caetano Veloso, Chico Buarque. Conosco anche le tante espressioni socialiste di questa città, come il compianto Nello Mariani e Elena Marinucci. Il mio è un legame antico, che si rinnova in questa occasione".
Trifuoggi: "Bobo Craxi? Ha già risposto la Storia"
Nicola Trifuoggi replica con fermezza alle parole pronunciate da Bobo Craxi. "Dalla mia parte ci sono tante aquilane ed aquilani, una squadra con tante energie da spendere e tante buone idee per l’Amministrazione che abbiamo condiviso e stiamo continuando a condividere in tutta la città e le frazioni", ha sottolineato.
"Apprendo che il figlio di Bettino Craxi è stato in città e ha dovuto citarmi, per essere notato", l'affondo del candidato sindaco della coalizione L’Aquila Polis. "Si è preoccupato di sottolineare un legame antico con questa città, ma nessuno se ne ricorda, per la verità; né prima, né tanto meno dopo il terremoto. Non un atto che abbia lasciato il segno neanche nelle intenzioni. Giustamente parla di continuità, a proposito della coalizione che è venuto a sostenere: quella che vogliamo invece interrompere, per il bene della città e degli aquilani».
Trifuoggi ha ricordato "a lui, ed a tutti gli altri" che, "al di là del fatto che non c’è bisogno che gli risponda io, avendo già risposto la Storia non solo di questo Paese ma di questa regione", il suo passato professionale non ha avuto mai modo di presentare alcuna velleità, tanto meno politiche. "Sono in pensione dal 2012 e sono stato chiamato a far parte dell’Amministrazione di questa città, come tecnico e garante, dal sindaco uscente, in seguito alla crisi del gennaio 2014. Quindi anche la Storia della città gli ha già risposto. Capisco, però, che ci siano imbarazzi a ricordare taluni episodi, in quella stessa parte politica che ieri è venuto a sostenere. Quanto al mio passato di magistrato ne sono orgoglioso - ha aggiunto Trifuoggi - tanti lo sono per il mio lavoro. Forse Craxi dovrebbe indirizzare le sue rimostranze verso chi ha commesso reati, definitivamente accertati, non verso chi li ha perseguiti, facendo osservare e rispettare la legge, oltre che il proprio lavoro. Legge che notoriamente è uguale per tutti. Capisco che gli possa dare fastidio, ma è un problema suo e di chi ha accettato le sue parole a sostegno, senza replicare o pensare di doversene smarcare".
"Craxi è venuto in appoggio ad una lista che ha nel nome anche la parola 'democratici' – ha concluso l’ex magistrato – uno strano concetto di democrazia, evidentemente, se pensa che non tutti possano avere gli stessi diritti di elettorato. Sicuramente non vincerò, dice? Chissà. Sicuramente lui ha perso una buona occasione per tacere. Per citare il segretario del suo partito, Nencini, al congresso Psi 2017: quel socialista lì vada dove gli pare".