Poche righe, affidate ai social network.
Risponde così, Americo Di Benedetto, alle prese di posizione di queste ore sul risultato elettorale del ballottaggio e, senza nominarlo, replica con fermezza al consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che, giusto ieri, aveva ribadito come "a chi chiedeva di cambiare" si era risposto "timidamente", riproponendo una fase - quella della 'triade' - "che si chiudeva proprio quella notte", la notte delle primarie del 10 aprile scorso.
"Non amo le epurazioni, men che meno le sostituzioni delle persone senza l'eliminazione dei vecchi metodi", le parole di Di Benedetto. "Sarei stato la discontinuità in ciò che avrei fatto (non in ciò che avrei detto), nella tipologia di lavoro e nelle relazioni, l'unico reale rinnovamento. Quello rivoluzionario. Nessuno avrebbe potuto condizionarmi perché non sono mai stato condizionato. L'educazione ed il rispetto per gli altri non significa acquiescenza".
Poi, la stoccata: "Il problema è di chi è figlio di un percorso guidato che, per emanciparsi, non può far altro che voler togliere di mezzo chi lo ha guidato, per l'appunto".
"Ho cercato di parlare al cuore degli aquilani, non alla pancia", ha aggiunto Di Benedetto. "Ho sempre anteposto il sentimento ai consensi. Con il sentimento vinci sempre. Buona vita L'Aquila. Io ci sono".