Una lettera destinata a far discutere.
L'ha inviata il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi alla sottosegretaria con delega alla ricostruzione Paola De Micheli, al coordinatore della Struttura tecnica di missione Giampiero Marchesi, al presidente della Regione Luciano D'Alfonso, al vice presidente Giovanni Lolli, all'amministratore unico di Abruzzo Engineering Franco Di Teodoro, al titolare dell'Usra Raniero Fabrizi. Ad oggetto, la convenzione stipulata con la società in house della Regione.
La lettera di Biondi "L'importo totale della commessa - scrive Biondi - è pari a circa 4.8 milioni di euro a valere sui fondi annualmente trasferiti dal Cipe per l'assistenza tecnica, a fronte di 95 unità assegnate ai vari enti, tra cui quelle in carico agli uffici municipali del capoluogo". Ebbene, si tratta di una cifra pro capite di oltre 50mila euro che, "se parametrata ai canoni degli enti locali, consentirebbe di contrattualizzare poco meno di 200 istruttori direttivi, circa il doppio delle attuali risorse complessivamente assegnate".
A ciò si aggiunge che il personale incaricato dalla convenzione "non sempre risponde alle qualifiche richieste per i gravosissimi compiti conseguenti al post sisma cui è stato chiamato il Comune dell'Aquila. Una situazione paradossale", la definisce Biondi, "se si pensa che l'Ente sconta un pesante ritardo rispetto alla ricostruzione privata delle frazioni e a quella pubblica e che i settori a vario titolo impegnati lamentano continuamente carenza di personale". Senza contare, inoltre, che il Comune dell'Aquila ha una "sostanziosa aliquota di precari per i quali la norma statale ha assegnato risorse insufficienti e si troverà senza copertura per la spesa dei dirigenti a contratto, assolutamente indispensabili per garantire un minimo di efficienza nella gestione dei procedimenti".
Dunque, il primo cittadino ha invitato i vari soggetti Istituzionali cui è indirizzata la missiva a "ripensare ad una più efficace gestione di una quota così consistente delle risorse dell'assistenza tecnica", anticipando che se non sarà opportunamente coinvolto nella fase di redazione della convenzione con Abruzzo Engineering non la sottoscriverà e chiederà, anzi, alla Struttura di missione e all'Ufficio speciale di trasferire le somme attualmente impiegate per l'operatività del Comune dell'Aquila "al fine di operare scelte in autonomia più consone al buon andamento dell'amministrazione locale". Più chiaro di così. Un passo indietro.
La vicenda di AE La vicenda Abruzzo Engineering è piuttosto complessa; a metà di luglio del 2015, il Consiglio regionale ha approvato la variazione di bilancio necessaria per salvare la società che era stata messa in liquidazione dalla giunta di centrodestra guidata da Gianni Chiodi. Con le somme messe a bilancio, Regione Abruzzo ha acquisito il 30% del capitale detenuto da Selex; così, si è arrivati ad una quota di partecipazione pubblica pari al 90% ed alla trasformazione di AE in società 'in house' cui affidare direttamente delle commesse, senza bando; in altre parole, l'intento è stato di rendere Abruzzo Engineering economicamente autonoma, trovando una sostenibilità sul mercato.
Facendo cosa? Tutta una serie di attività che la Regione non può fare soprattutto per carenza di personale, nel rispetto di una serie di limitazioni previste dalla legge per le società in house. Dunque, dopo il salvataggio la maggior parte dei dipendenti di Abruzzo Engineering è stata assegnata ai vari uffici della ricostruzione (Usra, Ricostruzione pubblica e privata, Genio civile) ma ci sono lavoratori che sono stati ricollocati in altri uffici regionali, dall'Ambiente (settore idrico, monitoraggio discariche abusive e siti inquinati) al recupero crediti; finanche - ma solo per la provincia dell'Aquila - ai controlli d'efficienza energetica delle caldaie.
Ora, la convenzione sottoscritta scade alla fine di dicembre, e va dunque ridiscussa: ecco il senso della lettera di Biondi, che vuole avere voce in capitolo sulla ridefinizione dell'accordo.
