Martedì, 25 Luglio 2017 13:57

Rifondazione comunista L'Aquila su elezioni provinciali: "Una farsa"

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Le elezioni provinciali che si svolgeranno il 30 luglio sono una farsa e l'accordo che ha portato a scegliere come presidente l'attuale sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, sa di inciucio.

Ad affermarlo, in una nota, è il gruppo della segreteria provinciale di Rifondazione comunista L'Aquila, composto da Silvano Di Pirro, Mauro Colaianni, Monica Perilli e Dario D'Alessandro.

"Il 30 luglio 2017" si legge "si rinnova la carica di Presidente della Provincia di L’Aquila".

"Un’elezione anomala" afferma Rifondazione "per un ente che, nonostante le sue numerose e presunte soppressioni, sopravvive a se stesso con tutto il suo pesante e costoso carico di apparato burocratico e politico".

"Un’elezione anomala" continua la nota "perché già si conosce il nome del Presidente: sarà il sindaco di Castel di Sangro, sostenuto da due liste di centrodestra, Provincia Insieme e Forza Popolare. Una terza lista, denominata Uniti per la Provincia, e che fa capo al Pd, o a quello che ne rimane, è senza il candidato Presidente. Strana anomalia anche questa. Si sente odore di inciucio!".

"La storia delle Province e della loro presunta e tanto decantata soppressione" si legge ancora "racconta la storia dell’Italia e quella dei nostri giorni. Un’Italia che obbedisce e applica alla lettera le direttive impartite dalla Commissione Europea, i famosi compitini a casa; i governi dell’Italia, che siano di centro destra o di centro sinistra, sono meri esecutori delle politiche neo liberiste, selvagge e disumane, che la Commissione Europea ha imposto all’Europa e all’Italia, impoverendo i popoli europei e riducendo pericolosamente gli spazi democratici e di partecipazione dei cittadini".

"In questo quadro" osserva Rifondazione "si inquadra la vicenda delle Province e della loro presunta soppressione. In nome della favoletta della riduzione dei costi della politica e dell’ottimizzazione dei servizi, di fatto si sono solo cancellati i diritti dei cittadini di eleggere democraticamente, con libere elezioni, i rappresentanti del territorio alla Provincia".

"Il risultato ottenuto" dichiara il partito "è un capolavoro di scelleratezza: le Province non sono state soppresse, anzi mantengono funzioni e servizi essenziali per i cittadini, fra i quali la sicurezza degli edifici scolastici e la gestione/manutenzione delle strade provinciali. Tutto questo con risorse finanziarie drasticamente ridotte con disservizi e disagi per i cittadini e con un Presidente che viene “nominato” e non più eletto".

"Le modalità della nomina del Presidente" afferma ancora la nota "sono l’espressione della peggiore politica: inciuci, scambi, spartizioni di poltrone, accordi di potere fra forze politiche che con spregiudicatezza giocano al rialzo per occupare posizioni di vantaggio in vista delle elezioni regionali e politiche del prossimo anno".

"Insomma" conclude Rifondazione "un quadro desolante e pericoloso! Il Partito della Rifondazione Comunista della Provincia di l’Aquila invita tutti i suoi Consiglieri Comunali e tutti gli eletti in liste civiche di alternativa sociale al centro sinistre e al centro destra a disertare la farsa della elezione del Presidente della Provincia di L’Aquila".

Ultima modifica il Martedì, 25 Luglio 2017 14:11

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