“Penso che la proposta di centrosinistra che qui viene rappresentata da Americo Di Benedetto sia, obiettivamente, una delle più belle esperienze d’apertura e di novità che vantiamo a livello nazionale”.
Parola di Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole dei governi Renzi e Gentiloni e, dal 7 maggio scorso, vice segretario del Partito Democratico, giunto a L’Aquila per una visita “non istituzionale – ha tenuto a precisare la senatrice Stefania Pezzopane – bensì politica”. Innanzi ai simpatizzanti accorsi al comitato elettorale del candidato sindaco della coalizione civico progressista, Martina ha spiegato di guardare “con grande attenzione a L’Aquila” e ha promesso “il massimo impegno” del PD a supporto del “laboratorio aquilano – così l’ha definito – interessante per capacità di rinnovamento, d’apertura, di coinvolgimento di tante forze politiche. L’Aquila può fornire indicazioni anche in chiave nazionale, mi auguro già da domenica sera”, ha aggiunto il Ministro.
Martina ha sottolineato come L’Aquila, e il territorio circostante, abbiano un “potenziale enogastronomico, turistico, ricettivo e agroalimentare di grande pregio ed importanza: sono qui per dire che si può lavorare molto, in questo senso”. Dunque, la proposta: “Penso che si possa lanciare da L’Aquila un progetto attorno ad alcune specificità, come lo zafferano, e sarebbe bello lavorare con la nuova amministrazione all’idea di un distretto agricolo rurale che attraversi la città e si rivolga ai territori limitrofi”.
Il vice segretario del Partito Democratico ha quindi allargato lo sguardo al livello nazionale, al dibattito parlamentare sulla legge elettorale che procede tra i tentativi di ostruzione dei piccoli partiti, il rischio di franchi tiratori e gli impacci del Movimento 5 Stelle. “Abbiamo fatto uno sforzo di mediazione importante, con l’idea di mostrarci seri e responsabili innanzi alle indicazioni che il Capo dello Stato ha voluto fornire alle forze politiche segnalando, giustamente, la necessità di arrivare ad un’intesa. Noi, non cambiamo l’approccio: speriamo che non lo cambino neppure le altre forze. Di certo – ha chiarito Martina - o tiene l’intesa costruita nella mediazione oppure ciascuno si prenderà la propria libertà. Mi auguro davvero che tenga, però: penso sia stato fatto un lavoro faticoso, ciascuno di noi ha rinunciato a qualcosa che avrebbe voluto pur d’arrivare ad un punto di sintesi; si fa così, in politica”.
In questo senso, Martina ha respinto al mittente le critiche dei partiti a sinistra del Pd – proprio a L’Aquila, Bersani ha ribadito le sue perplessità sul modello simil tedesco – sottolineando come nessuno, in seno ai democratici, stia lavorando ad una sorta di Nazareno bis. “Le abbiamo provate tutte, sulla legge elettorale: siamo passati dal Mattarellum alla proposta del Rosatellum 50 e 50, e proprio su quel fronte, purtroppo, ci sono arrivati dei no secchi. Così, siamo arrivati ad una mediazione ancora più avanzata con le altre forze politiche, per corrispondere alla responsabilità che, più volte, ci è stata rappresentata dal Capo dello Stato. Ciò detto, quale che sia la legge elettorale, continuerò a lavorare affinché si affermi un campo di forze di centrosinistra alternativo a Grillo, Salvini e Berlusconi, affinché il PD possa porsi come guida autorevole di questa rinnova proposta politica”.
Con Matteo Renzi, ovviamente. “Vedremo quando si voterà; non c’è alcun dubbio, però, che il Partito Democratico ha nel suo segretario, confermato dalle primarie popolari di fine aprile, il candidato Premier. Non è soltanto un fatto statutario, è un’indicazione suffragata dal consenso, da un milione e 800mila cittadini che hanno partecipato al congresso indicando nella scelta del segretario Renzi una precisa volontà di candidare lui, ancora una volta, alla massima responsabilità di rappresentare il Pd verso il Paese”.
Un’ultima battuta, Martina se l’è concessa da Ministro delle politiche agricole. “Siamo ovviamente preoccupati dalle decisioni assunte dagli Stati Uniti rispetto all’intesa di Parigi; non a caso, martedì scorso il Pd - unico partito in Italia - ha voluto manifestare in cento piazze la sua preoccupazione, rilanciando l’impegno per l’accordo internazionale sul contenimento dei cambiamenti climatici. E’ una grande questione che attiene al confronto tra destra e sinistra: siamo convinti che il tema ambientale sia decisivo per il futuro dei nostri territori e, fatevelo dire dal Ministro dell’agricoltura, lo tocchiamo con mano ogni giorno affrontando i cambiamenti atmosferici che attraversano anche il nostro Paese. Per questo, dobbiamo andare avanti sulla strada tracciata, evitando situazioni che, in qualche modo, possano bloccare il lavoro fatto su questo fronte”.