Mercoledì, 27 Settembre 2017 13:21

Il centrosinistra: "Basta usare il consiglio comunale per fare propaganda"

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"Il consiglio comunale dovrebbe servire a produrre atti amministrativi utili alla città non per fare propaganda e discutere ore di mozioni surreali. Questo atteggiamento approssimativo e privo di contenuti non può essere più tollerato".

All'indomani del movimentato consiglio comunale in cui si è discusso della contestata mozione sullo sgombero dell'asilo occupato - consiglio terminato a tarda sera a causa del venir meno del numero legale per volontà della maggioranza - l'opposizione di centrosinistra attacca a testa bassa la giunta Biondi sia su questioni formali e procedurali, legate al modo in cui vengono convocate e condotte le sedute del consiglio, sia su aspetti più squisitamente politici, sul fatto che, ad esempio, malgrado gli annunci e le promesse di discontinuità urlate in campagna elettorale, finora gli atti prodotti dalla nuova giunta non si sono discostati molto, nella sostanza, dalla linea politica della passata amministrazione.

"Ieri abbiamo assistitito a un episodio emblematico" ha affermato il capogruppo del Pd Stefano Palumbo nella conferenza stampa congiunta convocata dall'opposizione "Ore di discussione sul nulla per poi far mancare il numero legale e abbandonare l'aula quando invece si sarebbe dovuto affrontare un tema che sta a cuore a decine di cittadini. A causa del comportamento della maggioranza, saremo costretti a convocare una seconda seduta del consiglio, il che comporterà altri costi. Non era stato Biondi a dire che avrebbero contenuto i costi e tagliato gli sprechi della macchina comunale? Aggiungo che anche per il piano sociale si è voluta convocare, quando non ce n'era necessità, la quarta commissione: altri gettoni spesi inutilmente".

"Siamo di fronte a un film già visto" ha tuonato Giustino Masciocco, esponente e capogruppo di Mdp Articolo 1 "Già ai tempi di Tempesta il centrodestra era solito abbandonare l'aula e far mancare così il numero legale per risolvere le proprie beghe e i propri regolamenti di conti interni. Non si possono tenere i consiglieri comunali a parlare cinque ore del nulla. E che fa Biondi? Si presenta gli utlimi cinque minuti per dirci che l'ordinanza di sgombero già c'era? Ma allora perché in questi tre mesi non le ha dato esecuzione, perché non ha fatto niente? Se ci fosse un processo, Biondi sarebbe responsabile tanto quanto Cialente. Il sindaco, da vero cafone, nel suo intervento ci ha attaccati e insultati. Non lo permetteremo più, a costo di trasformare il consiglio in una corrida o di fare manifestazioni di piazza. Il centrodestra non solo si ritrova a governare non sapendo nemmeno come ha vinto le elezioni ma continua a essere ossessionato da Cialente e a guardare al passato".

Anche Americo Di Benedetto, Emanuela Iorio, Elia Serpetti e Elisabetta Vicini hanno insistito sulla "profonda scorrettezza", sulla "mancanza di garbo istituzionale", sui comportamenti "ridicoli e bambineschi" del sindaco, palesatosi in consiglio solo a tarda serata e solo per sedare i sommovimenti interni al centrodestra, per "riportare le pecore all'ovile".

Angelo Mancini ha calcato invece la mano sulla mancanza di sostanza politica che ha caratterizzato fin qui l'azione amministrativa del centrodestra: "Se si vanno a guardare gli atti" ha affermato "come il piano sociale o l'assestamento di bilancio, si nota come nessun provvedimento presentato da questa amministrazione contenga un'idea propria, originale. Continuano a bacchettare Cialente ma finora hanno approvato solo atti già predisposti dalla vecchia giunta".

"C'è un tentativo di cancellare dalla memoria degli aquilani quanto è stato fatto dalla precedente amministrazione" ha chiosato Palumbo.

Alla conferenza stampa erano presenti tutti i rappresentati della coalizione di centrosinistra eccezion fatta per Stefano Albano (Pd), assente per motivi personali, e Lelio De Santis che, invece, avrebbe già rotto con il resto dell'opposizione.

I capigruppo di maggioranza: "Loro ci insultano, noi rispondiamo con i fatti"

"Dopo la tragicomica sceneggiata sul programma di mandato, il Mario Merola de noantri - al secolo Giustino Masciocco - si trasforma oggi nel torello di Tempera, pronto alla corrida. È deludente e squallido constatare come si sia raggiunto un livello di volgarità che, purtroppo, identifica l’uomo. Definire il sindaco della città cafone solo perché si è permesso di rilevare che in questa città il diritto, la legalità ed il rispetto delle regole vengono prima dell’arroganza, della protervia, testimonia il livello dell’uomo".

Si legge in una nota congiunta firmata dai capigruppo di centrodestra in Consgilio comunale, Roberto Junior Silveri (Forza Italia), Daniele Ferella (Noi Con Salvini), Giorgio De Matteis (Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale), Roberto Santangelo (L’Aquila futura), Daniele D’Angelo (Benvenuto, presente) e Raffaele Daniele (Udc). "A tal proposito, ricordiamo che Papa Francesco ha detto che ‘l’insulto è un modo per sminuire l’altro. Non c’è bisogno di andare dallo psicologo per sapere che quando uno sminuisce l’altro è perché non può crescere, ha bisogno che l’altro vada più in basso per sentirsi qualcuno’”. 

"Il resto della coalizione di centrosinistra - aggiungono - si è arrabattato in inconsistenti elucubrazioni senza però avere il coraggio di fare alcun mea culpa, dopo che per oltre otto anni hanno deliberatamente portato allo sfacelo la nostra città. Ai loro insulti e alle patetiche sceneggiate quotidiane per conquistare qualche riga sui giornali rispondiamo con i fatti e concretamente. Mentre perdono tempo insultandoci, - si legge nella nota - noi ci stiamo organizzando per utilizzare ingenti risorse finanziarie, colpevolmente inutilizzate fino ad oggi, per intervenire sui temi scottanti dell’occupazione e della rinascita sociale della città, per dare quel futuro fino ad oggi negato ai nostri giovani che in questi anni sono fuggiti non avendo mai avuto né ascolto né sostegno".

"Ai signori sconfitti del centrosinistra lasciamo volentieri le macerie prodotte, loro rappresentano la bad company dell’Aquila, noi rappresentiamo una buona Amministrazione per tutti i cittadini: e quando diciamo tutti intendiamo l’intera comunità, perché non esistono, per noi, differenze e steccati legati all’appartenenza".

Ultima modifica il Mercoledì, 27 Settembre 2017 17:38

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