Alcuni passaggi da chiarire Alcuni passaggi, vanno chiariti: in realtà, il costo pro capite dei lavoratori non è di 50mila euro a lavoratore, bensì di circa 38mila euro, compenso stabilito da regolare contratto di servizio con Regione Abruzzo con cui AE ha in essere la convenzione. E' un costo parametrato ad un contratto C3 dell'Ente. Tra l'altro, va sottolineato che 38mila euro non è la cifra lorda in busta paga del dipendente ma è comprensiva dei costi indiretti che un datore di lavoro, pubblico o privato, deve comunque versare (Inail, Inps etc). In più, quasi 1 milione di euro va imputato al pagamento dell'Iva, e ci sono, inoltre, i costi dei servizi connessi (computer, programmi, postazioni, stampanti, toner, cancelleria, medico, assistenza informatica, auto di servizio, gestione personale, buste paga) che la società fornisce in proprio.
Lolli: "80 famiglie finirebbero per strada" "E' chiaro che la Regione ha un contratto di servizio con Abruzzo Engineering, una società che - come tale - ha dei costi lievemente superiori ad una eventuale assunzione di personale diretta da parte del Comune dell'Aquila", ha sottolineato ai nostri microfoni il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli; "parlare, però, di circa 200 assunzioni mi pare francamente fuori misura. Che poi, assumendo il personale direttamente, finita la ricostruzione resterebbe 'sul groppo' dell'Ente, magari del successore di Biondi, e vorrei proprio vedere come se ne potrebbe uscire, a quel punto". Tra l'altro, "Abruzzo Engineering ha rinunciato a qualsiasi salario accessorio e, dunque, costa molto meno di altre società in house della Regione".
Lolli ha difeso la scelta di salvare Abruzzo Engineering: "lascerei le dispute politiche fuori da questa vicenda", l'affondo; "altrimenti, dovrei ricordare che la società aveva 38milioni di euro di debiti che, senza l'intervento dell'esecutivo D'Alfonso, sarebbero gravati sui contribuenti. Invece, con 4 milioni di euro abbiamo risolto il problema, mettendo al riparo le casse dell'Ente e assicurando il lavoro di persone sulla cui professionalità, come Regione, non abbiamo nulla da eccepire. Anzi, il lavoro svolto nei diversi settori mi pare sia stato pregevole. Ora, se davvero AE dovesse perdere la commessa legata al Comune dell'Aquila significherebbe mettere per strada una ottantina di famiglie: mi auguro che una follia del genere si possa evitare. Detto questo, i soldi non sono del sindaco dell'Aquila, non può farci ciò che vuole: se ne discuterà nella sede appropriata, con la Struttura tecnica di missione".
Biondi: "Sto chiedendo di ripensare la gestione di risorse così rilevanti" Intervistato da NewsTown, tuttavia, Pierluigi Biondi ha spiegato di non volere rompere la convenzione, "sto chiedendo - piuttosto - di poter ripensare la gestione di una quota così rilevante di risorse dell'assistenza tecnica; praticando, per esempio, l'ipotesi che il personale venga distaccato presso l'Ente, e non fatturato: significherebbe un risparmio del 32% circa, il 22% d'Iva più il 10% d'utile d'impresa che riconosciamo. E poi, vorrei personale qualificato, tecnici e non filosofi per intenderci: in questo senso, ho chiesto ai funzionari preposti una valutazione del personale in convenzione impiegato nella ricostruzione".
A dire il vero, la lettera alle Istituzioni interessate è del 2 agosto scorso e, da allora - ha sottolineato Biondi - "non ho ricevuto alcuna risposta".
