Giro di vite sui vitalizi in Regione Abruzzo.
E’ stata deposita la proposta del taglio nei confronti dei consiglieri regionali già annunciata dal coordinatore della maggioranza Camillo D’Alessandro. "Il taglio - spiega D’Alessandro - riguarda tutti i percettori di assegni vitalizio secondo un metodo di progressività, inoltre è previsto un ulteriore taglio per i percettori di doppio vitalizio, ovvero che cumulano, oltre al vitalizio regionale, anche quello di parlamentare nazionale o europeo".
Per rendere la materia inattaccabile, "ovvero legittima e resistente da opposizioni che ci arriveranno circa i presunti diritti quesiti - aggiunge il consigliere regionale dem - ho previsto il taglio in termini di contributo al contenimento della spesa pubblica per 60 mesi, chiaramente rinnovabili tra cinque anni con un altro intervento del legislatore regionale, esattamente come disposto dal Parlamento nazionale".
Questo è il meccanismo proprosto dalla Legge D’Alessandro: per i percettori dell’assegno vitalizio regionale, il taglio è del 10% dell’importo lordo fino a 1.500 euro, del 20% fino a 3.500 euro, del 30% fino a 6.000 euro, del 40% oltre seimila euro. Per i percettori del doppio vitalizio, ovvero coloro che aggiungono un altro vitalizio ottenuto nell’esercizio di una funzione elettiva (parlamento nazionale o parlamento europeo ) il taglio - per ogni fascia di reddito - è aumentato del 10% secondo la seguente progressione: 20% dell’importo lordo fino a 1.500 euro, 30% fino a 3.500, 40% fino a 6.000, 50% oltre 6.000.
La riduzione della spesa pubblica derivante dall’applicazione della presente legge - si legge nelle proposta legislativa - costituisce economia di bilancio e a tal titolo è destinata prioritariamente al finanziamento degli interventi a sostegno della mobilità studentesca. "Il risparmio ottenuto dalla mia proposta - conclude D’Alessandro - è di 5 milioni di euro in cinque anni, quindi un milione di euro l’anno. Le economie verranno utilizzate per rendere gratuito il pagamento dell’abbonamento scolastico del trasporto pubblico a circa 3500 studenti, con fascia di reddito familiare più basse. Mi piace l’idea di destinare proprio questo risorse alle famiglie più in difficoltà per abbattere un costo che incide sul diritto allo studio dei propri figli".