"Dal grido “prima gli aquilani” si è passati a quello “prima i colonnelli e i venezuelani”. Ancora una volta la giunta di destra capeggiata dal sindaco Biondi, passata agli onori della cronaca per i gesti e gli atti che l’ hanno, di fatto, dichiarato fuori dalla storia e dalla nostra Costituzione nata dalla resistenza al nazifascismo, si dichiara incapace di affrontare i problemi veri che la popolazione vive quotidianamente".
A scriverlo, in una nota, è il neoeletto segretario di Rifondazione comunista L'Aquila Mauro Colaianni.
"Il fatto che una madre di famiglia sia costretta ad occupare una casa del progetto Case" scrive Colaianni in riferimento alla vicenda di Nausjca Melaragno "dimostra l'incapacità, persino, di dare risposte a problemi semplici. Il fatto che ci siano appartamenti sfitti e famiglie e persone che siano costrette a dormire in alloggi di fortuna grida vendetta. Si è stati solerti a bloccare un bando, criticabile quanto si vuole, ma non si può bloccare un progetto senza sapere dove si va a parare; quando si critica si deve essere in grado di produrre soluzioni".
"L'unica soluzione della giunta Biondi" continua Colaianni "è stata quella di mantenere alloggi sfitti e persone per strada. Se questo doveva essere il cambiamento e se questa dovrebbe essere la terza Repubblica, meglio la prima. Se, alla mamma che ha scelto di rompere gli indugi e ha occupato l'appartamento, si aggiungessero altre famiglie, Rifondazione sarà, senza alcuna esitazione, dalla loro parte".
"Ormai" conclude la nota "i fallimenti della giunta Biondi, in tutti i settori, sono sotto gli occhi di tutti. L'unico atto che avrebbe senso sarebbe quello delle dimissioni, risparmiando ai cittadini aquilani giorni bui. dimissioni subito e risparmiando a tutti l'attesa della decisione per l'anatra zoppa".