Che ci siano dei problemi, lo conferma ai nostri microfoni anche il presidente dell'Ance, Ettore Barattelli: "Non intendiamo entrare nel merito della vicenda: qualsiasi decisione verrà assunta, però, ci auguriamo sia dettata dal buon senso. Non possiamo rischiare il blocco della ricostruzione, non possiamo permetterci altri intoppi e ritardi. Convengo col sindaco, tuttavia, sulla necessità di rendere più efficiente la macchina: come farlo, dovrà deciderlo la politica. Per conto nostro, ci siamo limitati ad evidenziare alcune liturgie kafkiane nell'approvazione dei progetti: per dire, pareri emessi dal Comune dell'Aquila impiegano anche 15 giorni per passare da un settore ad un altro; incomprensibile, nell'era delle e-mail".
Di Teodoro e la burrascosa telefonata col sindaco NewsTown ha sentito anche l'amministratore unico di Abruzzo Engineering, Franco Di Teodoro. "Più che un commento, mi permetto di riferirle dei fatti, oggettivi, nudi e crudi", le parole di Di Teodoro; "la lettera in oggetto mi è giunta due giorni dopo una burrascosa telefonata intercorsa tra me e il sindaco dell'Aquila che ha fatto seguito ad un preciso avvenimento: qualche giorno prima, avevo chiesto ad una dipendente di AE (Alessia Di Giovacchino, ndr), assunta e pagata dalla società, che mi chiarisse se fosse vero stesse lavorando all'ufficio di gabinetto del sindaco. D'altra parte, sono amministratore unico di una società che gestisce fondi pubblici e la questione mi destava preoccupazione. La dipendente mi ha risposto che non era vero, che non stava lavorando al gabinetto. Due giorni dopo, ho ricevuto la telefonata di Pierluigi Biondi - non ho il piacere di conoscerlo personalmente - che, senza mezzi termini, mi ha accusato di combattere una battaglia politica per conto terzi. Mi sono sentito particolarmente offeso: sono una persona libera, e rispondo solo agli interessi della società, non certo della politica. Per questo, con modi non esattamente pacati, ho detto al sindaco dell'Aquila che mi aspettavo chiarimenti sulla posizione della dipendente di AE. Qualche ora dopo, il Comune mi ha informato che avendo il sindaco avocato a sé le deleghe alla ricostruzione pubblica e privata, la stessa - assegnata al settore ricostruzione privata - era stata distaccata presso gli uffici di palazzo Fibbioni col ruolo di raccordo tra il Sindaco e il Dipartimento Ricostruzione dell'Ente. Per me, la storia è finita lì. Come detto, due giorni ho ricevuto la lettera firmata da Biondi ad oggetto la convenzione con Abruzzo Engineering. Ecco i fatti, oggettivi come spiegavo".
Di Teodoro non lo dice mai esplicitamente; raccontando però della burrascosa telefonata intercorsa col sindaco dell'Aquila, è chiaro lasci intendere che la lettera potrebbe essere stata una sorta di 'ripicca'. E Biondi è altrettanto pungente nella risposta: "Vorrei chiedeste all'amministratore unico di Abruzzo Engineering quanti dipendenti in convenzione col Comune dell'Aquila abbia convocato, in questi mesi. Dal momento che si è rivolto alla lavoratrice con un tono meschino, non posso che leggerci una precisa volontà politica". Al momento dell'intervista con NewsTown, il sindaco dell'Aquila era col dirigente del settore ricostruzione privata Vittorio Fabrizi, cui ha chiesto quante volte avesse incontrato Di Teodoro: "soltanto una", la risposta. "Ebbene, l'amministratore unico di una società cui paghiamo una commessa da 4.8milioni di euro per la ricostruzione, si è fatto vedere soltanto una volta dal dirigente del settore: ditemi voi se è accettabile", l'affondo. "Ribadisco che Alessia Di Giovacchino è una dipendente di Abruzzo Engineering in convenzione col Comune dell'Aquila, già distaccata al settore Ricostruzione privata; è il Rup per l'attuazione della convenzione - Vittorio Fabrizi, ndr - a gestire le risorse, destinandole dove necessario su mia indicazione, che ho avocato la delega alla ricostruzione pubblica e privata, e sempre nell'ambito dei servizi oggetto di convenzione. Spero che la questione sia chiarita una volta per tutte".
Staremo a vedere; di certo, la lettera è destinata a fare ancora discutere.