La ferrovia L’Aquila-Roma. Un collegamento di cui si parla da tempo, un progetto molto vagheggiato ma mai veramente perseguito, mai preso seriamente in considerazione. Soprattutto, un’idea che ciclicamente rispunta fuori in prossimità di qualche tornata elettorale; salvo, poi, essere riposta, a urne chiuse, nel cassetto.
Anche queste elezioni non hanno fatto eccezione. Della necessità di iniziare a pensare a un asse ferroviario tra la capitale e l’Aquilano, capace di accorciare i tempi di percorrenza e di porre fine alla tirannia del trasporto su gomma, ha parlato, in campagna elettorale, più di un candidato sindaco. Ma è stato il candidato del centrosinistra Americo Di Benedetto, a pochi giorni dal ballottaggio, a decidere di tornare prepotentemente sull’argomento e di puntare su di esso come carta forte del mazzo di proposte con cui si è presentato per governare la città.
In occasione di un incontro con il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Di Benedetto ha "sposato" uno studio di fattibilità commissionato dalla Fondazione Carispaq allo studio Atp (Ambiente, Territorio, Progettazione) di Roma. Un progetto che, rispetto alla vaghezza di molte proposte formulate in passato, contiene alcune ipotesi più concrete e particolareggiate.
Lo studio individua quattro possibili tracciati, che dovrebbero andare a integrarsi con le due tratte ferroviarie già esistenti nell’entroterra abruzzese - vale a dire la Roma-Sulmona-Pescara e la Terni-Sulmona – nell’ambito di un progetto più ampio e organico, quello di un corridoio su ferro tra Tirreno e Adriatico.
Una prima ipotesi progettuale prevede la realizzazione di una bretella tra la Roma-Sulmona-Pescara e la Terni-Sulmona (all’altezza di Sassa) con passaggio per la Valle del Salto e Magliano dei Marsi.
La seconda e la terza ipotesi sono molti simili e non di discostano molto dalla prima; solo che il raccordo tra la Terni-Sulmona e la Roma-Sulmona-Pescara verrebbe localizzato più a nord, a Carsoli.
Il quarto tracciato, infine, è quello Acciano-Aielli, con passaggio per il Parco Velino-Sirente.
Tutte e quattro le ipotesi avrebbero costi di realizzazione piuttosto alti - oscillanti tra gli 800 milioni di euro dell’ultima ipotesi (la meno impattante) e il miliardo abbondante delle altre tre - dovuti soprattutto alla presenza di tunnel e gallerie.
Tuttavia, ha detto Di Benedetto, non si tratta di una proposta irrealizzabile, da libro dei sogni. “Ma deve essere chiaro” ha detto il candidato del centrosinistra “che questa è un’infrastruttura serve non a noi ma al Paese. Con un collegamento ferroviario veloce tra Roma e L’Aquila, molti romani potrebbero pensare di venire ad abitare qui e comprare casa qui, visto che presto avremo uno straordinario patrimonio edilizio, nuovo, sicuro e di alta qualità”.
Secondo Di Benedetto sono almeno 60 mila le persone che, da Roma, potrebbero trasferirsi all’Aquila se solo potessero contare su un collegamento rapido tra le due città. I quattro tracciati disegnati nello studio di fattibilità prevedono tempi di percorrenza che vanno da 70 ai 135 minuti.
Di Benedetto ha consegnato il progetto nelle mani del governatore del Lazio. Se eletto, l’ex sindaco di Acciano potrà, con ogni probabilità, trovare una sponda e uno “sponsor” anche in Luciano D’Alfonso, per il quale la ferrovia veloce tra Pescara e Roma è un chiodo fisso. Il presidente della regione Abruzzo ne ha parlato lunedì anche con il ministro delle Infrastrutture Delrio, in occasione dell’inaugurazione del nuovo ponte Flaiano, a Pescara.
Un’altra infrastruttura sulla quale Di Benedetto vuole puntare, sempre nell’ottica di un avvicinamento dell’Aquila a Roma, è l’aeroporto di Preturo. “Se Ciampino venisse smantellato, Preturo potrebbe diventare il secondo scalo di Roma” ha affermato Di Benedetto, ribadendo quanto detto in una conferenza stampa due giorni fa “Ma oltre che come aeroporto commerciale, di Protezione civile e come scuola di volo, l’Aeroporto dei Parchi potrebbe diventare uno scalo di riferimento nazionale per i voli cargo effettuati con i droni, uno dei settori dell’aviazione sul quale si sta più investendo. In Italia non c'è ancora un aeroporto di questo genere. Potremmo farlo qui. A quel punto un collegamento ferroviario con Roma acquisterebbe ancor più valore”.
“Credo che questo progetto sarebbe un ulteriore elemento di vicinanza tra Roma e L’Aquila. Ci sono molte potenzialità da coltivare in una comunanza di destini e modi di vivere” ha detto Zingaretti, che ha osservato come l’unico modo che hanno le regioni italiane di reggere all’urto della globalizzazione e della competizione globale è quello di unirsi, in primis attraverso le infrastrutture, le grandi reti di trasporto e comunicazione.
Il governatore laziale ha poi speso parole di apprezzamento per come il centrosinistra aquilano, reduce da un’esperienza di governo “in anni drammatici”, sia riuscito a presentare alle elezioni una coalizione ampia e unita: “Credo che L’Aquila in questo sia un un modello a livello nazionale, di come il centrosinistra deve ritrovarsi per affrontare i problemi degli italiani. E’ importante essere tanti, valorizzare le differenze e essere solidali perché i cittadini vogliono un punto di vista, che non può essere né quello di chi si isola né quello di chi fa confusione”.