Ma facciamo un passo indietro. Era dicembre quando si sfiorò la rivolta per le "super bollette" che arrivavano agli abitanti dei nuovi quartieri. L'amministrazione aveva deciso di redistribuire il totale dei consumi delle utenze, peraltro inesatto, tramite un coefficiente calcolato con un forfait a metro quadro per tutti gli appartamenti delle new-town. Nessuno aveva misurato i contatori e il debito con le società fornitrici era arrivato a nove milioni di euro circa, con una prima rata da 316mila euro che con sacrificio gli inquilini stanno pagando.
Per far ricevere finalmente ai cittadini le bollette personalizzate, il Comune dell'Aquila, con la delibera di Giunta numero 32 del 2013, ha stanziato 40mila euro all'Asm che ha affidato, da inizio febbraio, il servizio a dei lavoratori dell'Afm ma senza nessun tipo di contratto, tanto che non è chiaro se stanno lavorando per il Comune, l'Asm o l'Afm.
Si tratta di cinque operai e due amministrativi, impegnati nel settore cimiteriale fino a dicembre quando il Comune ha deciso di esternalizzare il servizio.
Sempre Daniele afferma che "i lavoratori dell'Afm in questione, al momento di essere impiegati nella lettura dei contatori, pur non svolgendo più mansioni, percepivano ancora uno stipendio pubblico e quindi non si spiega come giustificare all'erario i 40mila euro stanziati dalla delibera".
L'episodio riferito dal Consigliere dell'Udc non aiuta a risolvere le difficoltà tra il Comune e le sue municipalizzate. Negli ultimi giorni si è inasprito lo scontro tra il Sindaco e l'azienda per l'igiene urbano (Asm) proprio per la gestione delle 19 new-town. Cialente infatti ha dichiarato che non si fida ad affidargli la manutenzione dei progetti c.a.s.e.
Tra due giorni comunque l'accordo "informale" tra gli ex cimiteriali e l'Asm decade e non si sa chi continuerà a leggere quei contatori.