La prevenzione sismica considerata anche come fattore di crescita economica, il rafforzamento del legame tra formazione e ricerca, un "approccio totalmente nuovo" per manifattura, industria ed edilizia, maggiore incisività sul pil cittadino per turismo e agricoltura.
Sono gli assi per la ripartenza economica dell'Aquila, città gravata da differenze sociali enormi e una crisi di occupazione, presentati oggi nel corso di una conferenza stampa della Coalizione Sociale che presenterà candidata sindaca Carla Cimoroni alle amministrative di domenica 11 giugno. Presenti, oltre alla candidata, anche Ettore Di Cesare, consigliere comunale uscente, e Roberto Capezzali, ingegnere aquilano da tempo impegnato nel settore dello sviluppo tecnologico delle telecomunicazioni e aerospaziale. Entrambi sono candidati nella lista L'Aquila Bene Comune – L'Aquila a Sinistra, a sostegno di Cimoroni.
"Al di là di promesse e slogan - hanno affermato gli intervenuti - per cambiare realmente il tessuto economico cittadino è necessario e imprescindibile partire dai dati di partenza, spesso ignorati dall'amministrazione uscente e dai decisori politici: ad oggi il settore pubblico è la principale componente della base economica, seguito dai redditi di pensione, dall'università (e indotto) e dal settore manifatturiero".
Bisogna quindi "necessariamente partire da questi dati per comprendere quali settori possano essere decisivi per il presente e per il futuro della nostra economia, per la creazione di posti di lavori degni e stabili". "Se non si interviene, finite le risorse per la ricostruzione, rischiamo seriamente di ritrovarci in un territorio ancora più depresso economicamente e di conseguenza socialmente", ha sottolineato Di Cesare.
"Di Benedetto – ha invece evidenziato Carla Cimoroni – non ha alcuna visione e appare scarsamente interessato al problema, mentre quello della destra Biondi propone misure bizzarre come la 'moneta locale', fiorino o doblone aquilano che sia".
Bisogna per la Coalizione Sociale invece mettere in campo proposte inter-settoriali serie per favorire la creazione di posti di lavoro. Considerando che il settore pubblico non abbia grossi margini di crescita, viste le politiche nazionali, in questo ambito va attuata una strategia conservativa, per non perdere uffici. Un esempio è la difesa della qualità e delle dimensioni dell'ospedale.
Nel corso della conferenza stampa i tre esponenti della Coalizione Sociale hanno poi snocciolato gli assi sui quali incentrare le energie a sostegno della nuova occupazione [qui il documento integrale].
"Vogliamo fare del nostro territorio il centro di riferimento nazionale interdisciplinare e operativo di prevenzione del rischio sismico, gestione delle emergenze e delle ricostruzioni – ha dichiarato Di Cesare a proposito della proposta su L'Aquila capitale nazionale della prevenzione – la recente formazione di un battaglione dell'esercito specializzato nelle operazioni di soccorso dev'essere sostenuta da specializzazioni di altri pezzi dello stato, come la protezione civile, l'Ingv e il Cnr".
L'Università è soggetto fondamentale per la crescita dell'economia della città: è necessario, tuttavia, un patto chiaro e una crescita condivisa tra città e Università: la prima deve garantire servizi efficienti, la seconda perseguire un modello di "residenzialità pura", con l'obiettivo, a medio termine, di arrivare a 15mila studenti fuori sede residenti.
E' chiaro come anche nel settore delle costruzioni si debba pensare al futuro, e non solo al presente: terminata la ricostruzione il mercato dell'edilizia sarà saturo (già lo è oggi, testimone ne è il calo dei prezzi) e l'unica strada plausibile nel settore è quella di "esportare" saperi e specifiche conoscenze acquisite. L'Aquila capitale della prevenzione, appunto.
Un forte "patto" va intrapreso tra governo locale e settore manifatturiero e industriale: una formazione di alto livello che insiste su un territorio presieduto da eccellenze tecnologiche potrebbe innescare un circolo virtuoso non utopico, ma già verificatosi a L'Aquila nei decenni addietro, quando "funzionava" il polo elettronico: "Dobbiamo mantenere un livello occupazionale qualificato nei settori farmacologico e aerospaziale – ha specificato Capezzali – e contemporaneamente generare sinergie positive in due direzioni: creare un luogo deputato al contatto con le varie realtà produttive, e con l'amministrazione fungere da facilitatore nel contatto tra le aziende, che manca ormai da anni a L'Aquila".
Il settore possiede potenzialità non indifferenti di crescita anche grazie alle risorse derivanti dal 4% della ricostruzione. Questo strumento, intelligentemente previsto dal legislatore, va però profondamente ripensato alla luce dei risultati ottenuti. Ad oggi infatti l'unica nuova azienda finanziata è di fatto mai partita e a fronte dei posti di lavoro previsti oggi si contano solo una decina di cassaintegrati.
Gli ultimi dai sul turismo parlano di un desolante 2,4% del peso del settore sull'economia cittadina. E' chiaro, dunque, che ci siano ampi margini di crescita, per arrivare almeno al pari di città come Pescara, dove il turismo rappresenta il 4% della ricchezza cittadina: "Per farlo è necessario che questo territorio sia attrattivo in primis per i suoi abitanti, senza la qualità del territorio è evidente che non si possa far crescere il turismo".
Anche l'agricoltura, come è noto, è un settore marginale ma va incoraggiato anche e soprattutto alcune azioni che l'amministrazione comunale più mettere in campo o suggerire attraverso accordi con altre istiutuzioni. Un esempio è la "rivoluzione alimentare" che avremmo convertendo le mense degli asili, ma anche universitarie e ospedaliere, con prodotti della nostra terra.
"Seppure l'amministrazione comunale non abbia competenze specifiche dirette sul tema del lavoro, è possibile per la comunità aquilana dunque creare e crearsi le pre-condizioni affinché ci sia una crescita occupazionale importante. Ciò che, ad oggi, ancora non è stato fatto", hanno concluso gli esponenti della Coalizione Sociale.