Giovedì, 14 Settembre 2017 19:52

Cialente torna in campo, l'annuncio inatteso: "Mi candido a segretario comunale del Pd". Maurizo Capri: "Mi candido anch'io"

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"Detto che mi aspetto lo scatenarsi di fuoco amico, ma stavolta mi farò trovare attrezzato e documentato, intendo rivolgere un appello alle iscritte e agli iscritti del Partito Democratico, troppo pochi purtroppo: spero che rinnovino la tessera, e che la sottoscrivano anche 'vecchi' compagni che, in questi anni, non sono stati coinvolti nella vita della nostra comunità politica. Mi candido a segretario comunale".

L'annuncio di Massimo Cialente è destinato a far rumore; l'ex sindaco dell'Aquila, è pronto a scendere in campo al congresso di ottobre e a farlo "senza cordate, fuori da qualsiasi ipotesi 'correntizia': il partito è in una condizione difficilissima, se non drammatica, e mi candido, dunque, con spirito di servizio - spiega ai nostri microfoni - "e con un orizzonte temporale limitato, diciotto mesi al massimo, per poi passare il testimone; la disfatta elettorale è ingiustificabile, a meno di non voler mettere uno dietro l'altro gli errori commessi nei mesi scorsi, frutto di incapacità, sottovaluazione, immodestia di molti, scarso impegno di altri, personalismi, tatticismi e anche, purtroppo, di scarsa lealtà. Rischi c'erano, ho provato a dirlo: non sono stato ascoltato. Ed oggi, le conseguenze sono drammatiche: tra la nostra gente c'è un clima di scoramento, sono arrabbiati e attoniti". Non solo: "lo scrivevate ieri su NewsTown [qui], la coalizione di centrosinistra non ha un'anima". 

La cosa che più preoccupa Cialente, però, "è il clima avvelenato che si respira dentro il partito, che cova sotto la cenere, con gruppi che si fronteggiano, spaccature tra correnti, ed uno scontro generazionale che è stato strumentalizzato, che non serviva affatto; un clima pericoloso che ha portato alla disfatta di giugno e che deve preoccuparci: ci aspettano, infatti, le consultazioni politiche e tra un anno e mezzo l'appuntamento elettorale più importante per i destini nostri, delle nostre famiglie, dei nostri figli, e cioé le regionali, per le quali - mi sembra - ci si sta preoccupando più di parlare di persone, come accaduto alle recenti amministrative, che di programmi".

Per questo, l'ex sindaco dell'Aquila è convinto serva un cambio di metodo, a partire dai modi della sua stessa candidatura: "Ne ho accennato al telefono soltanto con Giovanni Lolli e Pietro Di Stefano; ci ho riflettuto a lungo: non voglio fare incontri, caminetti, non sto facendo le tessere, mi rivolgo alle iscritte e agli iscritti, uno per uno, presentando una proposta programmatica. E spero facciano lo stesso gli altri candidati: che sia una campagna elettorale vera, con autocandidature e documenti chiari".

Cialente ha già scritto, in bozza, le linee d'indirizzo che presenterà al congresso cittadino: "serve una manutenzione straordinaria del partito, sul piano organizzativo e politico. Dunque, vanno riaperti e riorganizzati i circoli, almeno uno per ogni area sulla quale insista un Consiglio territoriale di partecipazione; va rilanciato il tesseramento, è incredibile non si arrivi neanche a 300 iscritti; vanno costituiti gruppi tematici su argomenti specifici, magari ricalcando i settori d'intervento dei diversi assessorati comunali".

L'ex sindaco dell'Aquila ricorda di aver già svolto l'incarico di segretario cittadino, "15 anni fa, in un momento difficile per il partito, per 12 o 14 mesi: da allora, e fino alle amministrative del 2017, abbiamo vinto ogni elezione. Allora, il partito seppe ritrovare forza, nuovi entusiami, un rinnovato gruppo dirigente: non sarà facile, ma possiamo farcela anche stavolta. Dobbiamo riallacciare i rapporti con la società civile cittadina che ci ha voltato le spalle, non per aver perso le elezioni ma per averli delusi. Si può ripartire soltanto da un progetto: se manca, come si fa a portare avanti posizioni politiche, come si fa ad esercitare l'opposizione? In Consiglio comunale, è stato discusso il programma di mandato, il documento principale dell'amministrazione: ebbene, non si è neanche riunito l'attivo che avrebbe, forse, permesso al Pd di assumere una posizione univoca".

"Non pongo la mia figura, ma un mio progetto", ribadisce Cialente; potrebbe sembrare un 'ritorno al passato', ad un'idea antica di partito, agli iscritti, ai circoli, ai gruppi tematici: "ci sono alternative?", si domanda, "lo sono forse i social, le presenze sulla stampa con posizioni personali, individuali? E' questa la mia sfida, forse improbabile, da solo contro blocchi consolidati; sono convinto, però, che se si ragiona per pacchetti di tessere, sul modello dei vecchi partiti di determinate aree geografiche, il Pd muore, come è morto alle ultime elezioni. Oggi ritengo che il Pd non ci sia più in città, non c'è tra la gente: per questo, va ricostruito per tornare a fare politica". Dunque, la sfida: "Mi auguro che i candidati alla segreteria siano quattro o cinque, che prendano la parola e che ci si confronti sui temi in un vero congresso; vorrei prendessero la parola anche gli attuali dirigenti ed eletti: vogliamo sapere che posizioni assumeranno, non vorrei accadesse come al referendum che non ci hanno fatto sapere come la pensavano".

Cialente 'giura' che la candidatura alla segreteria non guarda ad una possibile discesa in campo in vista delle politiche o delle regionali: "Ho una visione della vita politica che non è fatta delle 'cose mie'; in questo momento, sono disperato per la situazione del partito e del centrosinista in città. La mia candidatura equivale ad un periodo di volontariato di Protezione civile. E sia chiaro: ipotesi d'elezioni o altro, al momento, non hanno senso. Anzi, se c'è qualcuno che sta pensando alle elezioni abbia ben presente che - in queste condizioni - sarà difficile per il Pd, a L'Aquila, ottenere più del 10%. Non si contano le persone che, in queste settimane, hanno manifestato la volontà di uscire dal partito".

Un'ultima battuta Cialente la 'regala' guardando proprio alle regionali; l'ex sindaco dell'Aquila, nei giorni scorsi, ha partecipato ad una cena a Pescara, voluta da Luciano D'Alfonso per fare il punto sulla situazione in Abruzzo. E su una possibile ricandidatura del governatore, sottolinea come "non stia nelle cose, al momento: credo che per D'Alfonso sia più congeniale una candidatura alle politiche".

Saranno discorsi che verranno poi, comunque; intanto, Cialente ha un congresso da affrontare: "in questo momento, mi interessa occuparmi della crisi drammatica che sta vivendo il partito in città".

Maurizio Capri: "Mi candido anch'io"

L'annuncio di Massimo Cialente ha fatto saltare il tappo di quella pentola a pressione in cui si è trasformato il Pd aquilano dopo le elezioni di giugno.

A poche ore dalle dichiarazioni dell'ex primo cittadino, infatti, a rompere gli indugi è un altro big del partito, Maurizio Capri, che ha fatto sapere a NewsTown di voler formalizzare la propria candidatura a segretario comunale a capo di un'altra mozione, più vicina a Americo Di Benedetto, a cui Capri è politicamente e umanamente (i due sono anche parenti) molto legato.

Ultima modifica il Venerdì, 15 Settembre 2017 12:15

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